venerdì 20 gennaio 2017

Luigi Bobba: Il posto dei cattolici, il Partito Democratico / 1



Luigi Bobba scrive cosa secondo lui dev’essere il PD. Chissà se Matteo Renzi ha letto questo libro…

Questo il “manifesto” fondativo, la “carta dei valori” del Partito Democratico che Luigi Bobba, appartenente a questo partito, ha delineato nel suo libro ‘Il posto dei cattolici’:

- una visione personalista della libertà, cioè una lettura dell’uomo, del suo destino come essere in relazione con gli altri e non come soggetto orientato a vivere in modo individualistico la propria libertà; 
- un rifiuto esplicito della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti e la promozione della pace attraverso il potenziamento degli organismi internazionali, conferendo a questi nuovi poteri e nuove responsabilità nel contrastare le inaccettabili disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo e nell’affrontare le nuove emergenze globali; 
- un’etica del limite, come argine al determinismo tecnologico, all’invadenza della tecnica, alla manipolazione della vita e, per converso, una promozione della libertà della ricerca scientifica a favore della vita; 
- una visione del mercato come strumento di civilizzazione, come regolatore degli scambi e non come nuova, invisibile ideologia che
conforma la mente e i comportamenti delle persone, dei corpi sociali e delle istituzioni;
- la promozione dell’equità sociale come via per offrire a tutti, specialmente ai più deboli, alle generazioni più giovani e ai popoli più poveri opportunità di vita e di crescita;
- una responsabilità verso l’ambiente e le generazioni future, unica strada per fermare il progressivo e indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali del pianeta, promuovere uno sviluppo sostenibile e diffondere stili di vita più sobri;
- una forte autonomia dei corpi intermedi, soggetti vitali di una democrazia partecipata, sorgente di cittadinanza attiva, antidoto alle derive mediatiche e plebiscitarie che minacciano le democrazie moderne;
- un assetto delle istituzioni e delle regole elettorali che restituisca qualità alla nostra democrazia e favorisca la vitalità della partecipazione dei cittadini;
- una concezione della famiglia come soggetto sociale, luogo di costruzione delle relazioni fondamentali nella vita di una persona, società naturale fondata sul matrimonio, legame indispensabile per la tenuta della coesione sociale di una comunità;
- una visione integrale dei diritti umani individuati nella Dichiarazione universale del 1948. Contro una lettura oltranzista e libertaria che fa di quella dichiarazione un menù a la carte di cui servirsi a seconda dei momenti, estrapolando i singoli diritti dal tessuto unitario della Dichiarazione.

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