sabato 29 febbraio 2020

Guerra totale a Idlib, strage di soldati. La Turchia spinge i profughi in Europa



Offensiva di Assad nel Nord della Siria: morti 33 militari turchi. Un milione di sfollati. Gommoni verso la Grecia

BEIRUT. La guerra a bassa intensità fra Turchia e Siria si trasforma in un conflitto aperto, con centinaia di soldati morti e decine di carri armati e pezzi di artiglieria distrutti. E le conseguenze si riversano sull’Europa perché, dopo aver perso 33 soldati in solo raid dell’aviazione di Damasco, e 56 in meno di un mese, Recep Tayyip Erdogan allenta i controlli alle frontiere e minaccia Bruxelles con un fiume di rifugiati siriani, come nel 2015, quando un milione di persone si riversò sulle coste della Grecia.

Un assaggio si è già visto ieri, con alcuni gommoni carichi di profughi diretti verso le isole dell’Egeo. Il riesplodere della crisi è dovuto anche alla difficile posizione della Turchia sul fronte siriano. Ha promesso agli alleati ribelli di riconquistare i territori perduti negli ultimi due mesi, e di spingere la linea di demarcazione con il regime a dov’era prima, in base agli accordi di Astana di fine 2018. Ma si trova di fronte, oltre all’esercito governativo di Bashar al-Assad, anche l’aviazione e le forze speciali russe, impegnate in una campagna di annientamento dei gruppi di opposizione, soprattutto jihadisti, che hanno nella provincia di Idlib la loro ultima roccaforte.

Coronavirus: Dopo la mascherina di Fontana ci mancavano i topi di Zaia





Il presidente del Veneto: «Tutti abbiamo visto i cinesi mangiare topi vivi». L'ambasciata di Pechino «basita». I governatori delle due Regioni più colpite dal coronavirus sembrano aver perso il sangue freddo sull'emergenza.

I governatori delle due Regioni più colpite dal coronavirus, Attilio Fontana della Lombardia e Luca Zaia del Veneto, sembrano aver perso il sangue freddo sull’emergenza. Dopo il video di Fontana (che non è risultato positivo) con la mascherina in diretta su Facebook, il 28 febbraio è arrivato il turno del governatore del Veneto. «Li abbiamo visti tutti mangiare topi vivi o altra roba del genere», ha detto Zaia, leghista come il collega lombardo, in un’intervista ad Antenna Tre sul tema della diffusione del coronavirus riferendosi ai cinesi. Inutile dire che il governatore è immediatamente finito nella bufera, travolto da accuse di razzismo.

«Mi spiace che qualcuno abbia montato una polemica su questo, non ho mai detto che i cinesi non si lavano. E mi scuso se ho ho urtato la sensibilità di qualcuno, anche per i rapporti personali, noti e testimoniati, che ho con la comunità cinese», ha detto per placare la polemica, «mi spiace d’essere stato da alcuni frainteso, e da altri volutamente strumentalizzato. La mia era una riflessione che non voleva offendere nessuno; si riferiva alla montagna di materiale e video, molti dei quali fake, che pesano sulla ‘reputazione’ di questo virus».

venerdì 28 febbraio 2020

Fitz And The Tantrums: The Walker


Fitz and the Tantrums: MoneyGrabber

Coronavirus, lo spostamento del problema: non più la salute, solo l'economia



Mi sento così.
Senza paranoie ma neppure sottovalutazioni, senza comportamenti schizzati ma cercando di ragionare e perché no: sperando in Dio.
Così vivo Milano. Senza mascherina né Amuchina. Tra un supermercato e un mercato all’aperto. Camminando, prendendo mezzi pubblici. Ci penso. Ad evitare certi locali chiusi. Ma se mi ci ritrovo dentro, amen.
Al momento (ma potrei cambiare idea tra meno di cinque minuti) più che il Covid-19 mi preoccupa il virus persistente a Milano: l’inquinamento. Che ci avvelena, che mi avvelena da anni. Non da una settimana.

Mi sto incazzando.
Nel sentire, nel leggere che il problema principale è diventato solo l’economia del paese. Indubbiamente questo virus, le misure adottate, la comunicazione, stanno impattando su persone e aziende.
Ma è questo il vero e unico problema? 

Certo. Se fossi un commerciante, un imprenditore, un lavoratore che non sa quali saranno gli effetti a medio e lungo termine, anch'io farei sentire la mia voce e chiederei interventi da parte del governo. E' indubbio che la situazione creatasi con questo virus avrà ripercussioni su parecchi aspetti della nostra vita.
Certo. Se abitassi nella zona rossa non mi piacerebbe il confino obbligatorio e, soprattutto,

Caro Draghi, i due Mattei sono contagiosi: attento al padulo-virus


Antonio Padellaro non ha bisogno dei miei complimenti..ma glieli faccio lo stesso! Articolo da 10 e lode!


da: Il Fatto Quotidiano - di Antonio Padellaro

I due Mattei contagiosi. Caro Draghi, attento al rischio padulo-virus

Mario Draghi non ha certamente bisogno dei nostri consigli, ma per la stima universale da cui è circondato sappia che trepidiamo fortemente per la sua persona. Soprattutto dopo aver letto sul giornale collettivo che i due Mattei stanno pensando di proporgli la guida di un “governissimo” per “unirsi e lavorare a misure straordinarie” (Renzi), poiché “se va via Conte la Lega c’è per accompagnare il Paese al voto” (Salvini).
L’ex presidente della Bce, dunque, vive sotto la minaccia di un morbo, il virus bidone (volgarmente detto padulo), ancora più nefasto del Covid-19. Confezionato, si sospetta, nel laboratorio di Denis Verdini (la ricetta prevede la sintesi di massicce dosi di sciacallaggio, fake news e demenzialità) esso attacca direttamente la reputazione di chiunque abbia la disgrazia anche soltanto di porgere l’orecchio alle profferte della micidiale coppia. Per poi, con un contagio esponenziale, azzerare le residue difese immunitarie dell’intera nazione. Quindi, gentile professore, per favore ci ascolti, si barrichi in casa, non risponda al telefono, s’imbavagli, si tappi le orecchie, si nasconda in un armadio o sotto il letto. Proceda a colpi di querele e di pesanti richieste di risarcimento nel caso i suddetti untori continuassero a usare il suo rispettato cognome per propagare l’infezione.

Della malattia si conoscono tre stadi. Con il primo (detto dell’Allarme), quello più

giovedì 27 febbraio 2020

Marco Travaglio e le Sardine ad Amici




Nel suo articolo odierno (post sotto), Travaglio cita anche la comparsata delle Sardine ad Amici. Non vorrei frainterderlo ma mi pare non approvi.

Orbene.

Diversamente da Andrea Conti, che scrive con “enfasi” (eufemismo) di Amici e Maria De Filippi sul medesimo quotidiano di Travaglio, io non apprezzo un programma che sviluppa il virus della mediocrità, né apprezzo le balle e le omissioni della De Filippi (anche ieri in conferenza stampa). Unica eccezione: la qualità media dei ballerini (anche se quelli di questa edizione non li ho ancora visti).

Nella mia diversità da Andrea Conti, non condivido la critica di Travaglio alle Sardine.
Amici è un programma in calo di spettatori da anni ma visto da un certo numero di bimbominkia di ogni età. Se il presupposto, la conditio sine qua non, fosse non essere “catturato”, “usato” dai meccanismi della De Filippi, ma svolgere un ruolo sensato che magari potrebbe dare una mossettina mentale anche solo a mezzo neurone, non vedo perché non andare ad Amici.

Oddio…..mi sta sorgendo un dubbio...
Non sarà che la mia non idiosincrasia a questa partecipazione sta nel fatto che, se non sono una fan della De Filippi non lo sono neppure delle Sardine, su cui io - diversamente da alcuni politici, giornalisti, intellettuali, ecc..ecc.. non ho aspettative politiche particolari.

Marco Travaglio: Non tutti i virus…



da: Il Fatto Quotidiano

Per colpa del coronavirus, nei talk show scarseggiano i politici e abbondano gli esperti (anche se poi litigano fra loro, ma questa è un’altra storia).

Per colpa del coronavirus, il telespettatore medio sta sviluppando anticorpi poderosi, compreso un sesto senso che gli fa subito notare la differenza fra un esperto e un Capuozzo, un Meluzzi, un Sallusti, un Liguori.

Per colpa del coronavirus, l’Innominabile non straparla più. Anzi, meglio: continua a straparlare da solo e non se lo fila nessuno.

Per colpa del coronavirus, molti italiani si domandano sgomenti che ne sarebbe di noi se avessimo votato a novembre e ora il premier fosse Salvini, con Siri, Rixi, Pillon, Romeo, Fontana, Borgonzoni ministri, oltre naturalmente a B. e Gasparri.

Per colpa del coronavirus, si riesce persino a distinguere fra un leghista serio, Luca Zaia (e basta), e un Cazzaro Verde.

Per colpa del coronavirus, Camera e Senato votano senza tante pippe la fiducia sulle intercettazioni e sul trojan horse (raro caso di virus benefico), archiviando la boiata-bavaglio di Orlando&Renzi.

Per colpa del coronavirus, non si parla più di Santa Prescrizione come baluardo della Civiltà Occidentale e del Diritto Romano. Tantopiù che ieri la Commissione europea ha

mercoledì 26 febbraio 2020

Patrick George Zaki: ancora in carcere in Egitto, firma l’appello per la sua liberazione


Aggiornato il 26/02/2020 – Patrick George Zaki, 27 anni, attivista e studente dell’Università di Bologna, resterà in stato di detenzione preventiva in Egitto per almeno 30 giorni.

Il 25 febbraio è stato trasferito da una stazione di polizia alla prigione di Mansoura: è un brutto segnale, indice di una condizione detentiva che rischia di essere di lungo periodo.

La mattina del 7 febbraio, in base a quanto riferito dai suoi avvocati, agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale (NSA) lo hanno arrestato e tenuto bendato e ammanettato per 17 ore durante il suo interrogatorio all’aeroporto.

I pubblici ministeri di Mansoura hanno ordinato la detenzione preventiva di Patrick George Zaki in attesa di indagini su accuse tra cui “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. Il 22 febbraio, allo scadere dei primi 15 giorni di detenzione, un tribunale egiziano ha ottenuto il prolungamento di ulteriori 15 giorni.

Patrick George Zaki è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

Amici 2020: alla coscienza civile di Maria De Filippi…




Nella conferenza stampa rilasciata stamani, Maria De Filippi ha dichiarato che inviterà ad Amici persone per “parlare di valori”. Alla prima puntata è invitato il “trio Sardine”: Mattia Santori, Jasmine Cristalli e Lorenzo Donnoli.

Come si capisce facilmente leggendo i miei post su Maria De Filippi e alcuni suoi programmi, non sono una fan dei suoi soliti e prevedibili meccanismi. Le riconosco oggettivamente che - nel suo genere - è una professionista,  e che senza di lei Mediaset può tirar giù la saracinesca. Con tutto il rispetto per Gerry Scotti e Paolo Bonolis, la De Filippi è indispensabile per Mediaset.

Se non sono una fan adorante di Mariiiaaahh, credo però che lei abbia una coscienza civile.

Voglio quindi sperare che tra un pongoregolamento e l’altro, tra “criteri” di votazione per “pilotare” la vittoria (il criterio migliore rimane quello del festival di Sanremo, che Maria De Filippi si guarda bene dall’adottare), faccia scelte efficaci nel diramare gli inviti. Che si ricordi delle persone che per il diritto di esprimere il loro

Amici 2020: il pongoregolamento non sarà aiutato dai filmatini “uno contro uno o tutti”




Ho letto su Tvblog la conferenza stampa di Maria De Filippi per la presentazione del serale di Amici che inizia venerdì 28 febbraio (per poi trasferirsi al sabato).

Non ho capito un organo sessuale maschile su “chi e come” votano. O meglio: ho capito che sarà il pastrocchio della precedente edizione. Com’è il detto: squadra che vince non si cambia?. Adattandolo alla De Filippi e autori di: il pongoregolamento che fa vincere il predestinato dall’inizio, non si cambia. 

Tra le dichiarazioni di Maria De Filippi due mi hanno “colpito”:
1. “I talent di canto quest'anno non sono andati benissimo, speriamo nella danza”.
Quest’anno? Su Mariiiaaahhh fai uno lo sforzo di dirla tutta una buona volta…
2. “Non ci saranno i filmatini di uno contro l'altro”
Eh…no…caspiterina! Allora non lo guardo! Dimmi Mariiiaaahhh, dove sta il trucco. Insomma: dove sta il trash? Questi filmatini “guidavano” il televoto, erano uno dei “supporti” del pongoregolamento.

Finora non ho visto nulla di Amici e quindi non entro nel merito delle assegnazioni al serale. Ho letto qualche commento che non fa che confermare che - di anno in anno - Amici mantiene la sua “logica”.
Uno dei commenti che trovo assolutamente centrati è nel sito https://www.ilvicolodellenews.it/. L’ha scritto Alyalby. L’ho riporto perché trovo che ben descrive la “logica” di Amici, quali sono i “valori” di questo programma: 

“Per arrivare al serale ed essere considerati validi (per quei mesi, poi dopo il primo disco calcione e arrivederci) devi:
- Avere un carattere polemico o disturbante

Coronavirus: all’ospedale di Codogno il test sul “paziente 1” solo dopo 36 ore


Tra politici, nazionali e regionali, virologi, esperti vari e giornalisti, parole razionali e di buon senso, sull’ospedale di Codogno arrivano da una persona all’interno dell’ospedale: “è sbagliato dire che quella notte è andato tutto bene perché non è la verità. Ma era un’emergenza mai vista e non vale accusare con il senno del poi. Diciamoci soltanto la verità, e cioè che forse la gestione di quella notte poteva andare meglio, ma diciamo anche che non era facile e che tutti hanno lavorato senza risparmiarsi. E cerchiamo di imparare dagli errori».


da: https://www.corriere.it/  - di Giusi Fasano e Simona Ravizza

La decisione di fargli il test dopo un giorno e mezzo, infermieri a rischio contagio richiamati in servizio. «Ci sono stati errori, ma tutti hanno dato il massimo»

Il «paziente 1» entra in Pronto Soccorso, per la seconda volta, alle 3.12 di notte del 19 febbraio. Davanti ai dati che parlano di oltre la metà dei casi di contagio negli 11 Comuni intorno a Codogno, s’impone la domanda: qualcosa non ha funzionato in quell’ospedale? Il dubbio l’ha instillato anche il premier Giuseppe Conte facendo infuriare il governatore Attilio Fontana.

Trentasei ore. È il tempo trascorso tra il ritorno di Mattia in Pronto soccorso (dov’era già stato il giorno prima) e il tampone per il coronavirus. Il test viene fatto intorno alle 16 del 20 febbraio. Dopo che il 38enne, maratoneta e calciatore per diletto, passa un giorno e mezzo nel reparto di medicina. Lo vanno a trovare parenti e amici ed entra in contatto con medici, infermieri e altri pazienti. Il test gli viene fatto solo intorno alle 16 del 20 febbraio. Il motivo: «Non è di ritorno dalla Cina». In realtà, le linee guida del ministero della Salute del 22 gennaio su chi va sottoposto al tampone, dicono che è da trattare come caso sospetto anche «una persona che manifesta un decorso clinico insolito o inaspettato, soprattutto un deterioramento improvviso nonostante un trattamento adeguato».

Luca Ricolfi: La società signorile di massa / 14




Ed eccoci al punto. Siamo diventati una società signorile di massa non solo perché i nostri livelli di benessere sono andati molto al di là della sussistenza, e forse persino al di là della soglia che – secondo la felice espressione di Skidelsky – potrebbe ragionevolmente definire “quanto è abbastanza”; non solo perché chi lavora, ormai, è diventato minoranza a fronte della maggioranza esentata dall’onere del lavoro; non solo perché il tempo dedicato all’evasione e allo svago è ormai ampiamente superiore al tempo di lavoro; ma anche perché fra i redditi che alimentano i consumi primeggiano le rendite, ossia la tipica fonte su cui, da sempre, nobili, proprietari e classe agiata – i signori di un tempo – hanno poggiato le loro vite.