giovedì 12 novembre 2015

Squadra Antimafia 7, ultima puntata: un finale che conferma la pochezza della sceneggiatura..



Ho resistito per cinque puntate. Poi ho smesso di guardare Squadra Antimafia 7 e ho aspettato l’ultima, andata in onda ieri sera.
Dai pareri colti qua e là nel web, non ho perso nulla abbandonando la fiction a metà strada. La settima stagione batte per mediocrità la sesta. Non era facile riuscirci. Ma Taodue e Mediaset ce l’hanno fatta. Se questo era l’obiettivo: centrato in pieno.

E veniamo all’ultima puntata andata in onda ieri sera…
Lo dico “silenziosamente”……………………………..i fans che aspettavano il finalone e avevano creduto al marketing di Marco Bocci si meritano il finale di questa inutile, “approssimativa” (eufemismo) e ridicola settima stagione.

Vabbè……..non vorrei infierire………..ma se sognare è lecito, i sogni sono belli quando contengono una dose anche piccola di probabilità realistica. E’ questo ingrediente che lievita, si unisce a ingredienti inaspettati e il sogno, così, si avvera.

Non vorrei infierire ma……………coloro che volevano la “resurrezione” di Leonardino e/o Rosy Abate incinta, devono prendere contatti con lo psichiatra di Calcaterra!...
Pur con gli evidenti e costanti limiti mostrati di puntata in puntata, gli
sceneggiatori non hanno creato condizioni tali da ipotizzare che potesse rimaterializzarsi il figlio di Rosy Abate. E, ovviamente, credendosi comunque degli sceneggiatori di valore (discutile, sia chiaro) non avrebbero ceduto a ipotesi raffazzonate per accontentare i fans. Direte: però approssimativi e raffazzonati lo sono stati in altri momenti del racconto. Certo. Il problema, però, è che loro pensano invece di essere dei creativi.

Ora…
Da una fiction diventata sempre più approssimativa e ridicola che ci si può aspettare se non questa cagata di finale?
Certo. Potevano scrivere un finale diverso che………tra l’altro…………….ha tutta l’aria della presa per il culo. Non solo per i pochi secondi e per il tipo di scena che lascia – volutamente – alcuni interrogativi ma per come è stata scritta tutta la puntata.
La decima e ultima puntata di Squadra Antimafia 7 è incentrata su tutti i personaggi, tranne Calcaterra e Rosy Abate. Come dire: avete stufato con questi due, Squadra Antimafia prosegue con nuovi personaggi (?), nuove storie (?).

Se è vero che Calcaterra si è visto in più scene e può aver divertito o convinto insieme a Filippo De Silva, lo sviluppo di questa puntata ha visto al centro la Duomo, Pietrangeli che lascia e De Silva perché tornerà nell’ottava serie per fare la fine di Calcaterra e Rosy Abate: essere usato per perdere meno spettatori possibili.

Quale è stato il vero problema delle ultime due stagioni di Squadra Antimafia?
Pur tenendo conto del fatto che Giulia Michelini voleva abbandonare la serie e che anche Marco Bocci andava verso altri impegni professionali, Taodue ha sbagliato - completamente – lo sviluppo dei personaggi Rosy Abate e Domenico Calcaterra.

Decidere di far diventare suora Rosy Abate anziché allontanarla in località protetta e poi eventualmente ripresentarla – cosa gestibile anche con una Giulia Michelini che vuole lasciare per darsi al cinema -, decidere di far diventare Calcaterra uno psicopatico, anziché descriverne una più realistica e interessante crisi dovuta alla perdita delle persone amate e al constatare come sia frustrante rimanere nell’ambito della legalità,  sono cagate narrative.

Perché ciò che andava fatto era raccontare con poche scene, pochi momenti, una evoluzione/involuzione che portava a una chiusura credibile, dove, va detto: non ci potevano essere “resurrezioni”,  ma dove ci stava un finale aperto, che è il modo più elementare per non sputtanarsi come autori e non irritare e/o deludere gli spettatori.

Squadra Antimafia 7, ancor più di Squadra Antimafia 6, dimostra che gli autori sono giunti al capolinea. Potranno ritrovare estro e credibilità dalla prossima serie? Ne dubito. La prossima si baserà sul talento di Paolo Pierobon con il suo Filippo De Silva. Il rischio è il solito: che per non perdere altri spettatori si continui con la “fantascienza” che non sempre l’ironia del personaggio farà accettare.

E’ vero che il tema di fondo di questa serie consente di proseguire per altre stagioni, ma gli ingredienti da trovare per tornare al livello delle prime tre stagioni sono troppi. Non solo gli sceneggiatori dovrebbero abbandonare certe ridicolaggini, bisogna azzeccare il cast, bisogna cambiare regia o spiegare ai registi di non fare pause caffè troppo lunghe, perché non tutti sono Giulia Michelini e Paolo Pierobon che con il talento che si ritrovano possono autogestirsi sul set.

Nel frattempo, con livelli qualitativi diversi, ma mantenendo un buon livello con picchi di eccellenza in alcuni casi (Il Giovane Montalbano 2), la Rai sta ottenendo risultati in termini di share e sta offrendo mediamente un livello superiore nella fiction. Dall’ottimo “Il Giovane Montalbano 2”, dalle repliche del precedente ottimo “Il Giovane Montalbano”, da “Sotto copertura” la fiction con Claudio Gioè e quel grande attore che è Guido Caprino (mi piacerebbe però rivederlo in ruoli brillanti) a “Questo è il mio paese”.
Benché quest’ultima serie tv abbia i soliti difetti medi delle fiction italiane: quello di mettere un “mistero” giallo anche quando si hanno tra le mani sufficienti spunti narrativi legati all’attualità e al sociale, quello della storiella della crisi matrimoniale causa ritorno al paese e ritrovamento del primo amore, è un prodotto ben confezionato, interpretato e diretto. Vedremo se nelle prossime puntate i limiti prenderanno il sopravvento. Al momento, registro che uno degli attori protagonisti è Francesco Montanari, il “Libanese” di Romanzo Criminale che è anche stato Achille Ferro di Squadra Antimafia. Meglio come “Libanese” e nella fiction in onda su Rai1 che in Squadra Antimafia come Achille Ferro.

E qui arriviamo a un altro punto dolente della serie di Canale 5 appena conclusasi: non ha brillato neppure per il cast. Non basta essere titolati di accademia o esperienze teatrali e cinematografiche per sostituire degnamente quel talento di Giulia Michelini. E non è detto che una brava attrice, un bravo attore, rimangono tali in Squadra Antimafia se il regista non li sa gestire correggendone alcune “sviste” o eccessi. Francesca Valtorta è una macchietta in Squadra Antimafia ma dimostra di essere un’attrice in Braccialetti Rossi. Daniela Marra avrà fatto buone interpretazioni ma in Squadra Antimafia sembrava un’invasata. Nulla a che vedere con la perfezione, l’intensità, che Giulia Michelini ha dimostrato di puntata in puntata fino a raggiungere l’eccellenza nelle scene di dolore per la perdita di Leonardino.
Insomma, Squadra Antimafia è caduta di livello nel suo complesso e riesce a far sembrare meno capaci anche attori e attrici che non sono il top assoluto ma neppure tra i più scarsi. La scelta del cast è fondamentale. Una regia curata e attenta è tanto più necessaria tanto meno ci sono fuoriclasse della recitazione.

Mi pare evidente che Taodue non sappia più tenere insieme questa serie tv. Per me è già chiusa. Proseguire con una o addirittura altre tre stagioni è “accanimento terapeutico”.
E se Giulia Michelini si era già espressa l’anno scorso con intelligente realismo, sostenendo che il suo personaggio non aveva più niente da dire, sarebbe il caso che anche Marco Bocci se ne rendesse conto. Dopo di che: entrambi devono ringraziare Squadra Antimafia per la visibilità che hanno acquisito. Valsecchi deve ringraziare Giulia Michelini e Marco Bocci perché è riuscito a tirare avanti un prodotto per altre due stagioni grazie a loro. Per quanto……….quando due personaggi, sui quali hai creduto e puntato, vanno oltre le aspettative (Valsecchi può dire ciò che vuole, ma l’importanza della Michelini e di Bocci è andata oltre ogni rosea aspettativa) diventano scomodi. Andavano “eliminati” prima. Ma la responsabilità di questo “accanimento terapeutico” non è solo di Valsecchi ma di quell’azienda di Cologno Monzese che pensa che la qualità sia superflua per vendere share….
E, intanto, gli ascolti li fa Rai1 con prodotti di qualità superiore. Non sarà mica un caso……….

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