martedì 28 aprile 2020

Coronavirus, dpcm 4 maggio 2020: contraddizioni e una sconcezza inaccettabile




Io sono cattolica, credente. Non aggiungo altro perché non vorrei “imitare” la Meloni.

Nel post precedente (sotto) ho riportato un articolo del Post. Sono in gran parte d’accordo con le opinioni,  osservazioni richiamate. Ma il punto della questione, per quanto mi riguarda, non è se la Messa sia o no importante. La mia rispostà è ovviamente “sì”, ma è anche vero che l’azione pastorale non si esplicita solo con questo rito.

Il punto della questione è un altro. Vale per la celebrazioni religiose come per i cinema e i teatri. Che hanno in comune? Il fatto che possono generare assembramenti.
Ma se si consente l’entrata ai musei non vedo perché non si debba consentire l’entrata in Chiesa per una Messa o al cinema per vedere un film o a teatro per uno spettacolo teatrale.

Partiamo dai requisiti obbligatori: mascherina e guanti e distanziamento sociale. Nei musei gli ingressi saranno contingentati. Stessa cosa si può fare al cinema, a teatro, in Chiesa per la Messa. Ovviamente, ingressi contingentati significa che ci vogliono persone che gestiscono flussi in entrata e in uscita.

Quando sono entrata in un museo devo però prestare attenzione a chi mi sta accanto. Vale a dire: che prima di guardare il quadro o la scultura, devo guardare a che distanza sono dalle altre persone presenti e a quale distanza questi sono da me. Quindi: gli ingressi
saranno pure contingentati ma poi all’interno o vi sono persone che gestiscono il flusso di gente, richiamando se il caso al distanziamento, oppure qualche rischio di trovarci a meno di un metro l’un l’altro c’è.

Viceversa, dopo che l’accesso alla Chiesa, al cinema o al teatro, è stato contingentato, io mi trovo seduta alla debita distanza prevista dalle norme attuali. E da lì non mi sposto se non per uscire.

Ecco. Arriviamo all’uscita. Che sia in un museo, che sia in Chiesa, che sia al cinema o a teatro, il deflusso in uscita dev’essere contingentato, regolato. Si dovrebbe uscire praticamente in fila indiana, distanziati. Posto che, le persone che vanno in un museo, in Chiesa, al cinema e a teatro, devono essere educate e pazienti rispettando le regole.
Caso mai, saranno gli esercenti di cinema e teatro, a decidere di tenere comunque chiuso non avendo convenienza a fornire spettacoli a un pubblico ridotto perchè avrebbero meno introiti e maggiori costi per attrezzarsi al rispetto delle regole. 

Detto quanto sopra, non si capisce per quale motivo dal 4 maggio 2020 si potrà accedere a un museo ma non  partecipare a una Messa o andare al cinema o a teatro.
A dire il vero, capisco. Capisco  che Giuseppe Conte - dati i pareri dei suoi comitati - se la stia facendo sotto (comprensibile) all’idea che possano crescere i contagi e ha quindi deciso di limitare al minimo le frequentazioni in posti chiusi per quanto possano essere regolati negli accessi. 
Le decisioni però sono accettabili nella misura in cui non siano contraddittorie. E consentire l’accesso a un museo ma non in Chiesa per una Messa o al cinema e a teatro dove i posti possono essere limitati è una contraddizione.
Tanto più si impongono misure agli italiani, tanto più devono essere motivate e coerenti.

Ma queste regole contraddittorie sono un aspetto marginale rispetto ad altro. Cioè alla scarcerazione dei mafiosi. Questa non è una contraddizione ma è una sconcezza inaccettabile.

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