venerdì 6 marzo 2020

Tommaso Merlo: La Meloni e la destra Salvirulenta



La Meloni dà a Conte del criminale. Lo fa nel bel mezzo di un’epidemia che sta mettendo in ginocchio il paese. Altro che patriottismo, la solita destra salvirulenta. Il solito sovranismo burino ed aggressivo che ha contaminato la destra italiana uscita con le ossa rotte dal morbo berlusconiano.
Una destra che con un Salvini ormai scivolato nel tunnel del renzismo, sembra puntare sulla Meloni. Salvini si sta autodistruggendo, la tossicodipendenza dal proprio ego lo sta trascinando nel ridicolo. Ormai perde credibilità e voti ogni volta che apre bocca e la grave emergenza virus sta mettendo in mostra tutta la sua inadeguatezza personale e politica.

Ma renzizzato Salvini, a destra non resta che la Meloni. Forza Italia è politicamente uno straccio vecchio come il suo padrone e altri ducetti all’orizzonte non se ne vedono. Per questo, mentre Salvini crolla, la Meloni sale nei sondaggi e quel partitino che fino a ieri male odorava di fascismo oggi viene spacciato dal mainstream addirittura come “moderato”.

Il vecchio regime si reggeva su due gambe ed ha bisogno di quella di destra. Negli ultimi anni la Meloni si è fatta notare più che altro per il suo assenteismo cronico in Parlamento, per gli esponenti del suo partito che finiscono dietro le sbarre con una regolarità impressionante, per la banda di riciclati politici evergreen che si è imbarcata senza fare troppo la schizzinosa e per qualche sguaiata sceneggiata televisiva.

Ma con un Salvini in crisi e un Berlusconi politicamente già deceduto che alla sua veneranda età pensa ancora alle fidanzatine, la Meloni ha buon gioco anche perché la destra moderata non esiste più. Spazzata via dalla rabbia e dalle paure scatenate da una crisi infinita e dall’immigrazione di massa.

Oggi imperversa la salvirulenza tutta muscoli e rutti. Imperversa il sovranismo e cioè il retrogrado e bigotto nazionalismo confezionato per soddisfare i nuovi gusti dei followers. E con un competitore suonato come Salvini, la Meloni potrebbe farcela a diventare la ducetta della destra nostrana. Potrebbe farcela a raccogliere i cocci del berlusconismo e proporsi al paese come il volto nuovo e credibile del sovranismo. Potrebbe, ma a patto che adotti qualche accortezza.
Se dai al premier del criminale nel bel mezzo di una grave epidemia, difficile non passare per sciacalla. Se dai al premier del criminale quando il tuo paese è in ginocchio e isolato dal mondo, difficile poi spacciarti per una patriota.
Se dai al premier del criminale mentre tutti invocano unità e senso di responsabilità, difficile non passare per la solita politicante rissosa e acciecata dal potere.
Se dai al premier del criminale nel bel mezzo della crisi più grave che sta attraversando il tuo paese, più che da sovranista fai la figura dell’egoista e della tipica esponente della vecchia destra salvirulenta.

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