Pensieri su ciò che ci circonda. Media, politica, attualità, libri, film e quant’altro.
sabato 24 dicembre 2016
David Maria Turoldo: Questo è un Natale nuovo
Sì, si è fatta troppa poesia sul Natale. Si è trasformata l'Incarnazione in un'orgia di consumo. Ma la saturazione del profano, la condanna del pretestuoso, dell'inutile sta diventando una conquista. Anche questo forse è un segno di nuovi tempi. Non è il caso di essere pessimisti. C'è tutta una gioventù cristiana che non ama più commuoversi a Natale. E il povero non si lascia più sedurre dal pacco di Natale. Provate voi a preparare il famoso pranzo per i poveri: certo, il barbone è sempre pronto ad approfittarne; ma perfino il barbone sa che deve mangiare tutto l'anno e non solo a Natale. Anche l'uomo della strada ormai conosce le cifre della vergogna. Lo sanno tutti che ogni anno nel mondo muoiono per fame milioni di uomini....
Allora? Quanti Natali nella tua vita!
Forse cinquanta, forse settanta, ottanta!
Duemila Natali! Ma ai Suoi occhi mille anni sono come un giorno che è già
passato. L'importante è che ogni anno succeda qualcosa e tu possa dire: ecco,
questo è un Natale nuovo.
venerdì 23 dicembre 2016
Marcello Mastroianni: il divo triste
da: http://www.dazebaonews.it/
- di
Roberto Bertoni
Il tratto distintivo di Marcello
Mastroianni, forse l'ultimo grande divo del cinema italiano, non è stato né il
fascino, che pure era innegabile, né la profondità di pensiero e d'analisi, che
pure gli ha permesso di essere protagonista di una quantità incredibile di
film, compresi alcuni capolavori che hanno segnato la storia del cinema
mondiale, bensì la malinconia.
Perché Mastroianni, scomparso esattamente
vent'anni fa, all'età di 72 anni, a causa di un tumore al pancreas che in due
anni se l'è letteralmente divorato, era in realtà un anti-divo e un uomo
triste, ipercritico nei confronti di se stesso, cosciente dei suoi difetti e
quasi incapace di riconoscersi i pur innegabili pregi che lo hanno reso uno
degli attori più apprezzati di sempre.
Era un uomo inconsapevolmente bello, ricercato
e amatissimo dalle donne, e dotato di un'ironia pungente e sincera ma comunque
amara, sempre intrisa di quel disincanto intellettuale che ha nei personaggi di
Gabriele in "Una giornata particolare" e di Pereira in "Sostiene
Pereira" il proprio apice.
Aleppo nuovo simbolo del razzismo e della indifferenza umana
da: http://www.dazebaonews.it/
- di
Vincenzo Musacchio
Sono passati ventuno anni dalla carneficina
di Srebrenica. Era l’11 luglio 1995 e in televisione assistemmo solo ad alcune
immagini di quello che è passato alla storia come il più feroce massacro in
Europa dai tempi del nazismo di Hitler.
A rivelare quel genocidio furono delle
macchie chiare rilevate dai satelliti spaziali sulla superficie della Bosnia.
Erano le tracce delle fosse comuni scavate in profondità dagli escavatori poche
ore prima delle esecuzioni di massa. A rivelare i massacri di
Aleppo è invece un nuovo genere di comunicazione: il social network.
Personale medico e infermieristico, giornalisti, volontari, semplici cittadini,
confermano che non verranno risparmiati dalle truppe di Assad poiché
il solo fatto di appartenere al personale medico, e quindi curare sia civili che
combattenti, è considerato un atto di terrorismo. C’è un'immagine
che racconta meglio di tante parole l’orrore in atto in Siria: il bambino di
cinque anni, seduto su un'ambulanza dopo essere stato estratto vivo dalle
macerie di un palazzo colpito da un bombardamento ad Aleppo, che guarda davanti
a sé con occhi terrorizzati, il volto sporco di sangue, ricoperto dalla testa
ai piedi di polvere. Secondo l’Unicef, oltre un milione e mezzo di
persone ad Aleppo e
lunedì 19 dicembre 2016
La selezione del M5S, le caratteristiche per fare politica e quelle di Virginia Raggi
Poniamo pure che madre natura sia stata
generosa. Abbiamo dotato l’essere umano di capacità di
analisi e di sintesi che gli consentano di approcciare e gestire le fasi della vita
personale e professionale capendo caratteristiche, situazioni, modalità di
approccio e di gestione dei momenti critici. Poniamo pure che oltre a questa
capacità possieda una certa dose d’intuito, un’attitudine a capire la persona e ciò che ha di fronte.
Mettiamo tutto insieme e abbiamo una
persona attrezzata a sopravvivere a certe intemperie della vita, a scansare rischi
di colossali fregature, ad arrivare a raggiungere degli obiettivi. La persona
in questione perderà delle battaglie ma è probabile che possa vincere qualche
guerra o quanto meno non perdere quelle in cui verrebbe fatta prigioniera con
scarse possibilità di sopravvivenza.
Mettiamo adesso che una persona con queste
caratteristiche decida di darsi alla politica attiva, in un movimento o
partito. Le caratteristiche e capacità di cui sopra non le eviteranno errori,
inciampi dovuti all’inesperienza, ma le dovrebbero consentire di capire almeno
gli aspetti e le criticità principali e di fare delle valutazioni oggettive non
fallimentari.
Errori ne farà, ma con il passare del tempo,
le caratteristiche neuroniche di cui
sopra unite all’acquisizione dei meccanismi “della macchina” dovrebbero
consentire a una persona onesta e con capacità di dare una fisionomia al
proprio impegno e di ottenere dei risultati.
Governo Renziloni, nomine in scadenza: la lista di Renzi a Gentiloni per tenersi Eni, Enel e Poste
da: Il Fatto Quotidiano
Il patto per confermare i
vertici di Eni, Enel e Poste
Il
nuovo premier è il garante della stabilità. Saranno confermati i vertici degli
enti: anche di quello petrolifero, nonostante l’inchiesta sull’ad Descalzi. Fuori
Moretti (Finmeccanica) a rischio condanna.
di
Stefano Feltri e Carlo Tecce
C’è chi dice che sia stato prodotto anche un
documento, un “patto Gentiloni” con tutti i nomi, parte cruciale del processo
di scelta del nuovo premier. Ma quello che conta è la sostanza: il nuovo
assetto politico ha un esito quasi inevitabile, la riconferma dei principali capi
azienda delle società controllate dallo Stato, soprattutto Eni, Enel e Poste. Paolo
Gentiloni è il garante di uno status quoche si regge su equilibri addirittura rafforzati
dal provvisorio passo di lato di Matteo Renzi.
In primavera scadono i vertici delle
partecipate pubbliche nominati dall’ex premier nel 2014, con una sorprendente rottura
rispetto alla linea concordata da un altro premier transitorio, Enrico Letta
che, proprio come Gentiloni, avrebbe dovuto essere il garante della continuità.
Roma: “Un futuro da ‘taglianastri’ attende Virginia Raggi”
da: http://www.glistatigenerali.com/
-
Marco Carta
“Dall’uomo più potente in tre giorni
divento il più coglione”, diceva Raffaele Marra in una delle telefonate
intercettate dalla Procura. L’ex direttore del personale capitolino, arrestato
ieri con l’accusa di corruzione, temeva, in piena estate, che le polemiche sul suo conto potessero frenare
la sua folgorante ascesa in Campidoglio. E in qualche modo profetizzava la
fine. La sua, come quella del resto del “raggio magico”, il nucleo di
fedelissimi attraverso cui Virginia Raggi avrebbe voluto governare Roma.
Perché
per andare avanti, e mantenere il simbolo del Movimento
5 Stelle, la sindaca ora dovrà fare a meno dei suoi principali “alleati”. “Sono
stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto – ha scritto Beppe Grillo
– si è fidata delle persone più sbagliate del mondo”. Da Salvatore Romeo, il funzionario
capitolino che dopo essersi messo in
aspettativa è stato reinquadrato nella segreteria politica con un compenso
triplicato (da 39mila euro a 120mila euro, ridotti poi a 93mila). Fino al vicesindaco Daniele Frongia, che
venerdì 16 dicembre 2016
TG5 sempre in prima linea nella disinformazione: giunta Raggi, arresto di Marra
Il TG5 non si smentisce mai. E’ sempre un
campione nella disinformazione, nella parzialità. Come i tg Rai ancora al
servizio di Renzi.
Nel corso di “Caduta libera” c’è l’anticipazione
del TG5. Appare quella che da qualche anno maschera con degli occhiali un occhio
che pare vitreo e immobile: Cesara Bonamici. La quale non si limita ad
anticipare la notizia, ma visto che sta all’interno di un programma pre-serale
piuttosto seguito aggiunge come commento che la sindaca Raggi minimizza. Peccato
però che si dimentichi di fare informazione dicendo che Marra è stato arrestato
nell’ambito di un’inchiesta che risale al 2013 quando era nella giunta
Alemanno.
A proposito…chi appoggiava la giunta
Alemanno?
X Factor 10, Eva Pevarello: inedito, Voglio andare fino in fondo (scritto da Giuliano Sangiorgi)
Gran bel brano…ottimamente interpretato
E sottoscrivo quanto detto ieri sera sulla
musica italiana e su come ci poniamo nei confronti della musica inglese dal
miglior acquisto di X Factor: Manuel Agnelli.
Manuel Agnelli ha dimostrato, tra l’altro,
che Marco Castoldi in arte Morgan non ha l’esclusiva della cultura musicale e
che ci si può porre con atteggiamenti diversi da certi “istrionismi” ottenendo
risultati in termini, appunto, di diffusione della conoscenza musicale e di
incisività e oggettività nei giudizi.
La legge Gasparri in soccorso di Mediaset
La
legge Gasparri in soccorso di Mediaset. L’Agcom avverte Bolloré: “Possibile
stop alla concentrazione Telecom-Mediaset”
di Giuseppe
Colombo, Alessandro De Angelis
Il patron di Vivendi, Vincent Bolloré, non
ha mai messo nero su bianco la volontà di accorpare sotto la sua creatura
Mediaset e Telecom Italia, società nelle quali detiene rispettivamente il 20% e
il 23,1% delle azioni. Eppure l'Agcom, l'arbitro delle telecomunicazioni in
Italia, ha sentito la necessità di avvertire i francesi in via preventiva: se
la strada è quella che trapela dai rumors, cioè di un colosso che poggia su due
gambe, quella dell'infrastruttura di rete (Telecom) e quella della produzione di
contenuti (Mediaset), allora niente da fare. Stop.
Un comunicato stampa,
diramato in serata, piomba nella vicenda della scalata di Vivendi in casa Mediaset e
ha il sapore di un altolà: la concentrazione potrebbe essere vietata. Un
ragionamento che l'Agcom lega alle norme previste dal Testo unico dei servizi
di media audioviosivi e radiofonici, un'appendice della legge Gasparri, che
ancora una volta potrebbe risultare salvifica per l'azienda guidata dalla
famiglia Berlusconi. È lo stesso Gasparri a dare la cifra del ruolo chiave che
può giocare la legge che porta il suo nome: "La norma contro le
concentrazioni tv-tlc, che fu concepita anche per tranquillizzare chi temeva
uno strapotere di Mediaset è garanzia per impedire
Comune di Roma e di Milano: arrestato Raffaele Marra, indagato Sala per Expo
tratto da L'Huffington Post
Raffaele
Marra, capo del personale del Comune di Roma, è stato arrestato dai carabinieri per
il reato di corruzione.
L'arresto
non sarebbe collegato all'indagine sulle nomine decise dal sindaco Virginia
Raggi, tra le quali c'è anche quella dello stesso Marra. La
vicenda è invece legata all'inchiesta sulla compravendita delle case Enasarco e
risale al 2013. In quel periodo Marra era a capo del dipartimento politiche abitative
del Comune di Roma.
Oltre a Marra, i carabinieri hanno
arrestato anche il costruttore e immobiliarista Sergio Scarpellini. I pm
contestano anche a lui il reato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulla
compravendita delle case Enasarco.
Il
sindaco di Milano Beppe Sala, ex ad di Expo, è indagato e ha deciso di
autosospendersi dalla carica di sindaco di Milano. Sala risulta
coinvolto nell'inchiesta sulla 'Piastra dei servizi' dalla procura generale di
Milano.
giovedì 15 dicembre 2016
X Factor 2016: meno male che Manuel Agnelli c’è…
da: http://www.ilfattoquotidiano.it/
X
Factor 2016, grazie Manuel Agnelli
di Paolo
Talanca
È il 15 dicembre, siamo perciò arrivati
alla finale di X Factor 2016. Come preannunciato qui dopo la prima puntata,
eccomi a tirare le somme di questa edizione, con particolare riferimento alle
gesta di Manuel Agnelli, vera e propria novità in Italia per la storia di
questo tipo di format. Perché? Ricapitoliamo.
Qual era la mia speranza? Agnelli è un
artista che rappresenta una parte importante della storia della canzone
indipendente, di quella cioè che mal sopporta le ingerenze dell’industria; per
questo, dopo la prima puntata, ho scritto che “la speranza è che Manuel Agnelli
da qui al 15 dicembre riesca a far capire questa differenza, che meriti di
dimostrare di rappresentarla”.
Dico subito che il compito è stato svolto
egregiamente. Agnelli non ha solo cercato di condurre le competenze degli
artisti che gestiva verso una maggiore padronanza della propria artisticità,
cosicché potessero in ogni momento far valere le proprie eccellenze, non
piegandosi a ciò che lo showbiz richiede e
Papa Francesco e il sindaco di Roma: “Il Signore accompagni la Raggi in questo momento difficile”
da: http://www.ilfattoquotidiano.it/
Roma,
Papa: “Il Signore accompagni la Raggi in questo momento difficile”
Lo
si legge nella lettera inviata da Francesco ai sindaci dell'Anci che hanno
raggiunto con il Viminale l'accordo per l'accoglienza dei migranti. Dedica
speciale per la prima cittadina della Capitale: "Non si dimentichi di
pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi bene e mi mandi 'buona
onda'", scrive Bergoglio
Una lettera per ringraziare i sindaci
italiani dell’accordo raggiunto con il Viminale per l’accoglienza dei migranti.
Con una dedica speciale a Virginia Raggi. L’ha vergata e spedita all’Anci Papa
Francesco, all’indomani della due giorni di summit dei sindaci di tutto il
mondo sull’immigrazione, organizzata in Vaticano dalla Pontificia Accademia
delle Scienze. “Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai,
soprattutto in questo momento difficile, la accompagno con riconoscenza ed
affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi
pensi bene e mi mandi ‘buona onda'”, scrive Bergoglio nella
missiva indirizzata al primo cittadino di Roma per ringraziare
la “cara sorella sindaca” per “la sua partecipazione al vertice”. La risposta è
arrivata via Twitter: “”Una grande emozione, grazie @Pontifex_it per l’invito.
A presto e ‘buona onda’!”.
Aziende italiane in “mano allo Straniero”: un paese votato a colonizzazione e declino
da: http://phastidio.net/
Breve
storia triste di un paese votato a colonizzazione e declino
Allarmi, lo Straniero è alle porte! Dopo
l’insediamento del governo Gentiloni, un fremito scuote la Penisola: ci stanno
comprando a pezzi, poco alla volta. Sono lustri che va avanti, è intollerabile,
signora mia. Ora è la volta di Mediaset, il
“patrimonio del paese” di dalemiana memoria, sotto attacco di un pirata bretone
che di fatto si è già mangiato Telecom Italia, la sciagurata “privatizzazione”
dell’era Prodi passata per la merchant bank dalemiana (corsi e ricorsi) e molti
cambi di mano sempre col denominatore comune del “bambole, non c’è una lira”.
Oltre ad innumerevoli altri esempi degli ultimi anni, come Parmalat. Eppure, non è difficile da
capire: siamo un paese senza capitalisti né capitali. E da molti anni votato al
declino.
Mediaset
è un’azienda che rischia di essere troppo piccola per l’evoluzione tecnologica
globale, che va verso l’integrazione sempre più spinta tra
piattaforme e contenuti. Dopo decenni passati nel confortevole duopolio con la
Rai, e dopo essere stata indebolita da Sky, che ha deragliato Mediaset Premium, si avvicina il tempo delle scelte.
Quando non si ha la massa critica per reggere investimenti in nuove tecnologie,
si possono tentare alleanze. Che gli alleati, ad un certo momento, ipotizzino
di prendersi tutto il
mercoledì 14 dicembre 2016
E’ il mercato bellezza: Vivendi scala Mediaset, e il liberista (?!) Silvio la chiama “azione ostile”
In soli due giorni Vivendi, azienda
francese del settore media e telecomunicazioni, si è presa il 20% di Mediaset. Lo
ha fatto non sottobanco o utilizzando dei prestanome ma acquistando azioni nel
tempio del capitalismo: la Borsa.
Silvio Berlusconi, la cui fortuna nel mondo
televisivo è iniziata con le leggi su misura che gli ha fatto il suo amico Craxi, ha dichiarato che si tratta di un’azione
ostile.
Ma come…non è il tanto apprezzato capitalismo
questo, non è il liberismo?
Evidentemente, la concezione del
capitalismo, del liberismo, è unidirezionale: vale solo quando a Silvio
Berlusconi creano le condizioni ad personam per prendere e sviluppare un’azienda.
Quando invece qualcuno rastrella azioni Mediaset ai tempi del libero mercato
diventa “azione ostile”…
Divertente…o ridicolo?
martedì 13 dicembre 2016
Ambra Paolo Gentiloni: “Il Parlamento non è un social network”…mica è il governo Renzi…
Ambra (clicca qui) Paolo Gentiloni si è presentato alla Camera per il raccogliere
la fiducia al primo governo Renziloni o secondo governo Renzi. Nel corso del
suo discorso ha detto rivolto agli assenti: “Il Parlamento non è un social
network”.
Con quest’affermazione Renziloni ha voluto
marcare la differenza tra potere esecutivo, rappresentato dal governo, e potere
legislativo che, fatta salva la Costituzione da quel pastrocchio di riforma del
trio Renzi/Boschi/Verdini, spetta ancora al Parlamento.
Sì…perché se il Parlamento non è un “social
network” lo è invece il governo. Quello di Renzi. Il fanfarone pericoloso, il
boy scout di Pontassieve che “governava” con i tweet e con l’hashtag #matteorisponde e che dopo aver chiuso
gli scatoloni ha dato il suo arrivederci (di certo non si ritira a vita privata) tramite la pagina facebook.
lunedì 12 dicembre 2016
Governo Renziloni: Ambra Gentiloni premia la Boschi che diceva di andarsene se vinceva il NO e dà gli Esteri ad Alfano
C’era una volta…Ambra Angiolini e Gianni
Boncompagni. Quest’ultimo, già affermato e originale professionista quando ideò
“Non è la Rai”. Ambra Angiolini era una delle ragazze che nella terza edizione
del programma fu promossa conduttrice. Ambra era “guidata” da Gianni
Boncompagni tramite un auricolare.
Con il passare degli anni Ambra Angiolini è
cresciuta professionalmente fino a diventare una brava attrice.
Oggi abbiamo, non su un palcoscenico
televisivo ma politico, Ambra Paolo Gentiloni e Matteo Renzi Boncompagni. Con
la differenza che Ambra Angiolini è diventata una professionista anche senza Boncompagni
mentre Gentiloni non governerà in autonomia ma al guinzaglio di Renzi.
Perché Matteo ha chiamato Ambra Gentiloni e
gli ha elencato la lista dei ministri. La slide parlante di Renzi, quella che
ha detto: “Se il referendum dovesse
andare male non continueremmo il nostro progetto politico. Il nostro
piano B è che verranno altri e noi andremo via. Anche io lascio se Renzi se ne va: ci assumiamo insieme la
responsabilità. Abbiamo creduto e lavorato insieme ad uno stesso
progetto politico”, non solo rimane ma diventa
Iscriviti a:
Post (Atom)