Negli ultimi anni chi crede nella possibilità di un futuro più giusto è soggetto a frequenti moti di rabbia, soprattutto (ma non solo) in Italia: per l’insopportabile e crescente disuguaglianza sociale, per l’incessante banalizzazione dei problemi, per la sostenibilità ambientale che è diventata strumento di marketing. Spesso, però, la sana rabbia cede il passo all’indifferenza e all’assuefazione, e non trovando uno sbocco si trasforma in odio. Ma non per i super-ricchi, o magari gli evasori fiscali, bensì per immigrati, omosessuali, politici, percettori del reddito di cittadinanza.
Giulio Santagata, già ministro dell’ultimo governo Prodi, tesse in questo pamphlet agile e arguto l’elogio dell’ira come stimolo alla ricerca di soluzioni democratiche e progressiste per il nostro Paese. L’ira del riformista è un manuale per non perdere fiducia: dalla rabbia positiva potrà nascere l’alternativa alle destre al governo, per uscire sotto il segno dell’equità dalla lunga crisi italiana. Non sarà mai troppo tardi per avviare riforme fiscali redistributive ma non punitive, per un welfare che sia generatore di lavoro e non alternativo all’occupazione, per promuovere un’imprenditorialità che investe e innova anziché competere al ribasso, e un’ecologia che non faccia pagare i costi della transizione ai più fragili.
Gli autori
Giulio Santagata, economista, è stato ideatore e organizzatore delle due campagne elettorali che hanno portato alla vittoria dell’Ulivo nel 1996 e nel 2006. È stato parlamentare dal 2001 al 2013 e ministro per l’attuazione del Programma nel secondo governo guidato da Romano Prodi, di cui è consigliere economico da oltre trent’anni.
Luigi
Scarola, economista, è responsabile del settore Pubblica
amministrazione ed Economia sociale di Nomisma S.p.A.
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