“Avete usato volutamente termini come
casalinga e disoccupata per offendermi, volevo dirvi che per me non sono
offese. Ci sono milioni di casalinghe in Italia e grazie a
loro, le vostre madri, sorelle, mogli e compagne che ogni giorno dedicano
il loro tempo con dedizione alla famiglia, ai figli, ai mariti e si fanno
carico di tutta una serie di compiti per cui lo stato è inadempiente come la
cura degli anziani, che l’Italia sta in piedi. Si il famoso welfare è sopratutto sorretto da loro“.
da: http://formiche.net/ -
di Antonella Luppoli
Patrizia Bedori ha deciso di fare un passo
indietro. La corsa a Palazzo Marino non le interessa più. Così, il Movimento
Cinque Stelle dovrà riporre le speranze (e i voti) su un altro candidato.
Bedori era stata eletta nel novembre scorso durante le “comunarie” di Milano,
che si erano tenute straordinariamente non online ma all’auditorium Valvassori
Peroni del capoluogo lombardo. I votanti erano stati 300 e Bedori aveva vinto
sugli altri 7 candidati raggiungendo 74 consensi.
LA
MARCIA INDIETRO
Nel corso di una riunione, tenutasi nella
sede di via Barrili a Milano, ieri Bedori ha comunicato la decisione di
abbandonare la corsa alle Comunali. “Lascio, non me la sento più”, queste sono
state le sue prime parole. Ha proseguito: “Non mi ritiro, sarò nella lista se
me lo permetteranno, sarò di fianco a chi verrà. Vorrei
che il Movimento fosse
unito, ve lo chiedo con il cuore”, ha detto tra le lacrime ai suoi compagni di
partito, come mostra un video pubblicato su Corriere.it.
Il primo ad avere qualche dubbio sulla sua discesa in campo era stato Dario
Fo. Ma allora la signora, milanese doc, aveva fatto valere le motivazioni della
rete (eletta con il classico metodo grillino interattivo) e così la polemica
era andata a sfumare. Nelle ultime settimane, però, qualcosa deve essere cambiato
tra le fila dei Cinque Stelle, probabilmente complice anche l’ottimo consenso
riscosso da Virginia Raggi – diametralmente opposta alla
Bedori per piglio, carattere e presenza scenica – impegnata nella campagna
elettorale romana. Così, ecco che si è arrivati al ritiro.
LE
MOTIVAZIONI
A pesare sulla decisione della Bedori pare
sia stato il rapporto controverso con la stampa e la tenuta psicologica della
candidata rispetto alla pressione mediatica. Questa almeno è la motivazione
ufficiale. “Mi sento addosso troppa pressione da parte dei giornali. Io mollo.
Soffro ad andare in tv e a rilasciare interviste. Non sono tagliata per fare
questo, il mio apporto al movimento non mancherà mai, il movimento per me è la
vita. Prima di dirlo alla stampa, ho voluto dirlo a voi. Non ce la posso fare
ragazzi”. Ha aggiunto: “Spero non ci siano preclusioni e dietrologie”. Insomma,
la gogna mediatica avrebbe avuto la meglio. Ancora una volta. Poi però la
Bedori ha sentito il bisogno di precisare: “Nessuno mi ha fatto pressioni, né
Grillo, né Casaleggio. Nessuno. E’ una decisione mia. Voglio ritornare a fare
la mia vita che ho completamente abbandonato negli ultimi quattro mesi”.
Excusatio non petita, accusatio manifesta?
TROPPO
DI SINISTRA?
In realtà, si vocifera (come riportato ieri dal quotidiano La
Repubblica) che la candidata pentastellata non andasse (più)
a genio a Gianroberto Casaleggio perché ritenuta “troppo di sinistra”. “Anche
i rom vanno integrati”, aveva risposto la grillina quando qualcuno le è stato
chiesto quali sarebbe state le politiche d’integrazione che avrebbe messo in
atto, in caso di elezione a Palazzo Marino. Non è andata meglio quando la
Bedori è stata “interrogata” sulla possibilità di costruire un luogo di culto
islamico nella città meneghina. “Non una moschea grande, ma tante piccole nei
vari quartieri di Milano”, aveva detto. Inoltre, come raccontano le cronache
milanesi, ai vertici nazionali del Movimento 5 Stelle non sarebbe
stata gradita la mancata presa di posizione di Bedori in merito alla
fusione tra A2a e Linea Group Holding. Non è tutto, approfondendo tesi e
proposte della militante pentastellata (come ha ricostruito Simona Sotgiu su Formiche.net)
si nota una particolare attenzione all’ambiente e ai temi sociali.
Da consigliere della Zona 3, Bedori ha tra l’altro presentato un progetto
sulla riduzione della plastica nelle mense scolastiche, proponendo anche menu
biologici, e ha provato a sensibilizzare i cittadini sulla raccolta
differenziata.
SULLA
RETE
Insomma, nonostante qualcuno abbia
sostenuto che a spingere per far decidere in tal senso l’ormai ex candidata a
sindaco di Milano sia stato Casaleggio, lei ha ribadito pure sulla pagina
Facebook l’assoluta libertà: “Nelle squadre è importante capire chi fa cosa in
base alle naturali predisposizioni e può accadere che ci si accorga di non
sentire propria una determinata posizione. In questi giorni mi sono resa conto
che il mio ruolo nel movimento non è questo e siccome faccio parte di una
comunità con all’interno competenze eccezionali, lascio il posto a un altro
portavoce” ha scritto. E poi ha aggiunto: “E’ una decisione intima e
insindacabile, per me i valori del movimento sono nel mio dna, uno vale uno. Il
nuovo candidato sindaco sarà formalizzato nei prossimi giorni”.
CHI
PRENDERÀ IL SUO POSTO?
Nel suo discorso di commiato alla corsa per
Palazzo Marino, Bedori ha speso parole di apprezzamento per Gianluca Corrado,
arrivato terzo alle “primarie virtuali” dei Cinque Stelle (il secondo
classificato nel frattempo ha lasciato il movimento). Corrado dunque dovrebbe
essere nominato a breve nuovo portavoce. Sempre che Casaleggio e company non
decidano di rifare le primarie grilline, questa volta on line.
I
SASSOLINI NELLA SCARPA
“Qualche sassolino nella scarpa oggi me lo
voglio levare“. In un post pubblicato questa mattina sulla sua pagina Facebook,
Patrizia Bedori ha scelto di rispondere ad alcune delle accuse e delle offese
che, a suo giudizio, sono arrivate dalla stampa: “Avete usato volutamente termini come casalinga e disoccupata per
offendermi – scrive Bedori -, volevo dirvi che per me non sono offese. Ci sono milioni di casalinghe in Italia e
grazie a loro, le vostre madri, sorelle, mogli e compagne che ogni giorno
dedicano il loro tempo con dedizione alla famiglia, ai figli, ai mariti e si
fanno carico di tutta una serie di compiti per cui lo stato è inadempiente come
la cura degli anziani, che l’Italia sta in piedi. Si il famoso welfare è sopratutto
sorretto da loro“. Ha attaccato chi ha usato la parola “disoccupata” in modo denigratorio, negativo, sinonimo di
“sfigata” precisando di non “in cerca di una cadrega”. Ha risposto a Tonino Silvestri (che l’aveva definita “brutta grassa e obesa”) e a Serenella Fucksia (che l’aveva definita “nulla facente super cazzolara svogliata”) chiarendo che lei,
Bedori, per giudicare le persone si basa su quello che fanno e, rivolta
a Fuksia, ha scritto: “Sei famosa perché non mantieni la parola data ai tuoi elettori
e, come dicevo, io le persone le valuto da quello che fanno”. Ha poi
ringraziato chi l’ha sostenuta e appoggiata. Nessun riferimento ai vertici del
Movimento o alle prossime – possibili – consultazioni per la scelta di un nuovo
candidato.
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