Da quando è nato, il M5S ha avuto delle
trasformazioni. Che piaccia o no, non è più il movimento dell’”uno vale uno”
(grandissima idiozia). Subirà, inevitabilmente, altre trasformazioni. Chissà
mai se riuscirà a essere una forza politica - quindi con una classe politica -
in grado di pensare e realizzare in modo progettuale. Al momento, questa classe
politica non c’è, tanto è vero che a livello locale non esiste, tranne rare
eccezioni, comunque discutibili (Raggi più ancora che Appendino).
Ma se ancora non è ciò che servirebbe a
questo paese, mantiene nel suo dna alcune idee, alcune spinte, alcune volontà
di ascoltare il paese reale e rispondere con scelte diverse rispetto a quelle
disastrate della classe politica che ha sgovernato dai tempi della D.C ad oggi.
La “stampa autorevole”, referenziale,
autoreferenziale, i cosiddetti “giornaloni”, e anche alcuni siti, l’hanno
definita “antipolitica”. No. E’ politica. Dovrebbe essere, quella del M5S, “una
politica diversa”.
Ho sentito in questi giorni citare da
Giuseppe Conte e da Luigi Di Maio le parole “Nuovo Umanesimo”. Non so se si
riferiscono a quel manifesto culturale/politico rappresentato dal libro scritto
da Luigi Ciotti e Vittorio V.Alberti e di cui ho pubblicato alcune pagine nel blog. Io mi ci ritrovo in quel libro e penso che
possa rappresentare un punto di partenza teorico per un modello culturale e
politico diverso da quello del cazzaro, sloganista, Salvini.
Ovviamente, conta far seguire alla teoria
la pratica. Un Nuovo Umanesimo è tutto da realizzare.
Ora. Con tutti i limiti del M5S, con tutti
i limiti del “leghista mancato” Luigi Di Maio (l’ho visto provato, quindi, non
infierisco su di lui) come può il Movimento di Grillo (mai come in questi
giorni è il movimento di Grillo) fare un accordo politico, un accordo di
governo, con il PD.
Con il partito dei morti viventi. Perché questo è ancora il PD. Nicola Zingaretti sarà anche la più brava
persona di questo mondo, sarà animato dalle migliori intenzioni, vorrà
veramente innovare il PD e la sua politica, ma, oltre a quel non banale aspetto
che i gruppi parlamentari sono governati da Renzi e non da lui, il suo partito è composto da quei politici che
sono stati sconfitti in più tornate
elettorali. E’ composto da gente che
non sa che sia il paese reale.
Non
quello di Salvini. Perché il paese reale non è solo quello
che si fa i selfie con Salvini, che
gli sculetta come se fosse un tronista
di Maria De Filippi, che gli fai i like.
Il paese reale che aspetta da anni una classe politica onesta e capace.
Il PD non sa da che parte sia questo paese
reale. Il PD di Zingaretti è ancora impregnato di quei politici inutili e inetti. Siano essi renziani,
siano essi non renziani. Unica eccezione: Cuperlo. E’ l’unico che rispetto. Del
resto…quando parla è lontano anni luce dalla media dei suoi colleghi.
Mi chiedo, quindi, come possa funzionare, come possa durare, un governo fatto da un M5S
- pur con tutti i limiti di questo movimento - ma che contiene ancora una
voglia, un interesse, a provare a cambiare qualcosa in questo paese, con un partito che è rimasto lo stesso del
4 marzo 2018 e che non sta mostrando segni di cambiamento. Il PD non sa
cosa sia il paese reale. Il PD si ritrova a governare nonostante abbia subito -
meritate - sconfitte elettorali. Sconfitte incassate perchè completamente
avulso dai problemi reali degli italiani.
Qualcuno del M5S mi spiega come può
funzionare con un partito che non ha contatti con il mondo reale e non dà segni
di iniziare a conoscerlo.
Detto questo, mai mi sarei aspettata che l’ignorante Salvini mi desse la dimostrazione di essere un grandissimo pirla (eufemismo) come stratega politico. Ma di questo, lo ringrazio!
Del resto…….il diavolo fa le pentole ma non
i coperchi. Valeva per Renzi, vale per Salvini. Varrà per altri, domani.
P.S aspetto la lista dei ministri e
sottosegretari.. voglio vedere quale sia la “discontinuità” di Zingaretti..
Nessun commento:
Posta un commento