tratto da: Adnkronos
Silvio Berlusconi potrà di nuovo correre
per le elezioni. A deciderlo il Tribunale di Sorveglianza di Milano. Sono state
cancellate le conseguenze della condanna del 2013 legata al processo sul
diritti Mediaset che aveva fatto scattare l'incandidabilità per l'ex premier
prevista dalla cosiddetta legge Severino.
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano che
ha concesso la riabilitazione a Berlusconi, dopo la condanna per frode fiscale
nel processo relativo ai diritti tv Mediaset, ha dato atto dell'espiazione
della pena e dei risarcimenti alle parti civili e ha considerato non ostativo
il fatto che sia ancora sotto processo per il caso Ruby. E' quanto emerge da
fonti giudiziarie. Nel provvedimento, di quattro pagine, si fa riferimento a
tre relazioni di servizio delle questure di Milano e Roma e dei carabinieri di
Arcore in cui si dà atto della 'buona condotta' del leader di Forza Italia. Un
requisito necessario per concedere la riabilitazione che estingue le pene
accessorie e ogni altro effetto della condanna, inclusa la legge Severino, e
restituisce all'ex premier la possibilità di candidarsi alle elezioni.
Berlusconi ha dunque rispettato i criteri
per ottenere il sì: ha risarcito il danno, si è ravveduto rispetto al reato per
il quale è stato giudicato e ha messo in atto una ’buona condotta’ (rapportata
e valutata alla luce della gravità del reato commesso) per il periodo intercorso
dalla condanna del 2013 (quattro anni di reclusione, di cui tre coperti da
indulto) fino alla scadenza dei tre anni che la legge prevede debbano
trascorrere dall’espiazione della pena.
Inoltre, nel provvedimento si evidenzia
come due denunce presentate per diffamazione e voto di scambio sono state
archiviate. Per i giudici, i processi ancora in corso sul caso Ruby sono
considerati non ostativi per il principio costituzionale di non colpevolezza.
Una volta ottenuta la riabilitazione e la
possibilità di ricandidarsi, ora in Forza Italia si chiedono se Silvio
Berlusconi continuerà a percorrere anche la strada della Corte europea dei
diritti dell'uomo dove ha presentato un ricorso contro la legge Severino.
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