da: https://www.tag43.it - di Barbara Massaro
Secondo un report dell’Osservatorio fiscale Ue, ogni anno i 36 maggiori istituti europei depositano 20 miliardi di euro in Paesi con una tassazione agevolata.
Anche le banche vanno in Paradiso, o meglio nei paradisi. Un report dell’Osservatorio fiscale Ue, l’organismo comunitario indipendente che si occupa delle questioni legate alla tassazione nell’Unione europea, ha analizzato l’attività dei 36 principali istituti bancari europei dal 2014 al 2020. Bene, ogni anno – come riporta il Guardian – depositerebbero nei cosiddetti paradisi fiscali 20 miliardi di euro, pari al 14 per cento dei loro profitti.
Cosa dice il Report dell’Osservatorio fiscale europeo
Secondo l’analisi In base al tax rate effettivo sui profitti bancari e al valore di questi ultimi per ciascun dipendente sono stati individuati una serie di Paesi – esattamente 17, dalle Bahamas a Panama, passando per British Virgin Islands, Isole Cayman, Guernsey, Gibilterra, Hong Kong, Irlanda, Isola di Man, Jersey, Kuwait, Lussemburgo, Macao, Malta, Mauritius, Panama e Qatar – dove è particolarmente favorevole depositare i profitti. Dati alla mano, lo studio ha dimostrato che un quarto degli utili delle più importanti banche europee è sottoposto a un’aliquota fiscale che è al di sotto del 15 per cento. Tra i casi presi a campione ci sono istituti come Hsbc, Deutsche Bank e SocGen, ma anche Barclays, Intesa Sanpaolo e Mps.
Dalla crisi del 2008 a oggi 1,5 trilioni di euro per salvare le banche in difficoltà
Per
dare uno spessore concreto alla questione in termini monetari il report
sottolinea il rapporto che esiste tra profitti e dipendenti. Il conto finale è
di 238 mila euro di margine a dipendente per gli istituti che si appoggiano sui
paradisi fiscali contro i 65 mila registrati negli altri Paesi. Ipotizzando che
l’Ue approvi la tassazione minima globale del 15 per cento alla quale per ora
hanno aderito 120 nazioni nel mondo il conto fiscale delle banche salirebbe di
3-5 miliardi di euro a favore dell’erario. The Guardian ricorda che dalla crisi
finanziaria del 2008 a oggi sono stati utilizzati 1,5 trilioni di euro dei contribuenti
per salvare le banche in difficoltà in Europa.
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