Era esattamente un anno fa, il 26 maggio
del 2018, quando scrivevo in questo post che
il M5S avrebbe perso i voti arrivati da sinistra.
Erano passati appena due mesi dall’elezioni
del 4 marzo 2018, la previsione poteva essere azzardata. Eppure, mi pareva evidente
che la parabola di Di Maio fosse già iniziata.
C’era
un anno di tempo per rimediare, ma in
questo anno di tempo Di Maio ha lavorato - benissimo - per Salvini.
Era il 26 febbraio 2019 quando scrivevo in questo post che
se a Matteo Salvini gli avessero detto:
“farai presto l’incontro della tua vita (politica), non avrai migliore alleato,
sodale, compagno di merende di Luigi Di Maio, si sarebbe fatto una grassa
risata. Come si poteva credere che Luigino, dal 4 marzo 2018, potesse diventare
il miglior alleato, il partner più comodo e sicuro per un leghista di lungo
corso”.
E
invece..il “cuginetto” Luigino è la più
grande botta di culo che ha avuto Salvini dalla sua nascita politica.
C’è
qualcosa che mi è chiaro da un anno. Luigi
Di Maio è un leghista mancato. Si era iscritto
al M5S perché, ai tempi, la Lega non era ancora così nazionalista. Lui,
meridionale, era ancora refrattario a recepire il Salvini nazionale e non più
nordista. Ma il suo dna è
leghista, come il dna berlusconiano è e rimarrà in Renzi.
leghista, come il dna berlusconiano è e rimarrà in Renzi.
Adesso
è giunta l’ora. Luigi Di Maio potrebbe iscriversi ufficialmente alla Lega. Sennonchè…sarebbe Matteo Salvini a
rifiutare l’iscrizione.
Matteo
Salvini continuerà a tenersi attaccato il “cuginetto” Di Maio finchè gli servirà.
Poi, poiché più furbo, abile, navigato di Luigino se lo “scoreggerà” via. Pardon: se lo scrollerà di dosso. E se riuscirà a
far credere ai creduloni, individualisti, ma anche allo speranzoso ceto medio
che crede che si possa tornare ante 2008, che la responsabilià è del M5S, alle
prossime elezioni politiche incasserà anche più del 34%.
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