giovedì 4 dicembre 2014

Guglielmo Pepe: panico sui vaccini, prima responsabile l’Aifa




Effetto panico sui vaccini? Prima responsabile l'Aifa

Essendo giornalista, so abbastanza bene cosa significa "montare le notizie" e l'effetto che possono produrre titoli forti, esagerati, allarmisti. Come so che i mass-media sono spesso il bersaglio preferito del resto del mondo, quando si tratta di prendersela con qualcuno per le conseguenze che può avere l'enfasi mediatica.
Però c'è un limite a tutto. E lo "scaricabarile" sull'effetto panico provocato tra la popolazione per la vicenda dei vaccini non è accettabile. Perché, almeno stavolta, i media hanno colpe minori. Per essere più chiaro: la prima responsabile dell'effetto panico è l'Aifa, l'Agenzia del farmaco. Dunque una fonte primaria dell'informazione sui vaccini. Ecco come sono andati i fatti.

Giovedì scorso, 27 novembre, quando ancora nessuno aveva parlato in tv di vaccini e nessuna agenzia ne aveva scritto, l'Aifa emette, alle 16,39, il comunicato n. 401 intitolato così: "AIFA dispone il divieto di utilizzo per due lotti del vaccino antinfluenzale FLUAD".
Fin qui "normale" amministrazione. Ma sono le righe successive che fanno
alzare il livello di attenzione e sobbalzare dalle sedie chi legge: "A seguito delle segnalazioni di quattro eventi avversi gravi o fatali, verificatisi in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi provenienti dai due lotti 142701 e 143301 del vaccino antinfluenzale FLUAD della Novartis Vaccines and Diagnostics s.r.l....L'AIFA invita i pazienti che abbiano in casa confezioni del vaccino FLUAD a verificare sulla confezione il numero di lotto e, se corrispondente a uno di quelli per i quali è stato disposto il divieto di utilizzo, a contattare il proprio medico per la valutazione di un'alternativa vaccinale".
Sono le parole "eventi avversi gravi o fatali" a far scattare l'allarme in tutte le redazioni che infatti, poco dopo, iniziano a scrivere sui siti, a preparare i servizi sui telegiornali, a impostare gli articoli per i quotidiani del giorno dopo.
Le parole "gravi o fatali" sono a loro volta fatali perché mettono in moto un meccanismo che poi diventa difficilmente controllabile. E infatti l'Aifa se ne rende conto ma con molto ritardo e alle 20,24, per tentare di fermare l'onda mediatica che è diventata travolgente con i primi tg, emette il comunicato n. 402 intitolato:
AIFA: “DIVIETO D’UTILIZZO LOTTI FLUAD SOLO CAUTELATIVO. I VACCINI SONO RISORSA PREZIOSA E INSOSTITUIBILE”

Si legge: "L’Agenzia Italiana del Farmaco ricorda che i vaccini sono una risorsa preziosa e insostituibile per la prevenzione dell'influenza stagionale e delle sue complicanze, che possono dare luogo a casi di intensità severa e colpiscono con frequenza maggiore in particolare gli ultrasessantacinquenni e i pazienti affetti da condizioni croniche preesistenti AIFA sottolinea che il provvedimento emanato oggi, che dispone il divieto di utilizzo di due lotti del medicinale FLUAD, è stato assunto a scopo esclusivamente cautelativo, a seguito di segnalazioni pervenute all'Agenzia dalla Rete nazionale di farmacovigilanza...".

La "frittata" però era già fatta. E le parole rassicuranti, "vaccini risorsa preziosa", ormai servivano a ben poco.
Già. Ma allora cosa avrebbe dovuto fare l'Aifa?
Quello che ha fatto, e dunque bloccare i vaccini a scopo cautelativo. Usando però termini meno drammatici e preoccupanti nella comunicazione. Bastava scrivere "in seguito a effetti avversi". Aggiungere "gravi o fatali" non solo non era un'informazione essenziale (tanto più alla luce dei risultati delle analisi che negano qualsiasi correlazione tra le morti sospette e i vaccini), ma un "allerta" erga omnes che poteva creare solo allarmismo tra i giornalisti e quindi nell'opinione pubblica.
È possibile che l'informazione sulla vicenda sarebbe andata allo stesso modo. Ma non abbiamo una prova contraria. Per cui tutti quelli che attaccano i media, ripeto almeno in questo caso, dovrebbero cambiare obiettivo. A iniziare dal ministro della Salute che usa i giornali e le tv come una cassetta delle poste, pronta però a criticarli quando non vuole vedere (o forse non sa) chi sono i primi responsabili della situazione che sta condizionando la vaccinazione antinfluenzale.
Pertanto se Lorenzin vuole avviare un dibattito - come ha detto ieri - "su come le notizie creano un effetto panico fra la popolazione", benissimo. Però prima si documenti su come sono andati i fatti. Vedrà che alla fine le toccherà bocciare in comunicazione l'Aifa.

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