E’ il remake di una serie americana con il
merito di non scimmiottarla perché sa brillare di luce propria. Bella fiction,
attuale, moderna nel linguaggio. Cast, regia, montaggio, musica, un insieme
perfetto. Chi l’ha persa la recuperi dal sito Rai.
Menzione speciale per Roberto Nocchi (Max,
con la sindrome di Asperger), Matilda De Angelis (Ambra), Benedetta Porcaroli
(Federica) e Valentina Romani (Giada) che si è già fatta notare per talento in ‘Questo
è il mio paese’.
da: http://tvzap.kataweb.it/
Tutto
può succedere, i 5 motivi per cui ci sarà la seconda stagione
La
Rai non ha avuto dubbi, la fiction con Sermonti tornerà il prossimo anno con
nuovi episodi. Ma perché è piaciuta tanto?
di Alessandro
Buttitta
Ha ottenuto buoni ascolti, ha avuto gli
apprezzamenti del pubblico a casa ma soprattutto ha fatto comprendere come una
fiction piena di contenuti possa diventare protagonista su Rai1 in prima
serata. Tutto può succedere, che si è conclusa domenica 13 marzo, è
stata la serie rivelazione di questi primi mesi del 2016. Il merito va dato a
una produzione che ha avuto il coraggio di alzare continuamente la posta in
gioco non tirandosi indietro nel racconto delle famiglie italiane di nuova
generazione. Una dramedy ideale per ringiovanire il pubblico
di Viale Mazzini e
rilanciare il genere in un’Italia che ha bisogno di sorridere e pensare.
Abbiamo individuato cinque ragioni per cui il ritorno di Tutto può succedere, con una seconda
stagione annunciata direttamente dal Cda della Rai, è più che gradito.
LA
FAMIGLIA FERRARO – Tutte le famiglie felici si somigliano
fra loro, ma ogni famiglia infelice è infelice a suo modo. Lev Tolstoj ha già
sentenziato in Anna Karenina. È anche vero che le famiglie televisive,
soprattutto quelle allargate, si somigliano un po’ tutte con strani effetti
fotocopia tra una fiction e l’altra. Non si è corso il rischio con i Ferraro di
Tutto può succedere, con personaggi sfaccettati che ancora oggi non avevamo
visto sul piccolo schermo. Un volto a titolo esemplificativo? La Cristina interpretata da Camilla Filippi.
ITALIANS
DO IT BETTER – Con Tutto può succedere siamo di fronte
al remake della serie americana Parenthood, a sua volta ispirata all’omonimo
film di Ron Howard. Tuttavia, anche se negli ultimi anni abbiamo dimestichezza
sempre più spesso con rifacimenti di opere straniere (pensiamo a Braccialetti
rossi, altro recente successo di Rai1), la fiction
con Pietro Sermonti e Maya Sansa ha una sua autonomia: il respiro è italiano (fortunatamente non
troppo italiano, per citare i personaggi di Boris) e le dinamiche fra protagonisti ben calate nel nostro contesto. Non era
così scontato all’inizio.
RITMO! –
Se c’è un aspetto da valorizzare in Tutto può succedere è la regia. Sorretto da un montaggio sempre all’altezza della
situazione, il regista Lucio
Pellegrini è riuscito a dare lo giusto
spazio a ogni vicenda familiare di casa Ferraro con sensibilità, non
dimenticando per strada alcuna sottotrama. Con un gruppo di personaggi così
affollato il rischio era alto. Poteva accadere
quello che è successo nella seconda e
nella terza stagione di Una grande famiglia, con i vari Rengoni
pescati da un episodio a un altro senza grande continuità.
CORAGGIO
NARRATIVO – Il rischio
maionese impazzita in Tutto può succedere era altissimo. Crescere un figlio
con la sindrome di Asperger, i problemi di coppia quando si è nonni,
le difficoltà a trovare lavoro in
un’Italia dove si è sempre o troppo giovani o troppo vecchi, la scoperta della
propria sessualità, la presa delle
proprie responsabilità in un mondo irresponsabile. C’erano tanti di quei temi
che la fiction di Rai1 sarebbe potuta diventare un’accozzaglia non indistinta
di buone intenzioni. La cura della
sceneggiatura e un ottimo parco attori non lo hanno permesso, premiando il
coraggio di certe scelte.
CAST
IMPECCABILE – Non c’è stato
un interprete fuori posto in Tutto può succedere. Ogni personaggio, con
tutte le sue contraddizioni e fragilità, è stato caratterizzato al meglio da
attori che sanno cosa significa recitare davanti una telecamera. Basti pensare
alle ottime prove offerte da Pietro
Sermonti, Camilla Filippi, Alessandro Tiberi, Ester Elisha, Fabio Ghidoni, Ana
Caterina Morariu, Maya Sansa, Licia Maglietta e Giorgio Colangeli.
Piacevoli sorprese sono arrivate anche dai volti
giovani. Tenete d’occhio Matilda De
Angelis, a breve al cinema protagonista in Veloce come il vento con Stefano
Accorsi, e Benedetta Porcaroli,
ultimamente apprezzata anche in Perfetti sconosciuti.
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