martedì 10 novembre 2015

Catasto: addio vani, sì ai metri quadri per misurare 57 milioni di case



da: Corriere della Sera

Il documento rilasciato dall’Agenzia delle Entrate conterrà il dato relativo alla superficie mandando in soffitta i calcoli basati sui vani: una semplificazione anche per calcolare la tassa sui rifiuti

I metri quadri fanno il debutto nelle visure catastali. Per 57 milioni di immobili il «documento di riconoscimento» rilasciato dall’Agenzia delle Entrate conterrà nero su bianco anche il dato relativo alla superficie. Si tratta di dati che fino ad ora erano visibili solo nelle applicazioni degli uffici, e che invece adesso saranno a disposizione di tutti gli utenti. Una semplificazione concreta anche per la tassa sui rifiuti (Tari).

Le nuove visure
Che cosa cambia? Oltre ai dati identificativi dell’immobile (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, Comune) e ai dati di classamento (zona censuaria ed eventuale microzona, categoria catastale, classe, consistenza, rendita), da oggi sarà riportata direttamente in visura anche la superficie catastale. È una semplificazione che riguarda circa appunto 57 milioni di unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria, iscritte in catasto e corredate di planimetria.


I dati per la Tari
Le visure si arricchiscono di un’altra informazione importante per i cittadini: la superficie ai fini Tari, che, per le sole destinazioni abitative, non tiene conto di balconi, terrazzi e altre aree scoperte di pertinenza e accessorie. Ciascun proprietario avrà così a portata di mano anche questa informazione, già fornita dall’Agenzia delle Entrate ai Comuni, per poter verificare la base imponibile utilizzata per il calcolo del tributo sui rifiuti. In caso di incoerenza tra la planimetria e la superficie calcolata, inoltre, i contribuenti potranno inviare le proprie osservazioni, attraverso il sito dell’Agenzia, e contribuire quindi a migliorare la qualità delle banche dati condivise tra Fisco ed enti locali. Già dal 2013 i Comuni possono segnalare errori di superficie riscontrati su immobili presenti nella banca dati catastale.

Le banche dati si allineano
La novità, che arriva al termine di un periodo di sperimentazione che ha coinvolto gli uffici provinciali - Territorio di Brindisi, Foggia e Ravenna, lascia al momento fuori, in attesa delle opportune verifiche, gli immobili che presentano un dato di superficie «incoerente». Quanto agli immobili non dotati di planimetria, che risalgono perlopiù alla prima fase di censimento del Catasto edilizio urbano, e quindi sono privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della piantina catastale. Una regolarizzazione che, per l’attuale normativa, è d’obbligo se si è intenzionati a vendere.

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