da: http://it.euronews.com/
Il Myanmar
si avvia a una svolta storica. Questa volta Aung
San Suu Kyi potrebbe festeggiare davvero la vittoria
elettorale di cui fu privata 25 anni fa. Il governo guidato dai militari ha
ammesso la sconfitta, con un messaggio del capo del partito dell’Unione, dello
Sviluppo e della Solidarietà.
La Lega Nazionale per la Democrazia del
premio Nobel per la pace ha affermato di aver ottenuto oltre il 70 per cento
dei seggi: se confermato sarebbe un dato importante visto che per poter formare
un governo da solo il partito di Aung San Suu Kyi ha bisogno di due terzi del
parlamento.
La LND dovrà comunque fare i conti con il
peso dei militari cui la costituzione riserva un quarto dell’assemblea. La
stessa costituzione che impedisce all’oppositrice birmana di candidarsi a
presidente del Paese perché i suoi figli possiedono nazionalità straniera.
I militari hanno comunque promesso di
rispettare i risultati, al contrario di quanto accadde nel 1990: mentre Aung
San Suu Kyi era agli arresti domiciliari, la Lega Nazionale per la Democrazia
vinse, ma la giunta ignorò il verdetto degli elettori.
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