Il giudizio di Stefano Feltri su Giuseppe Conte (post sotto) è secco, tranchant, definitivo. Non lascia spazio a possibili ripensamenti futuri.
Oddio...vale per i giornalisti, Stefano Feltri incluso, ciò che vale per i politici: mai dire mai.
Attualmente, su Giuseppe Conte non ho opinioni così definitive come le ha Feltri; penso che sia troppo presto per giudizi così netti e senza appello anche se, alcune sue uscite (non quella sui talebani che mi pare sia stata strumentalizzata) mi fanno pensare che Grillo non l'abbia fatta interamente fuori dal vaso.
Giuseppe
Conte è considerato scarso (eufemismo) anche dalla stampa di centro-destra che
non passa giorno senza riservargli righe su righe per affermare che è
sostanzialmente un imbecille. Un eccesso di "attenzione" verso quello
che si ritiene un incapace suona come dimostrazione di un timore. Il timore che possa comunque togliere voti al centro, prendere voti dall'astensionismo. Non sia mai che qualche lettore della propaganda di centro-destra (Il Giornale, Libero e Il Tempo) possa lasciarci catturare da Giuseppe Conte.
Tornando al giudizio di Stefano Feltri, ciò che Giuseppe Conte è chiamato a fare in questo momento è dare un peso al M5S nel governo Draghi. Già mi pare un'impresa non da poco. Certo. Per dare un peso devi avere idee, convinzione, capacità di mediazione,
capacità progettuale, capacità di scegliere e gestire una squadra. Se e come Conte riuscirà a dare un peso al M5S nel governo Draghi dirà se è un leader o....un equivoco. Nel M5S c'è ancora il tanto apprezzato "democristiano" Di Maio, l'ex fidanzata politica di Salvini. Gli è stato attaccato al culo per tanto tempo ma adesso preferisce respirare l'aria della Farnesina dove ci sono professionisti che lo stanno "imparando". E sta pure prendendo lezioni da Draghi. Se Conte ostacolasse la sua postazione privilegiata, se intralciasse i suoi progetti, non esiterebbe a creare le condizioni per buttarlo fuori.E poi...chi sarebbero i leader che hanno dimostrato di avere idee, indirizzi chiari? Renzi. Certo. Lui era quello che aveva l'idea della rottamazione. Se non ricordo male piaceva a De Benedetti, l'attuale editore di Stefano Feltri. Che ne è di Renzi oggi?
Oppure
Salvini. Lui sì che ha delle ideone. Ci sarebbero poi Berlusconi e la Meloni.
Non si può dire che la Meloni sia priva di personalità. Già. Ma per fare che. E che dire di Letta. Il nipote. L'attuale segretario del "partito dei morti viventi". Sta forse resuscitando il PD?
Scrivere che Conte "non ha mai dimostrato di avere un'idea chiara di cosa farne" dei poteri cedutagli da Grillo mi pare un tantino prematuro ed eccessivo. Piuttosto: al posto di "mai" ci starebbe "ancora". Ma il giudizio di Feltri (e di De Benedetti), evidentemente, è relativo ai due governi Conte e deriva dalla convinzione che si sia preso il M5S senza sapere che farne. Né oggi, né domani.
Diversamente
da uno come Matteo Renzi. Che ha scalato il PD sapendo che farne. Come è andata
lo sappiamo. Da rottamatore a rottamato dagli italiani. Che dire...per dirla
con un detto padano: anche De Benedetti può prendere la vacca per le
balle..
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