Premessa:
i numeri e le percentuali di incremento/decremento sotto riportate devono tener
conto del fatto che alle elezioni Europee del 26 maggio 2019 ha votato il 17,7% in meno degli italiani rispetto al
4 marzo 2018. Vale a dire: se rapportiamo il numero dei voti del 26 maggio
ai votanti del marzo 2018, le percentuali diminuirebbero. Es: la Lega non sarebbe
al 34% ma al 27%. Ovviamente, diminuirebbero le percentuali anche di M5S e PD.
Che significa questo?
Poiché
in base alla pessima legge elettorale proporzionale che abbiamo, se una
coalizione raggiunge il 40% si prende un premio che le consente di governare,
colui che - come Renzi - parla da uomo solo al comando (“io andrò a Bruxelles a
trattare sui parametri”), tale Matteo Salvini, è meglio che faccia bene i suoi
conti se intende passare all’incasso con nuove elezioni anticipate….
Ed
ecco i numeri.
I votanti alle elezioni Europee del 26 maggio 2019 sono stati 27.652.924, il 56,29% degli elettori.
I
votanti alle precedenti elezioni Europee
del 2014 sono stati 28.991.258,
il 57,22% degli elettori.
Alle
ultime elezioni politiche del 4 marzo
2018 avevano votato per la Camera 33.923.321
(72,93%) di italiani, e per il Senato 31.231.814
(72,99%).
Conseguentemente,
l’affluenza alle urne di domenica 26
maggio 2019 rispetto al 4 marzo 2018
è diminuita del 17%.
E’
indubbio che la Lega abbia vinto
queste elezioni. Nelle precedenti
elezioni Europee del 2014 (dove si chiamava Lega Nord), aveva ottenuto 1.688.197 voti pari al 6,15% su un totale votanti di
28.991.258. Rispetto alle precedenti Europee, Salvini ha guadagnato 7.465.437 di voti con un incremento percentuale del 28,18.
La differenza
di numero votanti tra le due elezioni Europee è di 1.300.000 elettori.
Decisamente
più sensibile la differenza di votanti tra Politiche
2018 e Europee 2019. Il 4 marzo 2018 la Lega ha ottenuto (alla
Camera) 5.698.687 (17,35%). Rispetto
alle Politiche ha guadagnato 3.461.713
voti e la percentuale è diventata 34,33%.
Ma il numero di votanti il 4 marzo 2018 è
stato alla Camera di 33.923.321 mentre al Senato di 31.231.814.
E
veniamo ai dati del M5S. Ha preso 4.552.527
pari al 17,07%. Nelle precedenti elezioni Europee
del 2014, aveva ottenuto 5.807.362
pari al 21.16% (totale votanti di
28.991.258). Rispetto alle precedenti europee ha perso 1.254.835 corrispondenti a - 4,09%. Alle elezioni Politiche
del 4 marzo 2018, il M5S aveva preso 10.697.994
voti (32,66%). Ha perso 6.179.539 di
voti, in percentuale - 15.59%.
Il PD. Ha preso 6.050.351 pari al 22,69%. Nelle
precedenti elezioni Europee del 2014,
aveva ottenuto 11.203.231 pari al 40,81%. Rispetto alle precedenti
europee ha perso 5.152.880 voti corrispondenti
a - 18,12%. Alle elezioni Politiche del 4 marzo 2018, aveva preso (alla Camera) 6.161.896, corrispondente al 18,76%. In percentuale è cresciuto del
3,97% ma in termini di voti ha perso
111. 545.
Il
motivo per cui pur perdendo dei voti il
PD ha visto incrementata la percentuale rispetto al 4 marzo 2018 è perché…la
matematica non è un’opinione. Come scritto in premessa: bisogna considerare il numero di votanti complessivo. Nel 2018 alla Camera era di 33.923.321 mentre domenica 26 maggio i votanti
sono stati 27.652.924, cioè 6.270.397 di
italiani non sono andati a votare.
Di
seguito la tabella riepilogativa dei votanti e delle percentuali delle liste
che si sono presentate alle elezioni.