mercoledì 19 febbraio 2020

Ops Intesa-Ubi: Intesa S.Paolo padrona in un sistema capitalistico disfatto




da: Il Fatto Quotidiano

Intesa padrona di un sistema alla deriva
di Giorgio Meletti

Tredici anni fa l’economista Mario Monti (non ancora in politica) denunciò sul Corriere della Sera il “bancocentrismo” del capitalismo italiano. Ce l’aveva con i due banchieri di sistema Giovanni Bazoli e Cesare Geronzi, accusati di essere più vicini alla politica che al mercato. Da oggi il senatore a vita può rasserenarsi, il capitalismo italiano non è più bancocentrico perché non c’è più capitalismo. Sono rimaste le banche che, non sapendo più a chi prestare i soldi, si fondono per tagliare i costi e spolpare meglio la clientela con le commissioni.

Non solo. Le banche non sono più pericolosamente vicine alla politica perché non c’è più la politica. Tredici anni fa fu ordinata ad Alessandro Profumo la fusione di Capitalia in Unicredit, per salvare la banca romana di Geronzi che era diventata la discarica dei rapporti indicibili (da allora spostati su Vicenza, Bari etc.) nel mefitico ménage tra imprese, banche e partiti.

Oggi il governo apprende di Ubi dalle agenzie di stampa.  E Carlo Messina di Intesa Sanpaolo e Alberto Nagel di Mediobanca – i due banchieri alleati e oggi padroni d’Italia – hanno deciso da soli che era arrivata l’ora di salvare l’Ubi, terza banca italiana, pentolone da anni pronto a saltare mentre il numero uno Victor Massiah (imputato nel maxi processo per la manipolazione dell’assemblea del 2013 insieme ai
principali suoi danti causa) si preoccupava solo di mediare i conflitti di campanile tra gli azionisti di Bergamo e di Brescia. Né lui né Bazoli (il padrino bresciano, imputato anche lui perché mentre era presidente di Intesa si occupava di Ubi) sono stati neppure avvertiti. Massiah ha subito anche l’umiliazione aggiuntiva dell’offerta di un posto di lavoro da parte di Messina.

Ultimo ma non ultimo desaparecido è la Banca d’Italia. Così attenta quando c’era da dare una mano a Massiah e Bazoli preoccupati dalle inchieste giudizarie, così distratta quando c’erano da guardare i bilanci di Ubi. Per tutte queste ragioni il trionfo di Messina potrebbe essere una vittoria di Pirro: è diventato l’uomo più forte di un capitalismo disfatto.

Nessun commento:

Posta un commento