Quindici anni dopo la fine della Democrazia
cristiana e dell'unità politica dei cattolici, la responsabilità di animare una
presenza organizzata dei cristiani nell'Italia bipolare è interamente affidata
ai laici credenti. Spetta a loro assumere pienamente il valore dell'alternanza,
scegliere con chiarezza il campo riformatore o quello conservatore, evitare
l'illusione sia di poter ricostruire un partito simile alla Dc sia di potersi
rifugiare in un moderatismo perdente o in un fondamentalismo falsamente
rassicurante.
È solo affrontando appieno le sfide dell'identità, della laicità e dell'etica pubblica che i cattolici italiani potranno contribuire a scrivere un nuovo alfabeto sociale, rinnovando il proprio apporto al bene comune e al futuro della nazione. Serve una nuova stagione di impegno civile e politico, che Luigi Bobba delinea nella sua geografia ideale muovendo da una lunga esperienza maturata nel mondo dell'associazionismo.
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