Sì, Morgan avrà anche un ego ipertrofico ma
l’autore di questo articolo li ha ascoltati anche solo una volta (il buon
giorno si vede dal mattino) gli “agnellini” di Amici. Non gli è sorto il dubbio
che oltre all’ego ipertrofico del Castoldi ci sia quel piccolo particolare
della pochezza del “materiale”, cioè dei concorrenti del cosiddetto talent nonché
“scuola”, prodotta dalla signora Fascino, detta Maria De Filippi..Mariiiaaahhh
per i suoi fans.
Ciò premesso, come si fa a pensare a un percorso alla Gazzè per Mike Bird! Caso mai…ma proprio caso mai….un tale percorso, da farsi con bastone e cane per ciechi per evitare inciampi, cadute e conseguente interruzione del percorso, lo si poteva ipotizzare per Lo Strego..ma..certo...Morgan non poteva avere due "Gazzè" in squadra. Uno andava fatto fuori. E si sa..quando Morgan decide che uno dev'essere eliminato, lo fa eliminare.
Ma Mike Bird, comunque, ringrazi Morgan.
Se non gli avesse dato dell’ignorante non avrebbe avuto momenti di visibilità,
di “notorietà” in Google, che difficilmente avrà in futuro. E non per colpa
dell’ego di Morgan..
da: http://www.ilfattoquotidiano.it/fq-magazine/televisione/
Amici 2017, così il Gran
Sacerdote Morgan si prepara a “sgozzare” i giovani concorrenti-agnellini
Da un lato ci sono i blu
di Elisa, che per la loro coach hanno solo parole di miele. Dall'altro i bianchi
“allenati” da Morgan, che fanno tanta tenerezza: soffrono per il suo ego
ipertrofico, ne subiscono le scelte e sembrano non capire la direzione esatta
scelta per loro da chi li dovrebbe guidare e invece li sta rincoglionendo
di
Domenico Naso
Incontrare i ragazzi di Amici di Maria De Filippi nel bel mezzo dell’esperienza
del serale dice molto sulle dinamiche da talent show.
Quest’anno, poi, le due squadre stanno vivendo un’esperienza diametralmente
opposta, e lo spettro di atmosfere e sensazioni diventa ancora più completo.
Da un lato ci sono i blu di Elisa. Sereni,
sorridenti, hanno fatto gruppo e si vede. E per la loro coach hanno solo parole
di miele: “Elisa è umile e disponibile. A volte sembra che non si renda conto
che lei è Elisa”. E tra i blu ancora in corsa per la vittoria finale, il leader
è evidente: trattasi di Riccardo, cantante, occhi chiari che già fanno
impazzire le ragazzine urlanti (zoccolo duro del pubblico del talent di
Canale5). Ha una sicurezza che a volte sembra arroganza, ma forse è solo
consapevolezza del potenziale (mediatico, non musicale) e voglia di metterlo a
frutto. È quello che parla di più (molla il microfono ai compagni di squadra
solo se non può farne a meno) e si percepisce lontano un miglio che non vede
l’ora di uscire dalla scuola (magari da vincitore) e godersi la fama effimera
che sicuramente arriverà (il successo vero, quello che dura, è un’altra
storia). Il suo inedito “Sei mia” è un motivetto sciocco e sempliciotto che
funziona solo su un certo target e in questo determinato momento storico
dell’industria discografica. E infatti, come ti sbagli, Riccardo è il più
corteggiato dalle case discografiche, visto che sono già arrivate proposte da
Sony, Universal, Warner e Sugar.
Questo dice molto, purtroppo, sulla strategia di respiro cortissimo dei discografici che
ormai non fanno altro che tentare di scovare il fenomeno del momento,
la gallina dalle uova d’oro da sfruttare finché la barca va. Poi ciaone, avanti
il prossimo. Ed è proprio Riccardo a spiegare il meccanismo che paradossalmente
adesso lo premierà: “Prima di venire ad Amici ho provato a propormi alle case
discografiche. Dicevano tutti che i miei pezzi erano belli ma poi aggiungevano
‘Non hai follower su Instagram, ci dispiace’”. Ecco perché, secondo il biondo
Riccardo, “i talent sono l’unica strada rimasta per fare musica in Italia”. Non
è così, ovviamente, almeno se parliamo di fare musica e non business musicale.
Ma questa è un’altra storia.
I blu, dicevamo, sono sin troppo felici e
in totale armonia col cosmo. Il merito, almeno a sentir loro, è di Elisa, coach
ma anche amica, inflessibile negli esercizi vocali che assegna ma che non
sfrutta mai il ruolo per ergersi a professorona saccente. L’esatto contrario di
Morgan, insomma, e la prova arriva poco dopo, quando in Sala Relax arrivano i
bianchi. Musi lunghi, spaesamento, poca amalgama tra loro, i ragazzi “allenati”
da Morgan fanno tanta tenerezza. Soffrono assai l’ego ipertrofico (e ormai incontrollabile) del cantante
brianzolo, ne subiscono le scelte (alte, ovviamente, ma
spesso inadatte in un contesto come quello di Amici) e sembrano non capire la
direzione esatta scelta per loro da chi li dovrebbe guidare e invece li sta
rincoglionendo.
Mike Bird è quello che, tra tutti, riesce a
esprimere meglio questo disagio. Ammette che il rapporto è complicato, che sono
settimane difficili, che il dialogo è acceso, che Morgan evidentemente ha in
mente un percorso (“Un cantautore pop alla Gazzè”, spiega il fondatore dei
Bluvertigo), ma che lui, Mike, non è convinto, perché Morgan “a volte dimentica
il contesto. Lui pensa che io possa veicolare messaggi, ma poi sul palco ci
vado io e onestamente preferisco guadagnare il punto e prendermi i complimenti,
piuttosto che veicolare messaggi ma andare a casa. Non voglio fare il martire
musicale”. E gli spauriti “bianchi” sembrano davvero agnellini sacrificali che
l’eclettico Gran Sacerdote sgozzerà sull’altare della propria complessa
personalità.
Già il meccanismo televisivo (in un certo
senso anche comprensibilmente) si fa pochi scrupoli e bada al sodo, schiacciando
chi non ce la fa. Se poi all’ingranaggio televisivo aggiungi anche Morgan, il
rischio di uscirne con le ossa rotte diventa quasi una certezza.
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