da: https://ilmanifesto.it/
Rai,
Orfeo direttore generale «Nazareno»
Viale Mazzini. Il cda dà
il via libera alla nomina del direttore del Tg1 alla guida della tv pubblica.
Passa la scelta di Renzi, plauso dei forzisti, tuonano i 5 Stelle: «Non è di
garanzia»
di Micaela
Bongi
A destra spopola. Perfino Daniela Santanchè, che non è certo una
tenera, è prodiga di complimenti nei
confronti del nuovo direttore generale di viale Mazzini. L’impasse sulla
nomina del successore di Antonio Campo Dall’Orto del resto si è ufficialmente
sbloccata con un tweet di Maurizio Gasparri che ha annunciato al posto del
consiglio d’amministrazione la fumata bianca sul nome dell’attuale direttore
del Tg1 Mario Orfeo.
Su
Orfeo ha insistito Matteo Renzi, di fronte al premier Paolo Gentiloni
(l’indicazione del dg Rai spetta al governo) che invece nutriva dubbi,
evidentemente messi da parte senza fare troppe storie. Una volta saltato
l’accordo a quattro sulla legge elettorale, il segretario del Pd ha scelto di
mantenere comunque intatto il solido filo dei rapporti con Forza Italia che
appunto approva subito la scelta, e di procedere invece speditamente su un nome
visto come fumo negli occhi dai 5 Stelle, che contro Orfeo hanno portato avanti
una campagna senza esclusione di colpi accusandolo di renzismo spinto. Per
dirne solo una, Beppe Grillo in passato ha tra l’altro accusato il Tg1 di aver
«raggiunto livelli vomitevoli di spudorata propaganda di regime».
Alla nomina
del nuovo direttore generale il consiglio d’amministrazione ha dato il via libera con 7 voti a favore compreso quello della presidente
Monica Maggioni, che però a quanto si dice avrebbe preferito l’attuale ad
di Rai Cinema Paolo Del Brocco. Probabilmente anche perché la presidente
vorrebbe dedicarsi in prima persona al piano per l’informazione e con un
giornalista come Orfeo potrebbe entrare in conflitto. L’unico voto contrario a Orfeo è stato quello
di Carlo Freccero. Che di fronte
alla proposta ha controproposto se stesso invitando anche a fissare
un’audizione pubblica perché si potesse giudicare chi, tra lui e il direttore
Orfeo, fosse più preparato nel settore tv. Alla riunione del cda è arrivato in
ritardo Paolo Siddi, a segnare forse una certa freddezza sulla scelta di Orfeo.
Il consigliere si è limitato a commentare: «Ora ciascuna componente aziendale
può tornare tranquillamente ad operare al compito per il quale è stata chiamata
ad agire, come sempre sul merito delle cose». Mentre per il consigliere renziano Guelfo Guelfi
«chiedere al direttore del Tg1 di occuparsi dell’azienda vuol dire investire la carta migliore che abbiamo in questo
scorcio di mandato, perché sappiamo che le questioni da affrontare sono
importanti e strategiche».
Orfeo,
51 anni, in passato
direttore di due quotidiani del gruppo Caltagirone (Il Mattino e Il
Messaggero) lascia la appunto guida del Tg1
e si apre subito il toto-successore. Uno dei primi nomi che sono stati fatti è
quello di Antonio Di Bella, che però
sembra preferisca restare alla direzione di Rainews (se invece passasse al Tg1,
al suo posto potrebbe andare Gerardo Greco). Con insistenza si fa anche il nome
di Andrea Montanari, attuale
direttore del giornale radio Rai e già vicedirettore di Orfeo al Tg1.
Ma le principali incombenze del vertice di
viale Mazzini riguardano adesso il tetto
ai compensi degli artisti (con «star» come Fabio Fazio che sono sulla porta d’uscita in attesa di capire cosa
succederà) e, di conseguenza, la definizione dei palinsesti che dovranno essere
presentati agli inserzionisti il 28 giugno a Milano.
Al nuovo direttore generale fanno gli auguri i sindacato dei giornalisti i Fnsi e Usigrai. «Viste le sfide urgenti che lo attendono, gli chiediamo da subito atti concreti in discontinuità con la gestione degli ultimi due anni».
Al nuovo direttore generale fanno gli auguri i sindacato dei giornalisti i Fnsi e Usigrai. «Viste le sfide urgenti che lo attendono, gli chiediamo da subito atti concreti in discontinuità con la gestione degli ultimi due anni».
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