lunedì 2 novembre 2015

Fiction Rai: Sotto copertura, la storia della cattura del boss Antonio Iovine



da: http://www.repubblica.it/spettacoli/

"Sotto copertura", quando lo Stato combatte contro Gomorra
Su Raiuno il 2 e il 3 novembre la miniserie che racconta la storia dell'arresto di Antonio Iovine, boss dei casalesi. Tinni Andreatta, direttore di RaiFiction: "Un invito a superare la barriera dei luoghi comuni: cambiare è possibile". Nel cast Claudio Gioè, Guido Caprino e Iaia Forte


  
La foto è storica: scortato da due poliziotti (uno tiene il braccio alzato, le dita fanno il segno della vittoria), Antonio Iovine viene catturato il 17 novembre 2010. Capoclan dei casalesi, superlatitante da 14 anni, 'o Ninno sorride. Anche Guido Caprino, l'attore che lo interpreta nella miniserie Sotto copertura di Giulio Manfredonia, in onda il 2 e il 3 novembre su RaiUno, ha lo stesso sorriso beffardo. La fiction, che si può sinteticamente definire l'anti-Gomorra, racconta il male ma soprattutto il Bene, l'impegno degli uomini che hanno lavorato senza contare le ore per catturare il boss: i poliziotti della Squadra Mobile di Napoli seguivano le tracce di Iovine con i colleghi casertani.


Iovine era nella casa di un incensurato, alla quinta traversa di via Cavour a Casal di Principe. Un grande lavoro di squadra guidato da un commissario che nella finzione si chiama Michele Romano (interpretato con grande bravura da Claudio Gioè), ispirato a Vittorio Pisani, il capo della squadra mobile di Napoli che arrestò il boss. La produzione Lux Vide per Rai Fiction fu interrotta quando Pisani venne accusato di favoreggiamento nei confronti del crimine organizzato. Le riprese hanno avuto di nuovo inizio quando il superpoliziotto è stato assolto e completamente scagionato. Se in "Gomorra" non c'è speranza e non c'è riscatto, non valgono le parole di San Paolo "dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia", si spara e si muore come un destino ineluttabile, in "Sotto copertura" -  scritto da Salvatore Basile e Francesco Arlanch  -  vince la tenacia degli investigatori.

La mattina dell'arresto Romano chiede ai suoi uomini di non indossare i passamontagna "perché ci dovete mettere la faccia", gli spiega "noi chiediamo alla gente di denunciare e poi ci nascondiamo?". E Miettice a' faccia canta il  rapper Lucariello nella sigla con le musiche di Paolo Buonvino. Il video è stato girato a Casal di Principe, Roma e Milano per sottolineare come le dinamiche criminali appartengono a tutto il Paese (la Rai ha lanciato la campagna per la legalità con l'hashtag #metticilafaccia). Le ore spese ad ascoltare le intercettazioni, i pedinamenti, la frustrazione, sono riscattati da un'operazione di polizia perfetta. Pisani non c'era alla presentazione. La produzione è stata interrotta quando venne accusato in un processo penale, le riprese hanno avuto di nuovo inizio quando è stato assolto e completamente scagionato. "Pisani non l'ho mai sentito lamentarsi del processo - spiega il produttore Luca Bernabei -I dirigenti della polizia sono uomini di un'altra caratura, sono servitori dello Stato, ragionano in maniera diversa. Comunque noi non tocchiamo questo aspetto: speriamo di poterlo fare, se dovesse andare bene questa fiction, in una seconda serie, sulla cattura di Zagaria. Pisani è stato assolto in primo e secondo grado".

Nel 2009 in un'intervista al magazine del Corriere della sera il capo della Squadra mobile di Napoli dichiarò che era contrario all'assegnazione della scorta allo scrittore Roberto Saviano, frase che scatenò polemiche e su cui intervenne l'allora capo della polizia Antonio Manganelli ribadendo che "Le misure di protezione a favore di Saviano, più volte minacciato dalla mafia, non saranno allentate, anzi si potrà pensare ad un eventuale rafforzamento".

Il riscatto parte da Anna (Dalila Pasquariello), la giovane donna che, pur avendo una relazione clandestina con il boss, inizia a frequentare Emilio (Filippo Scicchitano), giovane perbene, estraneo all'ambiente criminale, di cui si innamorerà. Sarà proprio lei, intercettata dalla polizia, a portare gli agenti al nascondiglio di Iovine. "Nel primo fotogramma del film la macchina da presa inquadra una via che porta a un paese, nel quale ci immergiamo. Casal di Principe pian piano è diventato un personaggio del film, l'esigenza di girare lì non è estetica ma narrativa". Un labirinto di strade dove Iovine riesce a far perdere le proprie tracce.

"La scritta "Benvenuti a Casal di Principe" con cui si apre la storia non è solo un ironico avvertimento, ma un invito a superare la barriera dei luoghi comuni" osserva il direttore di RaiFiction Tinni Andreatta "cambiare è possibile. Come dice il personaggio di Emilio, interpretato da Scicchitano: "Questa terra è la più bella del mondo e può diventare un paradiso". Contro lo stereotipo che generalizza e non risparmia nessuno, noi crediamo a chi combatte contro la criminalità organizzata". "Ho incontrato Pisani e ci siamo capiti subito" dice Gioè "Siamo entrambi uomini del Sud, veniamo da territori troppo spesso dai governi considerati di serie B. Nell'interpretare Romano ho cercato di restituire il piglio e la fermezza che servono in questi territori difficili". Caprino, che dà il volto a Iovine, ha evitato la parodia: "Mi sono basato su quel poco che c'è in video su di lui, ma non volevo fare la sua imitazione, sarebbe stato impossibile e non mi interessava".

Nel cast Iaia Forte, il procuratore che ha un rapporto conflittuale con il commissario Romano, Raffaella Rea, Antonio Folletto, Antonio Gerardi, Simone Montedoro, Antonio Milo (che in Gomorra-La serie era Attilio, membro del clan Savastano, quasi un padre per Ciro l'immortale). Sotto copertura è dedicato a due agenti di polizia, Michele Del Giudice e Gennaro Autuori, uccisi a Napoli il 27 aprile del 1993. 

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