da: http://pepe.blogautore.repubblica.it/ -
di Guglielmo Pepe
Quando leggete che la Sanità italiana è tra
le migliori al mondo non credeteci. Perché è una falsità, una truffa, una presa
in giro per milioni di persone. Che poi sono sopratutto quelle che vivono nel
Sud del Paese, e in particolare nelle Regioni indicate dalla ministra Lorenzin
- Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Campania - dove non viene garantita
neppure la "soglia minima" delle cure previste dai Livelli essenziali
di assistenza del Servizio sanitario nazionale.
Il paradosso è che la ministra, illustrando
questa situazione di grave difficoltà sanitaria, in pratica smentisce se stessa
quando assume i panni della esaltatrice delle "magnifiche sorti e
progressive" del SSN. Perché la dura realtà è quella che sappiamo da anni:
in Italia le cure e l'assistenza marciano a velocità molto diverse. E non solo
tra Nord, Centro, Sud, ma anche all'interno di medesimi territori (nella
capitale abbiamo ospedali ottimi e altri penosi). È senza dubbio vero che
alcune Regioni del Centro e del Nord (Emilia Romagna, Toscana, Lombardia,
Veneto), sono al top, con strutture e personale di livello mondiale. Però al
contrario abbiamo quasi tutto il Meridione che non arriva neppure al punteggio
di garanzia indicato dai Lea.
Non mi è chiaro se l'uscita della Lorenzin
abbia dei risvolti elettorali (le amministrative sono a giugno e coinvolgono
anche aree e città del Sud), però non c'è dubbio che i presidenti, gli
assessori, i "commissari" delle Regioni indicate dovranno rimboccarsi
le maniche molto di più di quanto abbiano fatto finora per riportare i conti
economici a livello accettabile.
È dunque acclarato ufficialmente che in una
parte del nostro Paese si soffre e si pena di più per avere una cura, una
terapia, una prestazione. Perciò quando si parla di allarmi sanitari (come quelli
lanciati quotidianamente, talvolta inutilmente, spesso forzatamente, sul calo
delle vaccinazioni), forse si dovrebbe ragionare prima e soppesare meglio le
parole, per capire quali sono le vere emergenze sanitarie, quali sono i
pericoli più gravi per una parte consistente della popolazione.
Come altra riflessione, questa
"denuncia" della Lorenzin dimostra ancora una volta come la qualità
dell'assistenza sanitaria sia legata alla condizione economica e sociale. E
quanto sia profondo il divario cultuale e strutturale tra alcune zone.
Per colmare questo "buco nero"
serviranno anni, generazioni. E non sarà certo la propaganda a far migliorare
la salute di milioni di cittadini. Sta di fatto che il prossimo anno,
nell'anniversario della nascita del SSN, ci troveremo a festeggiare non uno, ma
due, tre e più servizi sanitari. Sarebbe esagerato, anzi sbagliato, dire che il
funerale della Sanità italiana è gia stato celebrato, ma se non si corre ai
ripari, il rischio vero è che le Regioni virtuose siano risucchiate verso il
basso. Gli ultimi fatti di cronaca dimostrano che i casi di malasanità sono
frequenti sicuramente nelle aree indicate dalla ministra - quella napoletana è
forse messa peggio delle altre (De Luca, invece di perdere tempo ad offendere
le persone, dovrebbe mettere la salute al top dei suoi problemi amministrativi)
- ma sono presenti anche al Nord. D'altronde se la criminalità organizzata si è
conquistata fette del Settentrione, perché non dovrebbe avvenire la stessa cosa
con la cattiva sanità?
guglielmpepe@gmail.com
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