mercoledì 19 febbraio 2020

Conte, Gualtieri e Mattarella: “Non potete confermare Descalzi all’Eni”




da: Il Fatto Quotidiano

Non potete confermare Descalzi all’Eni
di Stefano Feltri

Non ci provate nemmeno, cari Giuseppe Conte, Roberto Gualtieri e Sergio Mattarella, certe cose non si fanno in silenzio, come fosse tutto ovvio e lineare: se volete riconfermare Claudio Descalzi dovete spiegare agli italiani perché volete alla guida della più strategica azienda italiana un manager imputato per corruzione internazionale, beneficiario (per il momento a sua insaputa…) di depistaggi giudiziari che non si vedevano dai tempi della strategia della tensione, la cui moglie ha ricevuto appalti per centinaia di milioni di dollari dall’Eni (all’insaputa del marito, ovviamente, che all’epoca era “solo” il numero due dell’azienda).

Descalzi non è condannato, ma chi legge il Fatto e pochi altri giornali non influenzati dai budget pubblicitari di Eni, sa che ci sono mille ragioni per non confermarlo.
E dichiarazioni anonime come quelle nei retroscena pubblicati dalla Reuters sono un atto di codardia e un’offesa all’intelligenza degli italiani: esponenti senza nome del Pd e dei 5Stelle parlano di una possibile riconferma di Descalzi per guidare la “svolta green” (en passant: l’Eni di Descalzi ha preso una multa record dall’Antitrust per pubblicità ingannevole su carburanti green ) o per gestire l’instabilità in Libia: un manager che, nel migliore dei casi, non ha saputo evitare che 1,3 miliardi di dollari finissero nelle tasche di politici nigeriani invece che ai cittadini della Nigeria forse non è la persona giusta su cui impostare la politica energetica della Libia post- caos.

Cari Conte, Gualtieri e Mattarella, se volete Descalzi all’Eni, fate pure, decidete voi. Ma poi, per coerenza, evitate per tutto il triennio del suo prossimo mandato ogni pensierino sulla corruzione, sugli aiuti allo sviluppo alle sfortunate popolazioni africane, sulla meritocrazia, sugli eroi civili che si oppongono a piccoli abusi, su onestà e legalità.
Avete la responsabilità di una scelta importante. E avete il dovere di spiegarla: le vicende giudiziarie di questi anni – le più gravi nella storia dell’Eni – non possono rimanere sullo sfondo.

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