Il Foglio lo ha titolato: “L'offerta
di Di Maio. Dieci punti per una svolta”. Sottotitolo: “E’ ora di costruire un progetto più ampio
superando gli steccati ideologici”. Giustizia, Ue, lavoro. Il ministro degli
Esteri anticipa al Foglio un piano trasversale per l’Italia del futuro. Questo
il link per leggere il docu-pensiero programmatico dell’”ex fidanzata politica”
di Matteo Salvini.
Ho letto il documento. Si tratta di “linee generali” con qualche inglesismo qua e là. Documenti di questo tipo compaiono periodicamente stilati da qualche politico o…da qualche “collaboratore” magari sottopagato.
La mia opinione su Luigi Di Maio ai tempi del governo giallo-verde sta in alcuni post. In sintesi, pensavo che Di Maio fosse un leghista mancato, sempre attaccato al sedere di Salvini. Ma poi è arrivato il governo Conte 2 che in fase iniziale il Di Maio aveva osteggiato, tant’è che intervenne Grillo: si deve fare il governo con il PD.
Come talvolta succede i matrimoni non d’amore riservano più soddisfazioni di quelli tra innamorati. Con il governo Conte 2, il Di Maio è stato baciato da un colpo di culo. Gli è capitato il ministero degli Esteri. La Farnesina è fatta di professionisti. Come dire: gli hanno messo l’impalcatura intorno per evitare di cadere nel vuoto. Cioè, di fare e dire cazzate che avrebbero ripercussioni internazionali.
Mentre i professionisti lavorano, Luigi Di Maio decide nel tempo libero di impegnarsi in due attività. La prima è quella di rilanciarsi come leader del M5S. Lui ritiene di avere il merito