domenica 24 novembre 2019

Il M5S può (o deve) fare solo opposizione?


Secondo alcuni, come Paolo Natale, autore dell’articolo che trovate nel post sotto, il M5S dovrebbe tornare a fare opposizione dura e pura contro le malefatte, pena: l’estinzione.

Non sono d’accordo.
Non riguarda solo il M5S, riguarda tutti i movimenti, partiti, associazioni che dir si voglia, che nascono come opposizione a un sistema politico e/o culturale (ogni sistema politico ha un sistema culturale o sottoculturale che lo supporta, lo mantiene, lo sviluppa). 

Si nasce “contro” purchè si abbiano valori, principi, idee, proposte. Ma questo paese ha l’urgenza di una classe politica che sappia governare, gestire.
Quindi, nel momento in cui il “contro” vince e arriva nella stanza dei bottoni, deve saper governare. Con errori, limiti, qualche contraddizione, ma dovrà saper realizzare in tempi ragionevoli e con gli inevitabili compromessi, ciò che lo distinguerebbe dal sistema che - temporaneamente - aveva sconfitto. 

A che serve opporsi a certi partiti, a un certo sistema politico, se non per cambiarlo. Si vuole l’opposizione permanente o si vuole governare, legiferare in modo differente verso una società diversa? Il potere non è amico. E’ uno strumento che devi saper usare. E’ tanto lusinghiero quanto ingannevole. Per questo devi possedere valori, principi, idee, capacità di proposta e di gestione. Nonché, capacità comunicativa.

Se un movimento, un partito, non sa “occupare la stanza dei bottoni” per realizzare i cambiamenti che chiedeva e/o urlava dall’opposizione, è condannato a perdere. A sparire.
Più o meno lentamente. Anche ritornando nel posticino comodo dell’opposizione. Perché succederà che quel ritorno all’opposizione difficilmente renderà il movimento o partito credibile come lo era al momento della nascita e della sua crescita. Gli rimarrà il cosiddetto zoccolo duro, quello formato da malpancisti, da indivualisti, o dai “puristi” che pensano solo a stare nel “contro”. Uno zoccolo duro che sarà minoranza della minoranza nelle urne elettorali.

Difficilmente quel movimento o partito ritornerà a vincere e risedersi nella stanza dei bottoni. A meno che, non s’incontrino esigenze, priorità, mal di pancia, individualismi, ecc..che portino a riabbracciare nuovamente quel movimento o partito messo all’angolo.
Ma il leader difficilmente sarà quello della prima ora. Vedi Bossi à Salvini…

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