lunedì 19 aprile 2021

Btp Futura: luci e ombre dell’obbligazione pubblica a 16 anni che finanzia le spese per la pandemia e i vaccini

 


da: https://it.businessinsider.com/ - di Carlotta Scozzari

Il collocamento della terza emissione del Btp Futura prende il via lunedì 19 aprile per terminare venerdì 23, salvo chiusura anticipata. Si tratta della prima emissione che cade sotto il governo di Mario Draghi e del ministro dell’Economia Daniele Franco di questa obbligazione pubblica, nata con l’esecutivo Conte. La durata è più lunga, e pari a 16 anni (scadrà quindi il 27 aprile 2037), e le risorse anche questa volta servono a finanziare le spese legate alla ripresa economica dall’emergenza della pandemia del Covid-19, comprese quelle relative alla campagna vaccinale in corso.

Dedicato come già le due emissioni precedenti esclusivamente ai risparmiatori privati (retail), il Btp Futura offre cedole nominali semestrali calcolate sulla base di tassi prefissati e crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up): come punto di partenza, è già stato garantito un minimo dello 0,75% lordo annuo dal primo al quarto anno, per salire all’1,2% dal quinto all’ottavo, all’1,65% dal nono al dodicesimo anno, mentre la cedola degli ultimi quattro anni ammonterà al 2% lordo annuo. Se il tasso cedolare fissato per i primi quattro anni resterà invariato, quelli successivi potranno essere alzati in base alle condizioni di mercato.

Il premio fedeltà, considerati i 16 anni di durata, è doppio: chi avrà tenuto in portafoglio il titolo sin dall’emissione, dopo i primi otto anni, avrà diritto al 40% della

media del tasso di crescita del Pil nominale registrato dall’Istat con un minimo dello 0,4% del capitale investito fino a un massimo dell’1,2%; chi compra il bond all’inizio e lo tiene fino a scadenza, otterrà un premio finale in due componenti, la prima pari al restante 60% della media del tasso di crescita dell’economia registrato nei primi otto anni del titolo, con un minimo dello 0,6% fino a un massimo dell’1,8%, e la seconda pari al 100% della media del tasso di crescita del Pil registrato dal nono al sedicesimo anno, con un minimo dell’1% e un massimo del 3% del capitale investito.

Qui Altroconsumo, che ha studiato attentamente l’emissione, fa un primo ragionamento: “In totale, nella migliore delle ipotesi, la seconda parte del premio fedeltà potrà arrivare al 4,8 per cento”. E “ottenere l’1,2% massimo della prima parte del premio e poi il 4,8% significa aumentare in totale di uno 0,36% lordo annuo (0,32% netto) il rendimento di questo Btp Futura. Scritto così diventa meno interessante” nota Altroconsumo.

“Se si ipotizza la situazione migliore possibile – prosegue il ragionamento l’associazione a tutela dei consumatori – quella in cui si riceverà il livello massimo dei due premi fedeltà, il Btp Futura 2037 renderà l’1,71% lordo annuo e l’1,5% netto”, tenendo conto che l’obbligazione, come tutte quelle statali, gode di tassazione agevolata al 12,5 per cento. Si tratta, in altri termini, sottolineano sempre da Altroconsumo, “dello 0,48% lordo annuo in più di quanto offre il ‘normale’ Btp 0,95% 01/03/2037 quotato sul mercato. Si tratta di un rendimento troppo basso per ripagare del rischio di investire in un titolo di Stato italiano” conclude Altroconsumo, aggiungendo che, oltre al rischio dell’emittente, si deve “tenere conto che questo Btp ha una scadenza lunga, 16 anni, che lo rende ancor più rischioso. Obbligazioni con scadenze lunghe sono infatti più sensibili all’andamento dei tassi d’interesse: se quest’ultimi salgono, il prezzo dei bond scende e quello delle obbligazioni con scadenza lunghe lo fa ancor di più. Il rischio è dunque quello, in caso di vendita prima della scadenza, di farlo in perdita. Rischio tutt’altro che teorico, visto che oggi i tassi hanno già iniziato a rialzarsi e sono destinati a continuare a farlo”. Le aspettative di inflazione hanno, infatti, già cominciato a esercitare pressioni al rialzo sulla curva dei rendimenti.

D’altra parte, poiché come detto le risorse raccolte col Btp Futura serviranno a finanziarie le spese per la ripresa dalla pandemia e per la campagna vaccinale, da Altroconsumo riconoscono che si può “vedere nell’acquisto di questo Btp non un investimento per massimizzare i guadagni, ma un’opportunità per aiutare il Paese fornendogli la liquidità necessaria in questo periodo di difficoltà”.

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