mercoledì 8 aprile 2020

Gustave Flaubert: Madame Bovary / 4


Segretario di Stato sotto la Restaurazione, il marchese cercava di tornare all'attività politica e si preparava da molto tempo a presentare la propria candidatura alla Camera dei deputati. D'inverno faceva molte distribuzioni di legna e, al Consiglio Generale, reclamava con gran foga nuove strade per il suo distretto.
Nel periodo più caldo dell'estate, aveva sofferto di un ascesso in bocca, dal quale Charles l'aveva liberato, come per miracolo, con un preciso colpo di bisturi. L'amministratore del marchese, mandato a Tostes per pagare l'operazione, raccontò al suo ritorno, la sera, di avere visto ciliegie magnifiche nel giardino del medico. Ora, poiché i ciliegi della Vaubyessard crescevano stenti, il marchese fece chiedere a Bovary qualche ramoscello per innestarli e in seguito si fece un dovere di  andare di persona a ringraziarlo. Vide Emma e ne trovò l'aspetto assai grazioso, i modi tutt'altro che provinciali; tanto che al castello non si ritenne di eccedere in condiscendenza né di fare uno sgarbo a nessuno invitando la giovane coppia.
Un mercoledì alle tre, il signore e la signora Bovary salirono sul loro carrozzino, e si partirono per la Vaubyessard. Dietro la vettura era stato sistemato un grande baule, davanti, sul grembialino, v'era una cappelliera, e Charles teneva fra le gambe una scatola di cartone.
Giunsero a destinazione al calar della notte, mentre incominciavano ad accendere i lampioni del parco per illuminare la via alle carrozze.

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