martedì 3 aprile 2018

Francia, tra Bardonecchia e gli scioperi: i francesi da non imitare e quelli da cui imparare…


Sabato scorso cinque agenti della Polizia doganale francese sono entrati nei locali di un centro migranti a Bardonecchia per far fare il test dell’urina a un nigeriano che sospettavano fosse uno spacciatore.
E’ scoppiato un caso diplomatico tra Italia e Francia. Quest’ultima sostiene che ha agito in virtù di un accordo tra i due paesi. Sarà pur vero. Ma è altrettanto vero che i francesi hanno “atteggiamenti” a dir poco arroganti nei confronti di noi italiani. Si ritengono superiori ed è quindi non difficile immaginare con quale “grinta” abbiano varcato il suo italiano a caccia dell’urina di un nigeriano.

Ma la Francia è in prima pagina anche per un’altra notizia. Da ieri sono iniziati gli scioperi dei lavoratori ferroviari contro la riforma del settore voluta da Macron.
I lavoratori francesi hanno indetto 36 giorni di scioperi fino al 28 giugno al ritmo di due alla settimana.
Non è la prima volta che i lavoratori francesi di settori diversi attuano proteste diffuse e incisive con effetti notevoli nel paese.

Ecco..
Noi italiani non abbiamo nulla da imparare dalla nota arroganza dei gendarmi francesi che si può notare viaggiando qua e là in Francia e, a quanto pare, anche a Bardonecchia. Ma abbiamo parecchio da imparare in materia di scioperi dai lavoratori francesi. Questi, quando scioperano, lo fanno sul serio. Non quegli scioperucci che i sindacati indicono un venerdì al mese, che provocano disagi ad altri lavoratori, ma non hanno nessun effetto sulla controparte proprio perché non hanno nulla di incisivo e di serio.
Se si hanno ragioni forti e si vogliono produrre effetti, gli scioperi si fanno in modo continuativo e incisivo, non solo un venerdì al mese.
O per i ferrovieri francesi i due giorni di scioperi cadranno solo di lunedì e venerdì?

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