da: Il Fatto Quotidiano - di Davide Milosa
Di nuovo la Metropolitana di Milano, di nuovo
tangenti. Ventotto anni dopo l’arresto di Mario Chiesa, sulla ex Capitale morale
si allunga l’ombra di Mani Pulite. E come allora si ragiona di conti esteri.
“Prima della pensione vorrei farmi un conto Gabbietta”. Lo stesso nome del “salvadanaio occulto”
che nel 1992 i pm riferirono a Primo Greganti, cassiere del Pci-Pds. A parlarne
oggi, con “omaggio a Tangentopoli” e
“chiaro riferimento alla vendita della propria funzione” è Paolo Bxxlini, dominus
dell’indagine della Procura di Milano, che ieri ha coinvolto 13 persone.
Bxxlini, dal 2013, ha ricoperto il ruolo di responsabile di Atm per le linee
della metropolitana. Un semplice funzionario
in grado di pilotare le gare della più importante municipalizzata italiana per
il trasporto pubblico sotto il naso di politici e dirigenti: 8 bandi per 150
milioni.
Questi i numeri dell’inchiesta condotta
dalla Guardia di finanza. Le accuse vanno dalla turbativa d’asta alla
corruzione fino all’associazione per delinquere. Un “sistema” dove Bxxlini era regista
assoluto, capace di “giocare su più tavoli” e di allacciare rapporti illeciti con
i big del settore, come Alstom e Siemens, indagati sulla base della legge 231.
Bxxlini si proponeva come consulente portando in dote notizie riservate.
L’indagine è un’istantanea di un intreccio
più ampio. Scrive il giudice: “La mole di elementi acquisiti descrive un
fenomeno criminale in essere da ben più
tempo rispetto all'inizio delle investigazioni. Non è emersa neppure una
procedura di gara pubblica negli ultimi due anni che non sia stata attinta
dall'intervento abusivo di Bxxlini”. Il funzionario pubblico spiega anche di
una maxi tangente presa nel 2006 per i lavori sulla linea 1.
Tra le gare
finite nell’indagine c’è quella per arginare
il fenomeno delle brusche frenate dei treni. La gara viene affidata alla
Ivm poi Medsystem di cui Bxxlini è “socio occulto”. Il rapporto con questa società
è il trampolino di lancio di Bxxlini che con il tempo affinerà i metodi per
incassare le tangenti (125 mila euro in due anni), da auto e cellulari, a
stipendi mensili. Sulla gara per la manutenzione, ad esempio, Bxxlini prenderà
mille euro di tangente al mese per un totale di 36 mila euro. È lui stesso a descrivere
il suo ruolo all’interno di Atm: “L’altro mio compito è fare la puttana, porto
a casa il lavoro. Il mio guadagno? Un quid mensile come se prendessi uno
stipendio, tutto occulto. Io ho sempre fatto questo.
Certo a livello deontologico non è senza
scrupoli dunque. Tanto da intessere rapporti con diverse aziende sul maxi appalto
da 127 milioni per il nuovo sistema di segnalamento della linea 2. “Io – spiega
Bxxlini – mi sto muovendo da prostituta, sto lavorando per tutte e tre. Devo
governare questa situazione, sai come le tre scimmie tte”. Bxxlini si
interfaccia anche con Edoardo Lxxi, imprenditore ligure vicino all’ex premier
D’Alema e citato nell ’inchiesta della Procura di Potenza sull’ex compagno dell
’ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.
Secondo il pm, Lxxi (indagato) con la sua
Lxxk consulting partners media un appalto di Atm. Così lo descrive Bxxlini:
“Questo naviga a livelli superiori, è come se fosse un piccolo Agnelli che
conosce i presidenti di Siemens e di Ansaldo. Ci serve perché questa è
soprattutto una gara politica”. In modo sciagurato, il funzionario Bellini
approverà anche la posa di “un cavo sbagliato” da parte di un’azienda favorita.
Il cavo non è quello previsto da
Atm. Dice Bxxlini: “Bisogna falsificare le
carte e io faccio finta di niente. L'unica cosa è che quando tu lo posi (...)
la stampigliatura è quella. O ti metti lì e la gratti come è già successo”. Il
rischio di essere scoperti è se capita “un incendio”, ma “per arrivare a quello
deve bruciare la galleria”.
Bxxlini è instancabile. Annuncia al suo
interlocutore: “C'è la gara di 18 milioni, sarebbe un bel lavoretto da fare”. O
ancora: “Minchia, ma quanto mi devi pagare per tutte queste robe?”. Il manager:
“Facciamo conto unico”.
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