venerdì 19 febbraio 2021

Se fossi una militante del M5S: mi chiederei....

 


Se fossi una dei militanti del M5S. Se fossi un'onorevole o senatrice eletta con il M5S...

Mi chiederei...

Ce la faccio a stare in un governo ammucchiata con la Lega de ilsemprecialtrone Matteo Salvini, con Italia viva dello Sfascista, inaffidabile nonché "accoltellatore professionista", nonchè Saudita di Rignano, cioè Matteo Renzi. E con lo "zio di Ruby", l'utilizzatore finale, il collezionista di processi, al secolo: Silvo Berlusconi.

Il solo pensiero mi darebbe il voltastomaco.

La risposta è: NO. Se la scelta derivasse esclusivamente dalla compagnia di governo. Che, oggettivamente, è a dir poco lassativa.

Mi pare però che ai "dissidenti" del M5S, i "duri e puri" che ritengono di essere loro l'essenza vera del Movimento creato da Grillo e Casaleggio padre, sfugga un particolare. Manco tanto piccolo.

Il particolare è il seguente: la situazione sociale in cui si trova il paese. L'Italia ha più volte attraversato crisi economiche, ma dal dopoguerra ad oggi mai è si è trovata a gestire una pandemia, mai la crisi economica è stata così profonda e duratura. Mai ci siamo trovati con dei miliardi da spendere (Recovery Fund), faticosamente conquistati dal governo Conte.

Ecco. Questo "particolare" è ciò che dovrebbe guidare le scelte di onorevoli e senatori. Sì,

perché altro particolare, manco questo piccolo, è che siamo – ancora – in una repubblica parlamentare. Gli italiani vanno a votare quasi sempre con leggi elettorali dell'organo sessuale maschile, a volte la legge elettorale gli consente di esprimere delle preferenze, altre volte gli eletti sono nominati dai partiti. Ma gli italiani votano. E conferiscono una delega ai prescelti o ai nominati.

Le elezioni politiche del 4 marzo 2018 non si sono svolte sulla piattaforma Rosseau, ma ai seggi elettorali.

Io capisco i conati di vomito. Ma non capisco come si possa non considerare la situazione sociale nella quale ci troviamo. Che dovrebbe prevalere su tutto e tutti.

Se poi il governo "conlasolaimposizionedellemani" al secolo: Mario Draghi, non manterrà alcuni impegni, non raggiungerà obiettivi essenziali per il Paese (non per il M5S, per il paese), se poi si rivelerà per il M5S una sola, gli onorevoli e senatori del Movimento 5 Stelle spiegheranno agli italiani cosa non funziona, cosa non possono più condividere, cosa li distingue e li divide dal resto della compagnia e....staccheranno la spina al governo Draghi.

Ma quanto sopra non è ciò che sta attraversando la mente dei "dissidenti del M5S", dei "duri e puri". Per loro conta la "natura del movimento". Cioè? La natura ha bisogno del suo sfogo. In tutti i sensi...Ma vogliono salvare "la natura del movimento" stando nel M5S quando, invece, se le idee, i progetti, in un movimento, in un partito, sono sempre più distanti dal proprio sentire, si esce.. Si va, si lascia.

Se per loro prima viene il Movimento (che cazzo vorrebbe dire?) ma il M5S nell'ammucchiata non è ciò che possono digerire, non resta che l'addio. Si uniscano in un nuovo gruppo parlamentare. Si presenteranno alle prossime elezioni e, come tutti i partiti con la perenne vocazione all'opposizione, li finiranno e rimarranno.

Nel frattempo, ci saranno ancora ilsemprecialtrone (ritornato sovranista), il Saudita di Rignano, e lo "zio di Ruby" in Parlamento, a governare. A decidere in quale direzione portare il paese (in vacca).

Che bello essere "duri e puri". E anche pirla (eufemismo).

Che fortuna non essere una militante del M5S, nè una deputata o senatrice.

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