E poi dicono che i politici non sono preparati. Attilio Fontana e Matteo Salvini sono profondi conoscitori del nucleare al punto da chiedere l'apertura di centrali nucleari perché sostengono che sono sicure. Sono green: "non è più il nucleare di Chernobyl". Lo garantisce Fontana. Il che - da residente a Milano – mi preoccupa più del Covid e di un'esplosione di una centrale nucleare. L'assenza di neuroni in Fontana è conclamata.
Altro "esperto" del "nuovo nucleare" è il cialtrone Matteo Salvini. Quello che accetta le "mediazioni" di Draghi salvo poi dichiarare di essere contrario a questo o a quello per raccattare i voti di quattro sgangherati mentali che non si accorgono che li sta prendendo per il sedere.
Chissà se nella "nuova era del nucleare" dove – ovviamente – non vi sono interessi economici di lobby (dopo il covid siamo diventati tutti migliori, pure la lobby industriale-mediatica) sia possibile creare delle piccole centrali nucleari. A misura di appartamento. Così che Attilio Fontana e quel cialtrone del suo capo possano avere una loro centrale nucleare. Dimensionata per loro. Da costruire esattamente sotto il loro culo - pardon – sotto casa loro. I vicini di casa possono rimanere – se hanno fiducia nei due cialtroni e nel "nuovo nucleare" – oppure trasferirsi dietro opportuno indennizzo.
Salvini e Fontana - fratelli di neurone separati dalla nascita - potrebbero fare da cavia
"umana". Del resto. Che mai potrebbe succedere. A detta dei due "esperti" con il "nuovo nucleare" non ci sono rischi.Qualora
succedesse qualcosa? Amen...
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