da: https://st.ilfattoquotidiano.it/
-di Jacopo Fo
Caro
Salvini, chi ha testimoniato contro le mafie viene preso a calci dallo Stato
Rocco
Greco si è suicidato. “Aveva denunciato il pizzo e aveva fatto
condannare i suoi estorsori. I quali a sua volta lo avevano denunciato. Poi il
Tribunale lo aveva assolto”. Nonostante quella sentenza il Ministero degli
Interni ha deciso di considerare la sua azienda collusa con la mafia. Un
provvedimento che gli ha fatto perdere tutti gli appalti. Da qui la
decisione di uccidersi.
Spiega il figlio Francesco: “Il giudice
aveva ribadito che Rocco Greco era stato vittima della mafia, non socio in
affari dei boss”. Nonostante ciò nell’ottobre scorso il ministero dell’Interno
ha negato alla ditta dell’imprenditore l’iscrizione nella whitelist necessaria
per partecipare ai lavori di ricostruzione dopo il terremoto in centro Italia.
Testimoniare contro i mafiosi vuol dire
decidere accettare di rischiare la propria vita e quella dei propri famigliari
e decidere di non avere più un’esistenza normale.
Testimoniare contro i mafiosi vuol dire
compiere un atto di estremo coraggio, un gesto eroico.
Che dire di uno Stato che non sa
riconoscere e premiare i cittadini onesti?
Che dire di uno Stato che manda in rovina
chi ha avuto il coraggio di denunciare le mafie?
Rocco
Greco non è un caso isolato, la lista degli imprenditori che sono
finiti sul lastrico dopo aver denunciato i criminali è lunga, cito solo qualche
nome: Ignazio Cutrò , Vincenzo De Marco e Irene Casuccio, Salvatore Castelluccio, Ciro Scarciello, Pina Aquilini, Tiberio Bentivoglio, Francesco Paolo. Sono tutte storie agghiaccianti!
Tutti sono finiti in rovina dopo aver
servito lo Stato e la giustizia.
Se avrà la bontà di leggere come questi
imprenditori hanno avuto la vita devastata e le loro imprese distrutte forse
anche lei avrà un moto di disgusto e forse deciderà di cambiare la musica.
Forse non si è reso conto di questo
problema e per questo non ha detto, a quel che risulta dal web, una sola parola
di rammarico per il suicidio di Rocco Greco, per la morte del quale alcuni suoi
sottoposti ottusi hanno probabilmente grande responsabilità. E forse
bisognerebbe rimuovere qualche funzionario. Oppure, se hanno agito seguendo i
dettami della legge, cambiare la legge.
Le storie dei testimoni di giustizia sono
troppo spesso terribili: cittadini coraggiosi, che hanno sfidato le mafie e che
lo stato ha ripagato a pesci in faccia. Persone rovinate. E non meno
agghiacciante è l’inefficienza con la quale troppo sovente vengono messe in
pratica le misure di protezione dei testimoni di giustizia costretti a
nascondersi. A volte sono storie marchiane, come quella di Valeria Grasso che si trova a dover pagare conti
esorbitanti al servizio di protezione.
Allora, caro ministro, secondo lei questi
cittadini non dovrebbero avere dallo Stato un trattamento migliore?
Se vogliamo estirpare le mafie dobbiamo
forse smettere di rendere la vita impossibile a chi si schiera dalla parte
dello Stato testimoniando contro i mafiosi?
Se lo Stato mostrasse gratitudine verso chi
testimonia contro il crimine organizzato forse ci sarebbero più cittadini
disposti a farlo. È un punto centrale della lotta contro le mafie.
E già che ci sono vorrei citare una piccola
storia di quotidiana follia, quella di Andrea Turolla, agente carcerario che dopo una vita di
dedizione al suo ruolo è andato in pensione con una nota di demerito perché ha
riconsegnato la sua pistola di ordinanza senza le quattro rondelle delle
viti del calcio dell’arma, rondelle che è facile perdere e che comunque hanno
il costo di 1 centesimo di euro ciascuna. Un agente con un passato di grande
impegno macchiato per una colpa ridicola. Un altro servitore dello Stato mal
ripagato. E c’è il sospetto che questa interpretazione punitiva del regolamento
sia stata determinata dal fatto che Turolla avrebbe preso troppo a cuore il suo
dovere arrivando a scontrarsi con i suoi superiori avendo portato avanti con
successo una battaglia sulla disabilità in carcere…
Anche in questo caso o ci sono funzionari
da rimuovere o c’è una legge idiota che va cambiata.
Cominciamo da qui: prima i cittadini che
servono lo Stato.
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