lunedì 7 ottobre 2019

Agenti uccisi a Trieste: “Chi indossa una divisa”



Ci avevamo provato questa estate, dopo l'omicidio del carabiniere a Roma: vicenda poco chiara ancora oggi, che sembrava buona per la strumentalizzazione contro gi immigrati.
Peccato che i due responsabili fossero di pelle bianca e americani.
Venerdì una nuova occasione: due agenti uccisi a Trieste in Questura, dopo aver accompagnato due fratelli, di cui uno con problemi psichici ma che in Italia non era in cura (mentre lo era in Germania, dove aveva vissuto).
Subito è partita la speculazione contro la sinistra buonista che ha aperto le porte agli immigrati: ma i due erano in Italia con un regolare permesso (ovvero rispettoso delle leggi vigenti).
Sulla polemica per le fondine, meglio aspettare che si sia chiarito se le nuove fondine in polimero sono difettose (come sostiene il SAP) o meno (come ha risposto il Viminale).

Anche per rispetto ai due agenti morti, dobbiamo ricordarci una volta ancora della difficoltà del mestiere di agente di polizia (e di tutte le forze dell'ordine): mestiere che richiede efficienza fisica, esperienza, prontezza di riflessi.
Il pericolo è sempre dietro l'angolo.

Chi indossa una divisa fa un mestiere usurante e pericoloso: siamo sicuri che alle
forze dell'ordine sono garantite tutte queste cose dallo stato centrale?
Mi viene in mente una vecchia inchiesta di Presadiretta che parlava dei tagli alla sicurezza da parte del governo dove era ministro il leghista Maroni.

Perché un conto è indossare la divisa e fare l'amico della polizia, altro è veramente aiutare chi indossa la divisa.

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