sabato 19 ottobre 2019

Franco Battiato: tutto sul nuovo album 'Torneremo ancora'


La musica di Franco Battiato mi è indispensabile. E’ parte della colonna sonora della mia vita. La più preziosa, la più forte, la più avvolgente e coinvolgente. Unica ed eterna.
Un abbraccio forte a Franco Battiamo uomo…




Presentato a Milano il disco del Maestro catanese realizzato con la collaborazione della Royal Philharmonic Concert Orchestra. E sulle sue condizioni i collaboratori rispondono: 'Sta bene, ma...'

E' stato presentato a Milano, martedì 15 ottobre, "Torneremo ancora", il nuovo disco di Franco Battiato che include quattordici brani di repertorio registrati dal vivo con la Royal Philharmonic Concert Orchestra diretta dal maestro Carlo Guaitoli, oltre che l'inedita title track scritta dallo stesso artista siciliano con la collaborazione di Juri Camisasca.
Il lavoro, in uscita il 18 ottobre, è stato introdotto alla stampa dal manager della voce di "Centro di gravità permanente", Franz Cattini, dal fonico Pino Pischetola e da Francesco Messina, grafico, scrittore e storico sodale del maestro catanese.

La musica, innanzitutto: la genesi del disco risale al 2016, quando il manager di Battiato, Cattini, ideò la serie di eventi dal vivo in collaborazione con la Royal Philharmonic Concert Orchestra. "I concerti [che poi avrebbero avuto luogo l'anno successivo] furono quattro, a Palermo, Roma, Carpi e Palmanova", ricorda il collaboratore dell'artista: "Lui ha sempre avuto uno stima incondizionata per la Royal Philharmonic, e le versioni dei suoi brani realizzate dal vivo per quei concerti furono una sorta di quarto capitolo della collana 'Fluers', per il modo in cui riuscì a migliorare la resa dei suoi brani".

"Registrare tutto su tracce separate, dal vivo, ormai è prassi, con le tecnologie attuali", lo incalza Pischetola, che seguì in prima persona i passaggi tecnici dell'operazione poi sfociata discograficamente in "Torneremo ancora": "In questo caso, il vantaggio era avere un approccio da studio di registrazione, data anche la strumentazione classica presente sul palco. Con un pianoforte a coda e un'orchestra come la Royal Philharmonic è stato possibile effettuare una registrazione dal vivo come se fosse stata fatta in sala di ripresa. Il merito del suono di questo disco va all'orchestra, senza dubbio. In vent'anni di collaborazione ci è capitato di cestinare intere sezioni d'archi: Franco è molto esigente e riesce a percepire anomalie nell'intonazione che nemmeno io riesco a cogliere. Quando abbiamo iniziato a lavorare con le orchestre inglesi - e la Royal, da questo punto di vista, è un'eccellenza - ci siano resi conto del loro livello superiore. Lui si è innamorato della Royal per le sue capacità tecniche e di esecuzione".

Il libretto dell'album accredita direzione d'orchestra e pianoforte a Carlo Guaitoli, tastiere e programmazione a Angelo Privitera e sound engineering a Pino "Pinaxa" Pischetola; alle tracce già annunciate si aggiunge come bonus track "L'era del cinghiale bianco"

Poi c'è la title track inedita. Come ricorda Cattini l'idea Battiato se la fece venire dopo aver ricevuto una richiesta - da parte di Caterina Caselli - per un nuovo album di Andrea Bocelli. "Franco non è uno che tiene le canzoni nel cassetto, ma quando riceve una richiesta e si mette a lavorare non si risparmia", ha chiarito il manager, "Il pezzo, che in origine si chiamava [come già riportato da Rockol] 'I migranti di Ganden', poi non fu scelto per la registrazione dell'album di Bocelli". Sulla tempistiche di lavorazione del brano sia Cattini che Pischetola hanno pochi dubbi: tra il 2016 e il 2017 Battiato registrò con Logic Audio - un software che permette di programmare partiture d'archi sintetiche - una demo, nella quale era presente anche una sua voce guida. La stessa voce guida è quella che anche oggi è possibile sentire nell'album con l'accompagnamento della Royal Philharmonic Orchestra, che ha registrato la medesima partitura, scritta da Battiato al campionatore, a Londra lo scorso mese di maggio.

"Franco, per amore di tranquillità, è stato uno dei primi sostenitori dell'home studio", ha precisato Pischetola: "Collaboro con lui da vent'anni, ormai, e rispetto alle altre volte le uniche differenze, nella lavorazione di 'Torneremo ancora', sono state la sua assenza durante le session di registrazioni di archi a Londra e la sua permanenza nella sua casa di Milo durante l'ascolto dei mix definitivi, che - solitamente - veniva fatto a Milano, nel mio studio. Ma quando sono andato a trovarlo per fargli sentire i mixaggi si è emozionato".
Battiato, oggi, alla presentazione del suo nuovo album non c'era. "Il maestro da qualche anno non sta bene, lo sappiamo tutti, ma è comunque riuscito a lavorare a questo disco", chiarisce la sua etichetta prima dell'incontro, durante il quale è stata distribuita una nota attribuita dall'etichetta allo stesso artista riguardante il nuovo singolo:

Nelle versioni con la Royal Philharmonic Concert Orchestra ho trovato nel suono, nel colore quasi metafisico che si è generato, ulteriori stimoli per scavare più in profondità. Da anni ho lavorato sulla conoscenza del mistero insondabile del passaggio. Da ‘La porta dello spavento supremo’ a ‘Le nostre anime’ sino al documentario ‘Attraversando il bardo’. ‘Torneremo ancora’ ne è una ulteriore testimonianza"

Prima dell'incontro è stata proiettata un clip, girata lo scorso mese di agosto, che vede Battiato nella sua casa di Milo insieme a Pischetola e a Messina. "Tempo fa un'immagine tratta da questo video finì in Rete, e qualcuno commentò parlando di fotomontaggio", dice Pischetola: "Ho provato tanta sofferenza, negli ultimi anni, nel leggere cosa si diceva in Rete e sui social circa le sue condizioni di salute. Indiscrezioni che abbiamo sempre scelto di non commentare per non dare adito a voci infondate che non meritavano la nostra attenzione".

Resta da chiarire la questione sull'inedito scritto con Roberto Ferri, "Io non sono più io", la cui esistenza è affiorata solo negli ultimi giorni dopo un'intervista rilasciata dallo stesso cantautore e paroliere. "Non definiremmo Ferri un 'collaboratore' di Battiato, anche se è vero che hanno scritto insieme", spiegano Cattini e Pischetola, ma Messina aggiunge: "Sì, l'inedito c'è, almeno come demo, con la voce guida registrata dallo stesso Battiato" (il brano fu proposto a Tiziano Ferro qualche anno fa). Una domanda su cosa il Maestro di Milo abbia ancora in serbo nei suoi archivi - "Una demo strumentale, che se riascoltasse adesso non pubblicherebbe mai, e la sceneggiatura del film 'Händel'. Poi aveva avuto anche un contatto con la Deutsche Grammophon [nota etichetta tedesca di musica classica] me non se ne fece nulla", chiarisce Messina - prelude alla conclusione, sull'ineludibile domanda: ma come sta Battiato? "Non sta male", risponde Cattini: "Se glielo chiediamo, dice di stare bene. Ma non sufficientemente bene da essere qui a parlare con noi".

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