martedì 22 dicembre 2020

The Voice Senior, una scelta azzeccata….e non l’ha pensata Mariiiaaahhh…

Quando ho letto di The Voice Senior ho pensato: ci mancava pure questa, stanno alla frutta. Mi sbagliavo.

Ho visto qualcosa della penultima puntata. Mi è piaciuta. Tanto da vedere la finale (con vincitore prevedibile).

Scelta azzeccata quella di Coletta. Dalla conduttrice, ai giurati, con un Clementino che avrà un futuro televisivo (e spero per lui che non si modifichi geneticamente). Mi aspettavo dei cantanti da karaoke. Invece, mediamente bravi. Con un indubbio mestiere alle spalle. Equilibrati. Sobri. Vale a dire: veri anticonformisti rispetto al conformismo mediocre di Amici e pure X Factor (con le dovute rare eccezioni).

Progetto indovinato e gradevole. Ho un solo timore…

Che Maria De Filippi faccia un Amici senior. Impossibile? Nulla è impossibile alla “pervesione commerciale” di Nostra Signora Fascino. Farà partecipare qualcuno del trono over, farà invecchiare qualche ragazzetto/a di Amici. 

E poi……..Amici c’è ormai da tanti anni. Qualcuno dei concorrenti delle prime edizioni è ormai senior, ma non è detto che negli anni sia migliorato a tal punto da reggere il confronto con i partecipanti di The Voice Senior.

 

da: La Stampa - di Marinella Venegoni

The Voice Senior, così gli anziani si riprendono la scena 

 

 

La retorica è dietro l’angolo ma si deve pur dire che sempre più, passati i cinquanta, il cono d’ombra avvolge e poco a poco stritola. Solo il cielo sa cosa deve passare, tutti i giorni, Jennifer Lopez che pure ne ha 51, per mantenersi all’altezza, e soprattutto quante ore ci mette per diventare come appare. Il cono si stringe e niente è più come prima: se miracoli accadono può succedere alla voce, che per natura ed esercizio tende a non rovinarsi, come le over 80 Mina e Ornella Vanoni ci ricordano. A questo deve aver pensato il signor De Mol, frugale olandese inventore di format, che dal 2010 fa cantare in tv con enorme successo i suoi connazionali più attempati. Stefano Coletta (55) direttore di Raiuno che non vanta certo un’audience giovanile, ha comprato l’idea, ci ha messo a guidarla una di sorrisi e buon umore naturale come Antonella Clerici (57) ed è capitata, con The Voice Senior e i suoi sconosciuti concorrenti over 60, una cosa stranissima.

Milioni di italiani si trascinavano sulle spalle il peso di questi mesi nei quali pareva che la loro unica missione fosse di crepare in fretta come si sentivano dire ogni giorno, accusati di rubare il futuro ai nipoti che pure passano la vita ad aiutare, si erano ormai rintanati in casa davanti alla tv, la solita, mica Netfix che piace alla gente che piace. E lì si schifavano subito alle vicende del Grande Fratello Vip, e se cercavano un po’ di divertimento trovavano nei talent solo trap o tonsille giovanili disorganizzate, e non riuscivano più ad ascoltare una canzone che ritenessero tale.

All’improvviso, si sono visti sì davanti un altro talent, ma senza sigle elettroniche sfrantumanti. E poiché il format era noto in altra versione, dal buio dietro i giurati che davano le spalle, hanno notato che i concorrenti erano persone come loro, diversamente giovani e normalmente addobbati, al massimo con un minimo di civetteria rock o folk, che rimandava alla propria gioventù; le signore, eleganti, sobriamente truccate, fingevano di essere Jennifer Lopez. I Nostri hanno ascoltato da costoro un repertorio italiano e internazionale, interpretato con la sapienza e le virtù di chi sulla musica ci ha passato una vita, per lo più professionale e solo per i percorsi insondabili del destino non erano diventati celebri come i loro giudici.

Successione immediato. Telefonate fra amici, tam tam, gente che cambiava canale e si sintonizzava su Raiuno che non vedeva da anni e che ora ha vinto ogni venerdì della gara, con una audience appena sotto il 20 per cento. Scelta furbissima i giurati. Due napoletani (D’Alessio e Clementino) già riempiono la scena; se poi ci metti la Berté, mai così in palla, e aggiungi Albano con la sua ultimogenita Jasmine che si diverte e chiede e s’informa, può capitare che a seguire la faccenda arrivino i nipoti davanti alla tv, e i social si agitino amplificando l’attenzione.

Tutto ciò è successo. Un bel tiramisù in questi mesi duri, con il divano di casa che si faceva più comodo, e la voglia di cantare che tornava.

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