Tratto
dal Manifesto
"Una tradizione khassidica afferma che il mondo si sostiene su 36 giusti, si chiamano lamedvavnik, dalle lettere ebraiche lamed e vav che formano insieme il numero trentasei. Non si sa chi siano, a quale ceto appartengano, se siano semplici o con una alta formazione culturale, ma hanno una caratteristica comune. Sanno che la relazione sociale e umana muovono a partire dall’altro da sé, che il riconoscimento e l’accoglimento dell’alterità è valore primo. Il giusto è un essere umano che è pronto a rischiare la propria vita per la salvezza di un suo simile, in questo senso Gino Strada era un giusto nel significato più radicale del termine.
L’altro esprime il livello più intimo della sua essenza e del suo senso quando è oppresso, perseguitato, diseredato, sfruttato, ferito, mutilato."
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