Come volevasi dimostrare.
L’originalità non è il tratto distintivo di
Valsecchi e sceneggiatori di Rosy Abate come non lo era ai tempi di Squadra
Antimafia dalla sesta stagione in avanti.
Rosy Abate è riscesa in guerra, non per sua
volontà, ma perché le hanno detto che suo figlio è vivo. E fin qui ci sta.
Oddio….dovrebbero spiegarci come ha fatto a sopravvivere Leonardino. Ma può
essere che in uno slancio di logica lo spieghino - in maniera credibile o ridicola – nelle
prossime due puntate.
Se quanto sopra ci sta, ecco arrivare lo
“slancio di originalità”. Rosy Abate che collabora con un poliziotto per
catturare il mafioso. Dove l’ho già vista ‘sta trama?
Ora.
A parte l’”inciampo” iniziale gravissimo nella
prima puntata: il numero di cellulare esistente che ha procurato a due persone
una persecuzione telefonica, le puntate finora in onda non mi pare abbiano
mostrato quelle ridicolaggini, sviste, ecc…delle ultime serie di Squadra
Antimafia.
Come ho scritto precedentemente, tra la mafiosa e la suora ci stanno parecchie
vie femminili di mezzo; tra la mafiosa in azione e la relegata in convento ci
sta una Rosy Abate “convertita” alle legge e che cerca una nuova vita fosse
anche attraverso qualche ultima azione.
Il produttore Valsecchi e gli sceneggiatori
hanno evidentemente convenuto che Rosy Abate dovesse dismettere l’abito talare per
tornare ad essere il personaggio centrale che è stata sin dalle prime stagioni,
in particolare, nella quarta e quinta
stagione. Non per altro: questo chiedeva Mediaset che aveva bisogno di un
rilancio nella fiction (che ne dica Piersilvio nelle sue interviste), dopo la
scorsa stagione fallimentare per qualità e ascolti (non che questa nuova
stagione stia dando risultati, se non nella serie incentrata sulla Michelini). E,
allora, ecco la “riesumazione” del personaggio principale di Squadra Antimafia con
lo spin-off ‘Rosy Abate-la serie’.
Si potevano scegliere racconti diversi ma
dovendo fare i conti anche con gli impegni professionali di chi voleva
sganciarsi da un certo personaggio, hanno scelto di fare un salto temporale di
cinque anni dalla fuga di Rosy Abate, di ridarle una nuova vita e di
ricacciarla nella precedente causa un evento che mai avrebbe immaginato: il
figlio Leonardino è vivo.
In questa scelta narrativa doveva proprio
starci la riproposizione del liet-motiv della quarta stagione di Squadra
Antimafia, cioè la collaborazione con il poliziotto tenebroso (Luca, interpretato
da Mario Sgueglia)? Poliziotto che lavora con una collega che lo tratta con
sufficienza e, quindi, data l’originalità che contraddistingue gli
sceneggiatori potremmo trovare a copulare con la medesima. Oppure, il
poliziotto tenebroso colpirà il cuore della “mafiosa non per mia volontà”? Dove
l’ho già vista questa trama?
Su cosa si poggerà la seconda stagione di questo
spin-off di Squadra Antimafia? A meno che, nelle ultime due puntate i
mafiosi cattivi vengano tutti seccati o arrestati, mi pare già di vedere una
Rosy Abate che si rende conto che
Leonardino non può stare con lei, perché metterebbe a rischio nuovamente la sua
vita, ma non può stare neppure con quella madre adottiva figlia di un capo
mafia. Ergo: Leonardino va tolto da quella casa. Purchè non ci vogliano sei,
sette o otto stagioni di ‘Rosy Abate-la serie’-
Una seconda stagione ci può stare su questo
asse narrativo. Mi chiedo però e lo chiedo a Valsecchi, se i risultati soddisfacenti
di Rosy Abate rispetto alle ultime pessime serie di Squadra Antimafia oltre a
poggiarsi sulla bravura, sulla intensità di Giulia Michelini, oltre alla scelta
adatta nel palinsesto (la domenica), non derivino anche solo parzialmente dall’attesa - che non si concretizzerà – di rivedere
Domenico Calcaterra, cioè Marco Bocci.
Valsecchi e sceneggiatori potrebbero far
credere - magari con il “supporto” di qualche pagina facebook compiacente – di un
possibile ritorno di Marco Bocci nella seconda stagione. Improbabile. A meno
che, Valsecchi non stacchi il “tagliando della gratitudine” e non presenti una
sceneggiatura credibile per un suo rientro.
Più probabile che, data la riproposizione
di certi leit-motiv, la seconda stagione si snodi con Rosy, il tenebroso Luca
e…una terza figura femminile. Sarà una simil Claudia o una simil Lara con cui
ricreare il triangolo Rosy-poliziotto-poliziotta.
Se Valsecchi ha intenzione di proseguire
con altre stagioni perché Mediaset glielo chiede, visto come è conciata in
fatto di ascolti e qualità di fiction, veda di non tirare troppo la corda. Non
tutto il pubblico è fatto dei cerebrolesi che chiamano un cellulare visto in
primo piano per insultare e minacciare. E la serialità tirata allo stremo dell’accanimento
terapeutico, cioè allungare la vicenda di Rosy Abate per enne stagioni potrebbe
non dare i risultati di questa prima serie.
Del resto, non sempre le seconde stagioni
prodotte da Taodue sbancano l’auditel. Squadra Mobile 2 docet…
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