Considera,
ad esempio, le tue conclusioni nel presente assassinio – riprese poi. – Hai
detto al fratello di Benson che forse conosci l’uccisore di Alvin e gli hai
detto anche che ci sono prove sufficienti per denunciarlo. Ebbene, sbagli di
grosso. Tu possiedi, non lo dubito, un certo numero di ciò che i tuoi moderni
dotti seguaci di Solone considerano prove convincenti. Ma la verità è che non
hai affatto messo l’occhio sul colpevole e che stai per maltrattare una povera
ragazza che col delitto non ha nulla a che vedere.
-
Secondo te, sto per maltrattare un’innocente, eh? Ma siccome i miei assistenti
ed io siamo i soli a conoscere gli indizi a suo carico, vorresti spiegarmi
quali occulte cognizioni ti spingono a concludere per la sua innocenza?
-
Semplicissimo – ribatté Vance con un risolino.
-
Non hai messo le mani sull’assassinio, perché chi ha commesso il delitto è
stato così astuto, perspicace e previdente da provvedere a che nessun indizio
potesse condurre alla scoperta del colpevole, ben sapendo che sulla traccia
degli indizi, voi o la polizia l’avreste probabilmente scovato.
Aveva
parlato con la certezza di chi annuncia un fatto ovvio, che non ammette
discussioni.
Markham
proruppe in una risata sprezzante.