giovedì 25 febbraio 2021

Tommaso Merlo: Berlusconi e lo spirito di unità e responsabilità nazionale

 


da: https://repubblicaeuropea.wordpress.com/

È per spirito di unità e responsabilità nazionale che il redivivo Berlusconi piazza suoi sottosegretari alla giustizia e all’editoria. Ci mancherebbe altro.

In un momento così drammatico per il nostro paese è sacrosanto mettere da parte gli interessi personali e sacrificarsi per il bene della comunità nazionale. Assolutamente sì. Ed è per le stesse nobili ragioni che i partiti si son scannati fino all’ultimo prima di sfornare la lista dei sottosegretari migliori, in nome del destino comune che ci affratella in questa epocale emergenza.

Altro che ritorno della vecchia politica. Spirito di sacrificio. Altro che capibastone e spartizioni poltronistiche. Unità. Responsabilità nazionale. Assolutamente sì e ci mancherebbe altro. Le malelingue straparlano di continuità e di ritorno al passato, ma grazie a Draghi sta già andando tutto molto meglio. Assolutamente sì. Tornano i vecchi partiti ingiustamente puniti nelle urne. Tornano le vecchie caste, le vecchie lobby. Tornano le vecchie logiche, tornano i tecnocrati, tornano le idee turbocapitalistiche. Si torna indietro insomma. Basta con sta fregnaccia del cambiamento radicale dopo decenni di malapolitica e malaffare. Ma dove? Ma quando?

Quella del 4 marzo è stata solo una sbornia populista. Solo se il popolino vota bene è democrazia. E poi la sbornia è passata dopo tre anni nei palazzi. Adesso bisogna tornare alle

cose serie, fatte da partiti seri, in mano a politici seri. Le malelingue straparlano di continuità, ma quella di Draghi si conferma una compagine governativa di altissimo profilo con la nomina dei sottosegretari.

Il governo Draghi è il trionfo sia del merito che dell’igienico ricambio delle classi dirigenti. Come tutte le democrazie sane e moderne anche la nostra è zeppa di eccellenze straordinarie che vengono puntualmente valorizzate. Altro che malelingue, altro che continuità, era ora di finirla con un premier apprezzato dal popolino, molto meglio un messia che appare di rado e si esprime perlopiù attraverso tavole della legge frutto della sua ispirazione divina nonché del più terreno “copia e in colla”. E così sia. Nei secoli. Amen.

Altro che continuità, era ora di finirla con sta fregnaccia dei tabù moralistici o quella del pericoloso sovranismo, al massimo se ne riparlerà sotto campagna elettorale se proprio servirà a scaldare le curve e raccattar voti. In un momento così drammatico per il nostro paese va messo tutto da parte. Storie, valori, idee, dignità. Tutto. In nome del destino comune che ci affratella e pure assorella.

E basta con ste pedanti opposizioni, basta coi soliti idealisti controcorrente. Pensiero unico. E basta con sta pedante informazione, basta con le solite lingue controcorrente. Pensiero unico. Soldi pubblici all’editoria a gogò e se osano chiudere la trasmissione della D’Urso ci penserà Zingaretti ad incatenarsi ai cancelli di Mediaset.

Altro che ritorno al passato. Maturità, evoluzione. Altro che vecchia politica. Spirito di sacrificio. Unità. Responsabilità nazionale. In nome del destino comune che ci affratella, che ci assorella e pure amammatella in questa epocale emergenza. Proprio come ha fatto il redivivo Berlusconi che in un momento così drammatico per il nostro paese ha messo da parte gli interessi personali sacrificandosi per il bene della comunità nazionale. Assolutamente sì. E ci mancherebbe altro.

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