Dicono che i vincitori delle elezioni
politiche 2018 siano Di Maio e Salvini.
Di certo, il M5S – da solo – ha ottenuto
quasi il 33% dei voti, la Lega ha preso quasi il 18%, ma Salvini si è
presentato nella coalizione di centro-destra. Se avesse corso da solo, Salvini
non sarebbe al centro del proscenio politico. Perché 18 è poco più della metà
di 33. Vediamo di non scordarci di questo “piccolo particolare”: c’è chi ha
corso da solo con una legge elettorale fatta apposta per impedirgli di
raggiungere la maggioranza per governare, chi ha corso in una coalizione.
Dati i risultati del 4 marzo, nessuno tra
M5S e coalizione di centro-destra ha la maggioranza per governare. Ergo: devono
andare alla caccia di seggi.
Se al termine della caccia dovesse governare
il centro-destra, con o senza i voti del M5S, è decisamente probabile che
Berlusconi ritorni “antieuropeista”. Ha dismesso certe affermazioni e certi
toni in campagna elettorale perché pensava/contava di prendere più voti di
Salvini. Doveva quindi recitare una parte che “rassicurasse” Bruxelles. Tutto
da dimostrare che, se Forza Italia avesse superato la Lega e la coalizione di
centro-destra avesse ottenuto nel suo insieme un numero di seggi tale da
governare, Silvio avrebbe mantenuto quelle “rassicurazioni”.
E’ successo, invece, il contrario. Salvini
lo ha superato. Conseguentemente, in un governo di centro-destra, con o senza
appoggio del M5S, Berlusconi dovrà “concedere” qualcosa a Salvini perché questo
non si può smentire totalmente nei confronti degli italiani che lo hanno
votato.
Ovviamente, Salvini non farà tutto ciò che
ha sbandierato in campagna elettorale. Non dimentichiamoci che il soggetto in
questione ha già governato e non ha certo cambiato l’Italia. Ma erano altri
tempi, oggi la sua posizione è più forte rispetto ai tempi d’oro del
berlusconismo. Quindi, qualcosa del suo programma deve mettere in campo per non
sputtanarsi e perdere voti che andrebbero verso il M5S.
Sempre ovviamente…se a Salvini sarà
concesso di attuare qualcosa del suo programma elettorale, Silvio vorrà in
cambio qualcosa. Che cosa?
La solita roba: salvaguardare Mediaset e i
suoi interessi. Salvarsi dai processi ancora in corso. Salvini non opporrà
resistenza.
In questo ipotetico scenario, che c’entra
il M5S?
Teoricamente, il M5S dovrebbe stare alla
larga dallo scenario sopra ipotizzato, che è molto, ma molto, ma molto, probabile.
Il M5S che appoggia il centro-destra si deve prendere anche Berlusconi. A meno
che…Salvini garantisca a Di Maio che si libererà della zavorra Silvio. Beppe
Grillo ha detto che Salvini è uno che mantiene la parola. Come dire: Salvini è
uomo d’onore. Dove l’ho già sentita o letta sta roba? Ah…sì. Nel Marc’Antonio
di Shakespeare…
Ma, allora, visto che nessuno ha i numeri
per governare e deve trovarli, se il M5S non si unisce al centro-destra non ha
che da recuperare il PD. Possibile?
Al di là delle dichiarazioni degli uni e
degli altri, non si può governare con chi ha una visione diversa. Si può
governare con chi ha soluzioni diverse, priorità diverse. Vale a dire: quale è
oggi la visione che abbiamo del paese? Quali sono i problemi reali? Le risposte
devono essere simili. Poi, possiamo discutere su quali siano le soluzioni, su
ciò che sia prioritario. Prendiamo il reddito di cittadinanza. Una proposta che
mi trova contraria in un paese nel quale ci sono parecchi scansafatiche, gente
che lavora in nero e che si troverebbe a prendere un reddito di cittadinanza e
nel contempo continuerebbe a lavorare in nero, evasori fiscali che dichiarano
al fisco pochi spiccioli e, conseguentemente, potrebbero essere tra i
beneficiari del reddito di cittadinanza.
Come si declinerebbe il reddito di
cittadinanza proprio per evitare quanto sopra: fannullaggine, lavoro nero,
evasione fiscale? Concretamente, quali sarebbero le norme, quali i controlli?
Si può discutere, confrontarsi, mediare sulle proposte concrete al di là dello
slogan “reddito di cittadinanza”. Del resto, il governo Renziloni non è quello che ha introdotto una misura di
sostegno per scimmiottare ed evitare perdite di voti verso il M5S. Era solo un
intervento per arginare il M5S oppure vi era consapevolezza che parte del paese
(non quello dei fannulloni e dei furbetti) sta effettivamente annegando.
Certo è che, non si può essere contrari a
misure di sostegno per coloro che sono effettivamente
poveri, si può discutere, confrontarsi e mediare sulle soluzioni che servono
per attuare queste misure. Non so se rendo l’idea…ma credo che Davide
Casaleggio se leggesse capirebbe dove voglio arrivare…
In sintesi, il M5S potrebbe aprire uno
spiraglio, una “porticina”, nella quale potrebbe “infilarsi” quel PD che crede
che il paese – al di là dei numeri che ci danno in crescita – ha seri problemi
che chiedono idee, soluzioni realistiche, progettualità. Il che, però, esclude
i renziani.
Questo è il problema del PD. Che se rimane
ostaggio di Renzi, è impensabile che appoggi anche solo esternamente il M5S.
Renzi avrà ottenuto ciò che vuole. Il PD farà opposizione credendo di poter
crescere nei prossimi anni. Beata speranza!
Se il centro-destra e il M5S insieme
dovessero fare anche solo un paio di cosucce fatte benino (cosa non facile…data
la presenza degli interessi di Silvio), il PD prenderà ulteriori batoste.
Il PD pensa che spingendo una eventuale
porta dischiusa - ammesso e non concesso che il M5S lasci uno spiraglio - andrà
verso la sparizione. Per un verso non ha tutti i torti. In un ipotetico governo
M5S con l’appoggio del PD a beneficiarne sarà principalmente il M5S. Ma per un
altro verso, ha torto. Perché per stare all’opposizione e riuscire a recuperare
voti bisogna sperare che l’asse centro-destra a trazione Salvini con il M5S
fallisca totalmente. Il che, mi sembra un azzardo. Matteo Salvini e Luigi Di
Maio vogliono entrambi dimostrare che sanno fare qualcosa di utile al paese. Che
ci riescano è tutto da vedere. Ma, comunque vada, non sarà il PD a beneficiare
dei limiti altrui. Perché ha perso da anni un’identità. Perché ha smarrito il
contatto con il paese reale. Perché non sa cosa e come fare per ritrovare
identità e realismo.
I voti che potrebbe perdere Salvini
rimarranno nel centro-destra o andranno al M5S. I voti che potrebbe perdere il
M5S andranno al centro-destra o all’astensionismo. Non c’è garanzia che tornino
a un PD.
Nella condizione attuale, il PD deve
sperare che Mattarella li chiami al “senso di responsabilità”. Ovviamente, il
PD potrà scegliere di appoggiare il centro-destra. Sparizione garantita…
Rimane, comunque, un’altra ipotesi: che il
M5S non governi. Perché in assenza di accordi con il PD o con il centro-destra il
M5S rimarrebbe all’opposizione.
Ci sarebbe poi il solito governo più o meno
istituzionale, più o meno del presidente, ecc..ecc….E’ per questo motivo che i
mercati non si sono ancora agitati. Perché sanno che siamo italiani. Un
governicchio chiamato governissimo sappiamo sempre tirarlo fuori.
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