Se a Matteo Salvini gli avessero detto: farai
presto l’incontro della tua vita (politica), non avrai migliore alleato,
sodale, compagno di merende di Luigi Di Maio, si sarebbe fatto una grassa
risata.
Come si poteva credere che Luigino, dal 4
marzo 2018, potesse diventare il miglior alleato, il partner più comodo e
sicuro per un leghista di lungo corso.
Così è stato. Così è.
E, quindi, Matteo Salvini si tiene stretto
l’alleato, il sodale, il compagnuccio di merende Luigino Di Maio. Il “cuginetto”
che lo guarda estasiato, che lo rincorre.
Non ha nessuna intenzione di mollarlo. Si può
cambiare la fidanzata (volente o nolente) ma il partner Di Maio, no.
Quando mai a Matteo gli ricapiterà un colpo
di culo come quello di trovare un Luigino Di Maio. Che non si limita a tirargli
la volata. Gli fa la corsa. Risparmiandogli fatica, sudore, lacrime.
Questo “piccolo
(risultati amministrative per Di Maio), grande
(risultati amministrative per Salvini) amore”.
1) Certi amori durano per sempre. 2) Certi “amori fanno dei giri immensi e poi
ritornano”. 3) Certi amori finiscono.
Scegliete voi la 1, o la 2 o la 3.
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