lunedì 27 novembre 2017

Rosy Abate: riecco la “cattiva” che collabora con il poliziotto (dove l’ho già vista questa trama…)



Come volevasi dimostrare.
L’originalità non è il tratto distintivo di Valsecchi e sceneggiatori di Rosy Abate come non lo era ai tempi di Squadra Antimafia dalla sesta stagione in avanti.

Rosy Abate è riscesa in guerra, non per sua volontà, ma perché le hanno detto che suo figlio è vivo. E fin qui ci sta. Oddio….dovrebbero spiegarci come ha fatto a sopravvivere Leonardino. Ma può essere che in uno slancio di logica lo spieghino  - in maniera credibile o ridicola – nelle prossime due puntate.
Se quanto sopra ci sta, ecco arrivare lo “slancio di originalità”. Rosy Abate che collabora con un poliziotto per catturare il mafioso. Dove l’ho già vista ‘sta trama?

Ora.
A parte l’”inciampo” iniziale gravissimo nella prima puntata: il numero di cellulare esistente che ha procurato a due persone una persecuzione telefonica, le puntate finora in onda non mi pare abbiano mostrato quelle ridicolaggini, sviste, ecc…delle ultime serie di Squadra Antimafia.
Come ho scritto precedentemente,  tra la mafiosa e la suora ci stanno parecchie vie femminili di mezzo; tra la mafiosa in azione e la relegata in convento ci sta una Rosy Abate “convertita” alle legge e che cerca una nuova vita fosse anche attraverso qualche ultima azione.
Il produttore Valsecchi e gli sceneggiatori hanno evidentemente convenuto che Rosy Abate dovesse dismettere l’abito talare per tornare ad essere il personaggio centrale che è stata sin dalle prime stagioni, in particolare,  nella quarta e quinta stagione. Non per altro: questo chiedeva Mediaset che aveva bisogno di un rilancio nella fiction (che ne dica Piersilvio nelle sue interviste), dopo la scorsa stagione fallimentare per qualità e ascolti (non che questa nuova stagione stia dando risultati, se non nella serie incentrata sulla Michelini). E, allora, ecco la “riesumazione” del personaggio principale di Squadra Antimafia con lo spin-off ‘Rosy Abate-la serie’.

Si potevano scegliere racconti diversi ma dovendo fare i conti anche con gli impegni professionali di chi voleva sganciarsi da un certo personaggio, hanno scelto di fare un salto temporale di cinque anni dalla fuga di Rosy Abate, di ridarle una nuova vita e di ricacciarla nella precedente causa un evento che mai avrebbe immaginato: il figlio Leonardino è vivo.  
In questa scelta narrativa doveva proprio starci la riproposizione del liet-motiv della quarta stagione di Squadra Antimafia, cioè la collaborazione con il poliziotto tenebroso (Luca, interpretato da Mario Sgueglia)? Poliziotto che lavora con una collega che lo tratta con sufficienza e, quindi, data l’originalità che contraddistingue gli sceneggiatori potremmo trovare a copulare con la medesima. Oppure, il poliziotto tenebroso colpirà il cuore della “mafiosa non per mia volontà”? Dove l’ho già vista questa trama?

Su cosa si poggerà la seconda stagione di questo spin-off di Squadra Antimafia? A meno che, nelle ultime due puntate i mafiosi cattivi vengano tutti seccati o arrestati, mi pare già di vedere una Rosy Abate che si rende conto che Leonardino non può stare con lei, perché metterebbe a rischio nuovamente la sua vita, ma non può stare neppure con quella madre adottiva figlia di un capo mafia. Ergo: Leonardino va tolto da quella casa. Purchè non ci vogliano sei, sette o otto stagioni di ‘Rosy Abate-la serie’-
Una seconda stagione ci può stare su questo asse narrativo. Mi chiedo però e lo chiedo a Valsecchi, se i risultati soddisfacenti di Rosy Abate rispetto alle ultime pessime serie di Squadra Antimafia oltre a poggiarsi sulla bravura, sulla intensità di Giulia Michelini, oltre alla scelta adatta nel palinsesto (la domenica), non derivino anche solo parzialmente dall’attesa  - che non si concretizzerà – di rivedere Domenico Calcaterra, cioè Marco Bocci.
Valsecchi e sceneggiatori potrebbero far credere - magari con il “supporto” di qualche pagina facebook compiacente – di un possibile ritorno di Marco Bocci nella seconda stagione. Improbabile. A meno che, Valsecchi non stacchi il “tagliando della gratitudine” e non presenti una sceneggiatura credibile per un suo rientro.

Più probabile che, data la riproposizione di certi leit-motiv, la seconda stagione si snodi con Rosy, il tenebroso Luca e…una terza figura femminile. Sarà una simil Claudia o una simil Lara con cui ricreare il triangolo Rosy-poliziotto-poliziotta.
Se Valsecchi ha intenzione di proseguire con altre stagioni perché Mediaset glielo chiede, visto come è conciata in fatto di ascolti e qualità di fiction, veda di non tirare troppo la corda. Non tutto il pubblico è fatto dei cerebrolesi che chiamano un cellulare visto in primo piano per insultare e minacciare. E la serialità tirata allo stremo dell’accanimento terapeutico, cioè allungare la vicenda di Rosy Abate per enne stagioni potrebbe non dare i risultati di questa prima serie.
Del resto, non sempre le seconde stagioni prodotte da Taodue sbancano l’auditel. Squadra Mobile 2 docet…

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