giovedì 16 aprile 2020

Antonio Padellaro: La Lombardia e la destra, il ruolo della sfiga


da: Il Fatto Quotidiano

In tv funziona così: uno si permette di sollevare qualche perplessità sulla gestione dell’epidemia in Lombardia, alla luce dell’esplosione incontrollata dei decessi e subito viene rimbeccato in malo modo dalle gerenze di Giornale,  Libero, La Verità con le seguenti, decisive argomentazioni.
1) È una vergogna fare di queste polemiche mentre muoiono migliaia di persone. 2) È facile esprimere giudizi sommari standosene ben comodi a Roma mentre a Milano è in corso la guerra affrontata a mani nude da medici
e infermieri. 3) Se proprio si vuole buttarla in politica, soltanto grazie alla sanità modello della Regione Lombardia, a conduzione Lega (Fontana e Gallera), si sono potute evitare conseguenze ancora più devastanti.

A questo punto per dimostrare l’assenza di qualsivoglia pregiudizio politico si prova a elogiare le misure di contenimento adottate in Veneto dal governatore Luca Zaia (leghista lui pure), e ci si chiede come mai una così marcata differenza di contagiati e di morti con Milano, Bergamo, Brescia.

Risposte testuali: 1) “Colpa della sfiga”. 2) Colpa delle forze primordiali della natura, con il che si equipara l’espandersi delle epidemie alla imprevedibilità per esempio “del terremoto de L’Aquila”(o alle cavallette).


E le conseguenti indagini della magistratura? “Roba di cattivo gusto” (Matteo Salvini). Dinanzi a cotante evidenze scientifiche ci si arrende, e si soppesano i due distinti modelli di analisi del fenomeno politico-sanitario Covid-19. Il Rituale Taumaturgico del Divino Mago Otelma. Oppure il dossier: “Lombardia, domande inevitabili”  di Milena Gabanelli e Simona Ravizza sul Corriere della Sera di ieri che, dati alla mano, si presenta con queste parole: “Dalla mancata zona rossa nella Bergamasca all’assenza di indicazioni e supporto ai medici di base. Perché la regione conta così tante vittime?”. Che domande di cattivo gusto.

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