martedì 17 marzo 2020

Coronavirus, Milano: dopo la “genialata” di ridurre i mezzi pubblici, affollamento in metro



Qualche giorno fa ho scritto questo post per parlare di quella “genialata”, cioè coglionata, di Sala e Fontana che hanno deciso di diminuire i mezzi pubblici. A Milano, dal 16 marzo, sono state ridotte le corse. Peccato che ci sia gente che vada a lavorare.
In quel posto ho scritto la cosa più logica di questo mondo, per una persona logica, non per Sala e Fontana. Cioè: meno mezzi, significa più passeggeri, ergo: difficile mantenere la distanza di un metro.

Oggi il Corriere della Sera pubblica delle foto che mostrano come i passeggeri della metropolitana di Milano all’alba: cioè alle 6,10 siano accalcati sulla linea 1 della metropolitana. Alla faccia del metro di distanza.
E magari, i passeggeri devono anche sentire da un autoparlante: rispettare le regole, mantenere un metro di distanza. Vale a dire: li si prende pure per il culo.

Conoscendo la mia “specie”, cioè quella milanese, è probabile che in parecchi abbia anticipato l’uscita di casa per andare al lavoro proprio per non trovarsi su mezzi affollati.
E’ vero che in molti hanno quell’oggetto ancora introvabile che è la mascherina, ma uno che non ce l’ha che fa. Aspetta il treno successivo, strapieno. Aspetta un altro treno successivo, strapieno. Arriva al lavoro con quale ritardo? E quali rischi ha corso?

Pare che quel “genio” (per non usare l’altro termina) di Sala, sindaco di Milano, abbia chiesto a Atm di “rimodulare” i mezzi pubblici, aumentandoli quanto meno nelle fasce di maggior utilizzo.

Pensare che questo sarebbe successo, nooohhhh!!!!!

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