da: Corriere della Sera
Erdogan
non è più il sultano
I
tabù seppelliti da un giovane curdo
di Antonio
Ferrari
Formalmente, il capo dello Stato avrebbe dovuto restare ai margini della contesa. Non è stato così. Spaventato dai sondaggi e da opache prospettive future, Erdogan, Corano in mano, ha cercato di convincere il popolo turco d’essere l’unico capace di guidarlo.
Il popolo gli ha risposto no. Il partito
islamico moderato Akp, che il leader aveva creato, e che da 13 anni guidava
solitario il Paese con consensi crescenti, non soltanto ha mancato il record di
330 seggi su 550, necessario per modificare la Costituzione, trasformando la
Turchia in repubblica presidenziale, ma in Parlamento ha perso persino la
maggioranza assoluta, alla quale l’Akp era ormai abbonato, governando in beata
solitudine.
È cambiato tutto, o quasi, e non per caso. L’arroganza del presidente ha prodotto l’anticorpo. È un giovane politico curdo, che ha deciso di far diventare il partito Hdp (Pace e democrazia) una forza politica nazionale, pensionando dubbi e pregiudizi. Selahattin Demirtas, 42 anni, con il suo stile sobrio e la sua
oratoria convincente, ha saputo seppellire un tabù. Quello di aprire
l’Assemblea nazionale a un partito di un’importante minoranza che, nel passato,
è stata sospettata di tutto. Ha saputo superare l’altissima soglia del 10 per
cento conquistando tutti, con una retorica opposta a quella di Erdogan. Se il
presidente mordeva, Demirtas accarezzava, con linguaggio ghandiano, i giovani
che protestavano per il Gazi park, e chiedevano diritti. Ha scelto di
rappresentare tutti gli oppressi, dagli alevi agli armeni, dai siriaci agli yazidi,
ai cristiani, naturalmente ai curdi, e agli omosessuali. Ha chiesto una «Nuova
Turchia» ed è entrato in Parlamento. È chiaro che ora si aprono scenari
imprevedibili. Si dovrà cercare di formare, in 45 giorni, un governo di
coalizione. Se non sarà possibile — è quanto forse spera il presidente-sultano
— , non sono escluse elezioni anticipate. Erdogan è pronto a tutto pur di non
veder sgretolare il suo progetto, il suo potere.È cambiato tutto, o quasi, e non per caso. L’arroganza del presidente ha prodotto l’anticorpo. È un giovane politico curdo, che ha deciso di far diventare il partito Hdp (Pace e democrazia) una forza politica nazionale, pensionando dubbi e pregiudizi. Selahattin Demirtas, 42 anni, con il suo stile sobrio e la sua
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