Roba da non credere. Si tratterà
sicuramente di notizie false e tendenziose (?!).
Da quando parte del “giornalismo” economico
sarebbe a libro paga di aziende e manager (privati e pubblici)?!!
da: Lettera 43
Giuseppe
Orsi, tra le carte spunta una lista di giornalisti
Finmeccanica:
nelle mani dei pm un elenco trovato durante le perquisizioni. Articoli
amichevoli in cambio di soldi?
di Gabriella
Colarusso
Che rapporti
ha avuto Giuseppe Orsi con la stampa? Normale comunicazione
istituzionale o qualcosa in più? Se lo chiedono in queste ore i magistrati che
indagano sul presidente e amministratore delegato di Finmeccanica -in carcere
con l'accusa di corruzione internazionale - alla luce di nuovi elementi
acquisiti durante le perquisizioni effettuate dopo l'arresto, il 12 febbraio,
in oltre 40 tra sedi dell'azienda e abitazioni private.
PROMESSE ED ELARGIZIONI. Nella casa
romana del braccio destro di Orsi, Alessandro Toci, a Campo dei Fiori, secondo
quando risulta a Lettera43.it, i carabinieri hanno trovato e sequestrato
una lista nella quale compaiono i nomi di numerosi giornalisti, anche di importanti testate nazionali, che
sarebbero stati avvicinati con la promessa
- e in alcuni casi con la concreta
elargizione - di pagamenti in contanti.
La notizia
non è stata confermata a Lettera43.it ufficialmente, ma è frutto
di indiscrezioni provenienti da fonte autorevole e, per questo, il nostro giornale ha deciso di pubblicarla.
Nessun giornalista risulta al momento
indagato e i magistrati stanno ora cercando di capire se quell'elenco di
redattori, suddivisi per testata, sia un semplice appunto interno o se vi siano
stati anche passaggi di denaro.
LE PRESSIONI SU CONFINDUSTRIA. Negli ultimi mesi, l'amministratore delegato della holding aveva tentato più volte di influenzare i giornali a suo favore. Per esempio - come appare dalle intercettazioni telefoniche - chiedendo al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, di intervenire sul direttore de Il Sole24Ore per controllare le voci critiche. O paventando la possibilità di dare del denaro a chi avesse avuto un atteggiamento di riguardo nei suoi confronti, come raccontano altre conversazioni intercettate l'11 novembre 2012 dal Noe, tra Orsi e il responsabile della comunicazione di Finmeccanica, Carlo Maria Fenu.
LE PRESSIONI SU CONFINDUSTRIA. Negli ultimi mesi, l'amministratore delegato della holding aveva tentato più volte di influenzare i giornali a suo favore. Per esempio - come appare dalle intercettazioni telefoniche - chiedendo al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, di intervenire sul direttore de Il Sole24Ore per controllare le voci critiche. O paventando la possibilità di dare del denaro a chi avesse avuto un atteggiamento di riguardo nei suoi confronti, come raccontano altre conversazioni intercettate l'11 novembre 2012 dal Noe, tra Orsi e il responsabile della comunicazione di Finmeccanica, Carlo Maria Fenu.
Orsi: «Fenu non faccia per piacere queste
cose per telefono!!! Non mi parli per cortesia di soldi… li tratto io!!!
lasciamoli lavorare in pace, io ho bisogno di averli con tutta la potenza di
fuoco che hanno».
Fenu: «…certo».
Orsi: «Ne parliamo quando sulla base di una
proposta di lavoro che faranno!! Se loro ci dicono ho bisogno di 20 giornalisti
a me va bene… pagheremo quello che ci vogliono».
Il
ruolo di Alessandro Toci, braccio destro del presidente
A trattare con i media per conto del
presidente era spesso il fedelissimo Toci, capo della segreteria, che non è
indagato, ma il cui nome compare più di una volta negli atti dell'inchiesta.
Con Toci parlava, come raccontano le
intercettazioni effettuate dal Noe di Roma nella prima fase di indagine, anche
Giovanni Garofalo, vicepresidente di Telespazio e capo della struttura Rai al
Quirinale.
«Garofalo è in contatto diretto con
Alessandro Toci, stretto collaboratore di Orsi in Finmmecanica», si legge
nell'informativa trasmessa ai magistrati di Napoli prima che l'inchiesta
venisse trasferita a Busto Arsizio, «e grazie alle sue qualificate relazioni ha
informato Toci che i telefoni di Orsi e di altri soggetti del gruppo erano
sotto controllo».
LA PROTEZIONE DEL «SISTEMA». E a Toci
faceva riferimento lo stesso Orsi preoccupato per le ripercussioni che le
indagini avrebbero potuto avere sulla sua permanenza al vertice di
Finmeccanica.
Nel maggio del 2012 l'amministratore
delegato, intercettato dai carabinieri, chiamò Toci per sapere se e a che ora
avesse incontrato al Saint Regis il «Gobbo», cioè Ignazio Moncada.
Chi è Moncada? È l’uomo che, stando
alle parole di Ettore Gotti Tedeschi - l'ex presidente dello Ior ascoltato
mentre parlava con Orsi al ristorante Rinaldi al Quirinale -, rappresentava una
parte importante del «sistema» che avrebbe dovuto «proteggere» il numero uno di
piazza Monte Grappa.
IL PROFESSORE AMICO DI MASTELLA. Toci
invece è un manager amico di Clemente Mastella, cresciuto all'ombra della Dc
romana.
Nel 2011, appena arrivato ai vertici di
Finmeccanica, Orsi lo richiamò subito dal Nordamerica dove era responsabile di
Alenia, per farne il suo capo segreteria.
Nelle mani del «professore» - così ama
farsi chiamare - sono passati tutti i dossier più delicati. E a lui Orsi ha da
poco affidato la delega sulla cybersecurity.
In Finmeccanica Toci lavora da tempo. Era
già stato assistente di Alberto Lina, capo azienda nei primi anni 2000. Poi
l'ex direttore generale della holding, Giorgio Zappa, con il quale è in ottimi
rapporti, gli affidò l'incarico di gestire alcune controllate negli Stati
Uniti.
Con l'uscita di scena dell’ex numero uno
Pier Francesco Guarguaglini, il «professore» è tornato a Roma per diventare
braccio destro del nuovo presidente.
Una promozione, quella di Toci, voluta da
Orsi ma sponsorizzata anche, secondo indiscrezioni romane, da Giancarlo Rossi,
agente di cambio e procacciatore d'affari già coinvolto nello scandalo Enimont,
che l'avrebbe sostenuta direttamente con Gianni Letta.
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