Gli
Elevati
di Beppe
Grillo – Così scrivevo a proposito del nostro Presidente del Consiglio, a
maggio del 2018: “Saluto con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo
abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre,
faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali
per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza
nei modi.
Abbiamo portato di fronte al Presidente
della Repubblica un uomo che escludo ci farà sfigurare nel mondo. Non soltanto
perché conosce le lingue ed è molto ben orientato nelle regole che governano il
mondo latino ed anglosassone. Ma, e sopratutto, perché non si riconosce in lui
traccia del macchiettismo compulsivo della stragrande maggioranza dei suoi
predecessori.
Anche per questo non vivrà conflitti
interiori “fracchiani” ogni qualvolta dovrà scegliere fra le ragioni delle
persone e quelle delle caste che imperversano nel mondo.
Finalmente potremo pensare al governo come
ad un sistema immunitario sano, pronto a trovare il giusto equilibrio fra
questo splendido popolo e le sue istituzioni; così come quelle oltre confini
sempre diversi, a seconda di cosa si stia parlando. Non fosse per la
testimonianza della nipote di una bidella, che riferisce di una bocciatura in
seconda elementare per cattiva condotta, saremmo a posto!
In alto i cuori e prepariamoci a non dover
più vergognarci di chi ci rappresenta”.
Questo è Giuseppe Conte, giunto a noi dopo
una serie di personcine davvero incredibili, come dimenticare le incredibili
figuracce internazionali che ci hanno regalato?
Dalla “culona inchiavabile” riservato
all’omologa tedesca dell’ex badante di nipoti sino alla vergogna
dell’asservimento assoluto, con o senza guasconaggine.
Ricordate? Napolitano Bis fa quasi un colpo
di stato per disarcionare l’homus olgettinus e lo cambia con il coperchio di
una calcolatrice: lo psichiatrico sostituito con un fermacarte, così poco
espressivo che la Bignardi ha dovuto mettergli un cane in braccio (un’idea
dell’ex badante di nipoti…)
Rigor Montis, per mettere a posto dei conti
stravaganti e mezzi inventati, ha portato milioni di persone a stare davvero
male, obbedendo come un contabile al padrone. Quindi arriva il nipote, Enrico,
con l’esperienza politica da nipote di Gianni Letta: un po’ di nulla come
pausa.
Poi…. il finto rottamatore, un guascone che
compare su tutte le reti in una svendita di ferrivecchi ripetendo “venghino
siori venghino” salito su a furor di europee, mancette e menzogne: “il daspo ai
corrotti! Il daspo ai corrotti!” Anche lui va a Bruxelles, sempre felice di
rappresentare al meglio l’Italia, comportandosi come un moccioso sempre appiccicato
al telefono, anche lui obbedisce: via i diritti dei lavoratori, dopo la
disintegrazione dell’esistenza ai pensionandi del competentissimo predecessore.
Un tradimento senza alcuna decenza della storia del suo partito, di quella del
paese e dei suoi sistemi di equilibrio sociale. Un personaggio che scorre senza
togliersi mai veramente dalle scatole che viene sostituito da un’altra pausa di
nulla assoluto, difficile ricordarne il nome.
Come abbiamo potuto dimenticarci di gente
del genere?
L’Italia vota ed il movimento vince, ma è
costretto a cercare un’alleanza per evitare di rifare le elezioni dieci volte,
anche grazie ad una legge elettorale fatta apposta e di fretta per renderci la
vita difficile se avessimo vinto.
Così il movimento sceglie di fare un
contratto con la lega di Salvini, che in quel periodo era molto meno screditata
del “partito democratico” oramai trasformato in un girone di filobanchieri
dall’ex menomato morale di Firenze.
Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte,
il primo in tanti anni che nessuno riesce a deridere. In effetti non si lancia
in strambe affermazioni, mostra e dimostra un profondo senso di rispetto per le
istituzioni, insieme ad una chiara pacatezza ricca di emozioni normali, senza
disturbi della personalità.
La politica è mediazione o
mediocrizzazione? E’ tenere il proprio punto o diventare camerieri alle cene
della corte di Bruxelles? E’ parlare continuamente oppure quando serve?
Sembra che nessuno voglia perdonare a Conte
la sua levatura ed il fatto che ci abbia restituito una parte della dignità
persa di fronte al mondo intero.
Ha reso possibili delle riforme che questo
paese aspettava dai tempi dell’Antica Roma. Ci ha ricordato il senso e
l’importanza delle parole (quando hanno importanza e senso) e allora?
Se dimostreremo la capacità di perdonare le
sue virtù sarà un passo in avanti per il paese, qualsiasi cosa che preveda di
scambiare lui, come facesse parte di un mazzo di figurine del circo
mediatico-politico, sarebbe una disgrazia. Ora ha pure un valore aggiunto…
l’esperienza di avere governato questo strano paese… benvenuto tra gli Elevati.
Nessun commento:
Posta un commento