da: Il Fatto Quotidiano – di Vincenzo Bisbiglia
C’è un uomo misterioso che irrompe nello scandalo corruzione al Parlamento europeo. Un géant, “gigante” in francese, come lo definiscono, intercettati, Antonio Panzeri e sua moglie Maria Dolores Colleoni. È lui ad aver messo la sua carta di credito a disposizione dell’ex europarlamentare dalemiano di S&D, permettendo a lui e alla sua famiglia vacanze natalizie da 100 mila euro e alloggi da 9 mila euro a persona in località esotiche.
Nuovi dettagli emergono dal mandato di cattura europeo eseguito dai Ccarabinieri di Bergamo su ordine della Procura di Bruxelles nei confronti di Colleoni e di Silvia Panzeri, figlia di Antonio, accusate di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio. L’arresto è stato convalidato e le due sono ora ai domiciliari.
Antonio Panzeri, ex presidente della sottocommissione Ue ai Diritti umani (2014- 2019) e patron dell’ong “Fight Impunity”, da venerdì è in stato di fermo a Bruxelles con la vicepresidente del Parlamento europeo, la greca Eva Kaili, il suo ex assistente Francesco Giorgi (compagno di Kaili), Luca Visentini, segretario generale della Ituc (International Trade Union Confederation), e il direttore della Ong No Peace Without Justice, Niccolò Figà Talamanca. Indagate in tutto 16 persone legate ai socialisti europei, accusate di essere il terminale politico di un’organizzazione di lobbying finanziata dal Qatar che metteva in campo azioni di brandwashing e di indirizzo dei provvedimenti nel Parlamento Ue, in particolare in relazione ai Mondiali di calcio. Nell’abitazione belga di Panzeri la polizia federale ha trovato 500 mila euro in contanti. L’ex deputato Ue ieri è stato sospeso da Articolo Uno.
Dalle carte del Tribunale di Brescia, emerge che la famiglia Panzeri veniva finanziata anche dal Marocco. Il collegamento con Rabat è rappresentato da Abderrahim Atmoun, diplomatico amico di vecchia data di Panzeri e oggi ambasciatore marocchino in Polonia. Sarebbe stata Silvia Panzeri – che, con la madre “sembra essere pienamente a conoscenza delle attività del padre” – ad accompagnare Atmoun nei suoi viaggi in cui trasportava i “regali dati al Marocco”, si legge. Panzeri, da eurodeputato, frenò le richieste di una condanna ufficiale dell’Ue per le presunte violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale da parte del Regno. Quando il 13 marzo 2015, il Parlamento Ue approvò la relazione annuale redatta da Panzeri orfana degli emendamenti anti-Rabat, Atmound disse: “È una grande vittoria per il Marocco”.
A inchiodare la famiglia Panzeri hanno contribuito le intercettazioni in cui l’ex deputato parlava con la moglie delle vacanze natalizie. “Sua moglie – si legge negli atti – ha detto di aver dato un’occhiata ai prezzi (…). Gli ha detto che non poteva permettersi di spendere 100 mila euro per le vacanze come l’anno scorso e ha pensato che l’attuale proposta, cioè 9 mila euro a persona per il solo alloggio, era troppo costosa”. Dalle conversazioni risulta come Colleoni abbia “detto a Panzeri di aprire un conto in banca in Belgio”. La donna, per i pm federali “esercita una sorta di controllo sulle attività del marito”. Inoltre, “per riferirsi (…) agli affari del marito”, si legge, Colleoni parlava di combine, “imbrogli”. “Le mie assistite hanno detto al gip di non essere a conoscenza di quanto viene loro contestato”, ha dichiarato ieri l’avvocato delle donne, Angelo De Riso.
Intanto a
Bruxelles si allarga l’inchiesta federale, svelata dai quotidiani belgi Le
Soir e Knack. Ieri il giornale Les Echos ha raccontato che in
casa di Eva Kaili sono stati trovati “sacchi di banconote”, e che anche il
padre dell’ex giornalista tv ellenica sarebbe stato fermato, sorpreso mentre
fuggiva con le borse piene di contanti. Diversi gli uffici parlamentari sigillati
dalla polizia federale. Ci sono quello dell’eurodeputata belga Marie Arena
(foto a destra), attuale presidente della sottocommissione ai Diritti umani, ma
anche quello di Francesca Garbagnati (cui la polizia federale ha sottratto pc e
smartphone), ex collaboratrice di Panzeri e ora assistente parlamentare di
Alessandra Moretti (estranea all’inchiesta). L’ex deputata Pd, oggi
nell’eurogruppo S&D, nel 2020 andò in missione a Doha per visitare i
cantieri dei Mondiali. Dopo quel viaggio, sui social parlò di “miglioramenti”
rispetto alle condizioni dei lavoratori. “Purtroppo tutti gli ex assistenti di
Panzeri hanno subito questo. Giusto che la magistratura faccia
approfondimenti”, ha detto Moretti al Fatto.
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