giovedì 14 marzo 2019

Mediaset, l’inutile caccia di Crippa a Brachino


Dopo aver fatto fuori Greco, nel mirino del capo dell'Informazione resta il direttore di Videonews. Che ha contro anche i filoleghisti di Fi. L'obiettivo? Sostituirlo con la moglie di Toti, Siria Magri. 

A Cologno i conti sono buoni, anche se i 471 milioni di utili portati a casa nel 2018 sono figli di un’operazione straordinaria, la vendita delle torri di Ei Towers. Decisamente più agitati i rapporti interni, dove il partito dei crippiani (dal nome del potente capo dell’informazione Mauro Crippa) si agita un po’ scompostamente. Dopo aver fatto fuori Gerardo Greco, arrivato con grandi aspettative dalla Rai per dirigere Rete 4, caduto quasi subito in disgrazia e messo alla porta con in tasca, si mormora, un assegno da 1,2 milioni di euro, nel mirino c’è ancora e sempre Claudio Brachino, il direttore di Videonews, un veterano del Biscione che gode della assoluta e incondizionata protezione di Silvio Berlusconi, ma che a Crippa è sempre andato di traverso.

L’ultimo attacco è recente e si intreccia con la politica. I crippiani, nella cui corrente militano il vice di Crippa Andrea Delogu, il giornalista Paolo Liguori e Rosa Magri detta Siria, ovvero la vice di Brachino, vorrebbero portare la suddetta Siria al posto di Brachino. A dar loro manforte dall’esterno – ma si sa che in un partito azienda esterno e interno sono un po’ la stessa cosa – i filoleghisti di Forza Italia, ovvero Licia Ronzulli e Giovanni Toti, spalleggiati ovviamente da Lui, Matteo Salvini, alleato riottoso del Cavaliere nonché milanista critico.
Piccolo ma non trascurabile particolare: Siria Magri è la moglie di Toti, il governatore della Liguria, che prima di approdare alla politica si fece ossa e carriera proprio a Cologno Monzese. Ai crippiani si oppongono i piersilviani, la squadra dei manager che sta con Pier Silvio il quale, oltre che essere il figlio del Cavaliere, è anche ad di Mediaset. Tra i più in vista, e dunque nel mirino di Crippa, altri due veterani del Biscione: il direttore dei contenuti Alessandro Salem e quello delle risorse artistiche Giorgio Restelli.

LA GUERRA A COLPI DI PROGRAMMI
Ovviamente la guerra, oltre che nei corridoi - là dove questa rubrica alligna -, si gioca anche sui programmi. Crippa ha scommesso molto sul serale di Barbara D’Urso, che parte mercoledì 13 marzo proprio con piatto forte una intervista a quel buono e sensibile uomo di Fabrizio Corona. La Siria, intesa come manager, esercita da sempre il suo protettorato su Quarto grado e di recente ha messo il cappello sul ritorno in video di Paolo del Debbio con Dritto e rovescio. Il quale, nella prima puntata, quando il caso dice la combinazione, ha intervistato proprio Matteo Salvini. Riusciranno i nostri eroi ad avere la testa di Brachino? Difficile, intanto però la partita si gioca a suon di colpi. Anche bassi. Per esempio gustosa è tutta la vicenda che ha coinvolto nella guerra intestina Lucio Presta, potente manager dei teledivi molti dei quali, da Paolo Bonolis a Barbara Palombelli, star dei palinsesti Mediaset. Ma questa, come direbbe Manzoni, è un’altra storia che prima o poi racconteremo.

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